capitolo 38

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DEVON

Se quello che aveva detto Vecna era vero, ed io non potevo decidere se aiutarlo o no, stando lì mettevo tutti in pericolo. Corsi fuori e mi allontanai il più possibile. Ma forse era meglio avvisarli. Tornai dentro ma, sensa farmi nemmeno spiegare, mi presero per il braccio e mi trascinarono in auto.
Ora eravamo nel seminterrato di casa ed io ero ancora in silenzio, scioccata dal fatto che Max stava per morire e che era colpa mia. Stavano leggendo articoli su un ipotetica pista trovata da Nancy.
"Tu cosa ne pensi Dev?" Non stavo nemmeno ascoltando
"Penso che dovrei andarmene" dissi, mi alzai inpiedi e feci per uscire
"Dove vai?" Chiede Steve prendendomi la manica della felpa
"Lontano da qui, da voi, dove non potrò farvi del male"
"Cosa intendi?"
"Ci ho parlato Steve"
"Con chi hai parlato?" Si intromise Dustin
"Con Vecna" lo sguardo scioccato di tutti saettò si di me "tu non capisci Steve, è colpa mia" ero sull'orlo delle lacrime, ma loro avevano troppe domande
"È colpa mia, io sono i suoi occhi, io scovo coloro che hanno traumi passati e problemi, io scelgo le vittime" scoppiai in lacrime, Max entrò nella stanza ed io la guardai subito "mi dispiace Max, è tutta colpa mia. Sono il suo burattino" Si allontanarono tutti terrorizzati. Feci due passi indietro poi mi voltai verso l'uscita ma Steve ancora mi teneva per la manica
"Non andartene" sussurrò. Ma io non potevo restare lì. Decisi che avrei raggiunto Eddie e mi misi in marcia. Mi persi nel bosco, ma poco importava. Mi stesi a terra, dietro una gigantesca roccia e mi addormentai lì.

Mi svegliai di colpo. Qualcuno era lì.
"Chi c'è?" Chiesi girai attorno alla roccia "Eddie? Che ci fai qui?" Lui si precipitò su di me e mi abbracciò "stai bene?" Chiesi preoccupata
"No, no tu che ci fai qui?"
"È un casino" mi sedetti su un sasso e lui fece lo stesso. Da lì a poco Steve e gli altri ci trovarono
"Devon.." sussurrò Steve. Ero lì da qualche giorno e non mi ero nemmeno fatta sentire. Mi venne lentamente incontro e, senza pensarci due volte, lo abbracciai.

"Patrick è morto?" Chiesi.
"Avevo parlato con lui prima della partita" era ancora una volta colpa mia. Non potevo andare con loro
"Devon non capisci. Ormai sei stata con noi, se Vecna avesse voluto maledirci l'avrebbe fatto" sbottò Steve
"L'ha fatto" sussurrai guardando Max. Lui si avvicinò e insistette che non era colpa mia, che non ero io a decidere
"Non verrò con voi"
"Non ti lascerò dinuovo"
"Perché non capisci che lo faccio per voi. Proprio non riesci a lasciarmi andare?"
"No, non ci riesco e non voglio farlo!" Si fece più vicino e mi prese le mani
"Steve..."
"Ci aiuterai a ucciderlo, e così liberereremo sia te, che Max" esitai, poi acconsentii e li seguii nel bosco.

"Il lago?"
"Ogni volta che il demogorgone attaccava lasciava un portale aperto" disse Nancy
"Forse Vecna fa lo stesso" aveva senso ma come facevamo a sapere esattamente dove?
"Tu resti qui" mi disse Steve
"Dai un occhio ai bambini" completò Eddie
"Non esiste, io vengo con voi"
"No, è pericoloso" si allontanarono sulla barca e mi lasciarono lì
Mi levai il giubbotto e le scarpe, poi salii su un albero
"Che fai?" Chiese Lucas
"Sapete badarvi da soli, io vado" mi tuffai in acqua ed iniziai a nuotare. L'acqua era fredda, molto fredda. In poco fui dietro la barca
"Quella è Devon?" Rob mi aveva notata
"Cazzo Harrington la tua ragazza è tutta matta" Steve si voltò di scatto verso di me e si maledisse.
"Che cazzo stai facendo?"

Vieni A Riprendermi - | Steve Harrington |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora