Capitolo 8 - Take away

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Apro il foglio di lavoro del computer e tiro fuori il taccuino con gli appunti, devo iniziare a scrivere l'articolo, ma non ho la più pallida idea di cosa scrivere, di cosa evidenziare, nascondere o menzionare. L'unica cosa che mi viene in mente è 'Grandissima testa di cazzo' e 'Grande stronzo di Hollywood', nella mia testa suonano bene come titoli. Sorseggio un tazza di caffè e cerco di raccogliere le idee. Per fortuna oggi piove, così ho una buona scusa per stare nel letto tutto il giorno a crogiolarmi nelle mie paranoie. Prendo un respiro profondo e cerco di concentrarmi sul mio lavoro meglio che posso.

Dopo una paio d'ore l'unica cosa che riesco a avere è un misero articoletto di mezza pagina, scritto male e un bel mal di testa, ottimo direi. Controllo il telefono e appena vedo la notifica dei messaggi ho il cuore in gola, ma mi rilasso e rimango un po' delusa quando leggo che è da parte di Blake.

'Tesoro non torno a casa stasera, ho delle cose da fare. Ti mando un messaggio più tardi per farti sapere che sto bene. Baci B.'

Tristezza e solitudine! L'accoppiata vincente per rendere una giornata schifosa, una giornata di merda!

Salvo il mio lavoro e chiudo il computer, penso di aver fatto già abbastanza per oggi, e mi siedo sul divano, immobile, per qualche minuto. Dieci minuti dopo sono fuori dalla porta di casa, odio uscire con la pioggia ma odio ancora di più starmene in casa da sola a deprimermi, così prendo l'ombrello e decido di farmi un giro. L'autunno sta arrivando e i negozi stanno allestendo le vetrine con i nuovi arrivi, i ragazzi si preparano per tornare a scuola, la magia dell'estate finisce e tutto ricomincia, adoro questo periodo perché è fatto di nuovi inizi e il nuovo di solito è sempre meglio del vecchio.

Mi fermo davanti a una vetrina di Marc Jacobs, al manichino scheletrico è allestito con un vestito blu marino lungo con spacco sulla gamba, senza spalline e con una sensuale scollatura che mette in mostra la schiena. Non mi sono mai interessata ai vestiti, non mi sono mai piaciuti più di tanto, ma questo è davvero bellissimo, è uno di quelli che appena lo vedi pensi che debba essere tuo a tutti costi..se non costasse, per l'appunto, quasi cinque mila dollari. Bello è bello, ma un vestito può valere tutti quei soldi?

Lancio un ultima occhiata al meraviglioso abito e mi dirigo da Sturbucks per prendere un cappuccino, che come succede nei giorni di pioggia è affollatissimo, mi ci vogliono venti minuti buoni prima di riuscire ad uscire.

Mi dirigo verso la trentanovesima, sta cominciando a diluviare molto forte e quella è la via più corta per arrivare a casa prima.

Corro sotto la tettoia dell'ingresso del palazzo, coprendomi il viso con un braccio, dal momento che il mio ombrello mi ha abbandonata a metà strada, e vado a sbattere contro qualcuno.

《Oh mamma, mi scusi! Non l'avevo vista》dico asciugandomi con le mani.

《Hai preso un po' d'acqua Kylie? 》

alzo lo sguardo e incrocio quello di James, che sta sorridendo, ma io non ricambio vorrei solo spaccargli la faccia. Abbasso lo sguardo sulla borsa alla ricerca delle chiavi 《che ci fai qui?》

《Ti stavo cercando》

《E perché? 》

《Volevo parlarti》dice seguendo i miei movimenti con gli occhi.

《Io non ho niente da dirti》gli dico scocciata.

《Ma io si》

《Beh questo è un problema tuo》rispondo aprendo il portone.

《Posso entrare? 》mi chiede dolcemente con occhi da cucciolo.

《N-no》

《Ho portato il cinese, e ho aspettato per più di un'ora qui al freddo, sotto la pioggia, per favore...》se fosse una donna in questo momento sbatterebbe anche le ciglia.

Apro la porta e scuoto la testa per essere così poco stronza con lui.

《Grazie Ky》dice portando con sé una busta di cartone del cinese take away.

Entriamo in casa e mentre io metto a posto la cucina e apparecchio, lui appoggia sul tavolo quello che ha comprato.

《Spero ti piaccia quello che ho preso》dice sedendosi sulla sedia.

《Mi piacerà sicuro, adoro il cinese e poi ho tanta fame》rispondo sedendomi al lato opposto al suo, il mio lontano possibile.

《Kylie vorrei parlarti di ieri sera...》

《Parla allora》dico seccamente addentando un raviolo di carne.

《Penso che dovremmo essere solo amici...》

《ok》non so cosa si aspetta che risponda. Non ne voglio nemmeno parlare, solo a ripensarci mi innervosisco.

《Kylie tu...tu mi piaci, davvero, non lo dico per dire, ma io le donne le tratto come pile ricambiabili, non voglio che tu ci rimanga male》

《Tranquillo. Tutto a posto. Abbiamo sbagliato entrambi.》

《Bene, mi fa piacere che tu sia d'accordo》dice sorridendomi, io ricambio con un sorriso tirato.

《Domani sera ti va di venire con me al People? Ci sono delle persone che vorrei farti conoscere》mi chiede tra un boccone e l'altro.

《Persone importanti nel mondo dei giornalisti, tipo Carmen Reynolds...》

《Quella Carmen Reynolds?!》urlo eccitata, facendo cadere gli spaghetti di soia dalla forchetta e spargendoli ovunque sul tavolo.

《Sì quella! 》dice con un mega sorriso in volto.

《Oh Dio che bello! Si si certo che vengo! 》lui ride mentre io mi dimeno sulla sedia in preda a uno schizzo da matta.

《Ne ero sicuro》ride scuotendo la testa.

《Grazie, grazie, grazie》gli dico correndo verso di lui e baciandolo sulla guancia, ma lui si irrigidisce, così mi scuso e mi stacco da lui.

《Perché ti scusi?》

《Non avrei dovuto》gli dico sparecchiando la tavola.

《Non devi scusarti Kylie》mi dice aiutandomi.

《Sì invece, ti ha dato fastidio, l'ho sentito...》dico mettendo i piatti in lavastoviglie. Lui mi afferra un braccio e mi attira più vicino a sé e con la mano mi accarezza la guancia, scostandomi i capelli dal viso.

《Kylie, non mi ha dato fastidio. Te l'ho detto, tu mi piaci, se potessi ti bacerei fino a consumarmi le labbra》dice avvicinandosi ancora di più a me. Sento il suo respiro sulla pelle, vedo il desiderio nei suoi occhi《fallo》gli dico quasi pregandolo, porgendogli le labbra mentre ho il cuore in gola.

《Non posso...ti farei soffrire. Ci tengo a te. stranamente. Ti sto proteggendo da me stesso》dice allontanandosi da me. Quel di distacco mi provoca una fitta al cuore, non voglio stargli lontano, anche se so che è la cosa migliore, lui ha ragione. James si siede sopra il divano e accende la televisione, mettendo So you think you can dance, il mio programma preferito, io lo raggiungo e mi siedo accanto a lui.

《Amo questo programma》dice.

《È il mio preferito》rispondo guardandolo di sottecchi, sorridendo perché anche lui lo fa《Vince Melanie, sicuro》.

《Io è dalla prima puntata che lo dico!》

Rimaniamo così, a ridere e scherzare commentando le performance dei ragazzi come se fossimo professionisti.

《Ti vuoi stendere?》mi chiede.

《Posso?》

《Sì. Appoggia la testa sulle mie gambe》e io lo faccio, mi appoggio su di lui e commento il programma, con le sue mani nei capelli...finché non mi addormento.

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