.𝑈𝑛𝑜.

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-Ma allora non lo hai ancora capito? I miei affari sono stati completati, con il denaro che ho guadagnato comprerò nuove terre e di certo inizieranno a guardarmi donne migliori di te, mia cara Freya.

Disse il visconte lasciandomi sola, sotto la limpida pioggia, all'entrata della mia dimora.
Era il secondo di questo mese, il secondo uomo ad avermi ingannata anche questa volta.
Ne ero consapevole, consapevole che ogni uomo mi trattava sempre nello stesso modo, eppure, c'era sempre una piccola parte di me, situata nel fondo di un pozzo, che sperava che uno di quei tanti uomini avrebbe mostrato la scintilla che io tanto desideravo da tempo.
Ho sempre continuato a sperare, ma a quanto pare il destino, nemmeno quest'anno, gioca dalla mia parte.
A differenza mia, mia sorella maggiore, Elis, aveva una fila di uomini gigantesca dietro di lei, eppure non accettava mai nessuno. Sospirai. Lei a differenza mia, con quel carattere freddo e serio, poteva anche essere degna anche di diventare regina. Quel titolo le sarebbe stato d'incanto, ma purtroppo non le è mai interessato restare per tutta la vita accanto ad un Re,  uno spirito libero come il suo apparteneva alla natura del regno, non ad un uomo. Le piaceva uscire con le amiche, abbuffarsi ai banchetti, fare pic-nic nel bosco. Avrei tanto voluto essere come lei, non così tanto attaccata al destino amoroso, eppure, ogni giorno, sento il necessario bisogno di sentirmi amata. Molto spesso, però, questo sentimento si annebbia, si trasforma in paura, paura di restare sola, ancora una volta.

Feci un lungo respiro e cercando di distogliere i pensieri, rientrai in casa. Fortunatamente i miei genitori e mia sorella non erano ancora tornati. Sono tutti molto occupati in questo periodo. Il regno sta affrontando una vera e propria crisi. Senza una regina sembra che si stia perdendo tutto, i civili hanno bisogno di una figura femminile che possa rassicurarli, di dolcezza, di amore. Il Re è sempre stato un uomo senza sentimenti, spietato persino con coloro del suo stesso livello, uccideva chiunque intralciasse la sua strada, non ha mai permesso a nessuno di rovinargli i piani di conquista, poteva sterminare interi popoli anche da solo. Si dice che sua maestà possegga dei poteri incredibili, capaci di trasformalo in una letale bestia. Non l'ho mai visto prima d'ora, purtroppo abitavo in una dimora molto lontana dall'enorme castello del Re, in più, sembrava che quest'ultimo non avesse mai concesso alla corte di organizzare feste o balli per decidere la sua futura regina, cosa che di certo non stava molto bene al governo.
Mia madre mi ha sempre raccontato che lui si fidava solo di se stesso, i suoi poteri lo rendevano invincibile, capisco benissimo che lui non avesse bisogno di un'altra persona al suo fianco.

 
Mi recai sul balcone di camera mia, oggi il tempo non era dei migliori. Nuvole grigie erano sparse sul cielo, osservai i loro movimenti così lenti, piano piano la pioggia aumentò, lasciando pozzanghere per la strada. Il rumore delle gocce d'acqua che ricadevano sulla finestra era una delle cose più rilassanti che potessi sentire quel giorno. Dopotutto, la giornata mi aveva dedicato fino a quel momento soltanto urla e pianti strozzati, ora dovevo pensare solo a riposarmi, ormai mi rassegnai completamente a tutto ciò, non ero nemmeno maggiorenne, e mia sorella maggiore non si era ancora sposata, quindi avevo ancora tanto tempo per trovare il mio principe azzurro, eppure, sentivo che non c'era tempo da perdere. Mia madre mi incoraggiava sempre a mettermi con altri uomini, non vedeva l'ora che mi sposassi e che me ne andassi, non per cattiveria ovvio, ma perché questo regno stava diventando il nostro stesso inferno. Purtroppo Elis non aveva interesse per nessuno, e questo rendeva difficile i piani per scappare. A quel punto solo lei sarebbe riuscita a salvarsi, io penso proprio che non farò in tempo.

Ormai la sera si trovava alle porte, non avevo voglia di ributtarmi sul letto e piangere, avevo passato una giornata estenuante, sia fisicamente che mentalmente, adesso volevo solo dormire e non pensare al futuro. Feci un bagno caldo e indossai la mia camicia da notte nera. Mi recai verso l'enorme specchio, attaccato al muro di camera mia, per aggiustarmi i capelli in due treccine corte che poi avrei legato con il resto dei capelli in una coda corta.
Mi buttai nell'enorme letto rosso e sprofondai tra i cuscini giganti. Ora la mia mente è finalmente libera.

{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora