.𝑆𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖.

20 1 1
                                    

Dopo minuti, ore, giorni, forse addirittura settimane, mi svegliai nel mio letto, Argon con le sue braccia attorno a me, mi stringeva forte. Per tutte queste notti non mi aveva mai lasciata andare, non mi aveva mai più lasciata sola. Una lacrima attraversò la mia guancia, Lionel aveva imparato a controllare la mia mente anche da lontano, molto lontano, quel suo ultimo briciolo di magia rimasto incastrato nella mia testa gli permetteva di controllare i miei pensieri e molto probabilmente anche le mie azioni. Dopo che il Re se n'è accorto ha chiamato subito Nebula ed i suoi servi per perlustrare la zona mentre cercava in ogni modo di annientare quella magia proibita che si era impossessata della mia mente. Ci riuscì, da quel momento, per tutte le notti, mi è stato accanto, ha detto persino che non avrebbe dormito ma Nebula sapeva che avrebbe soltanto sprecato altre energie, così gli lanciò un incantesimo per farlo addormentare contro la sua volontà. Sentivo la testa così leggera adesso, eppure potevo ancora percepire la presenza di Lionel da qualche parte, la sentivo così vicina a me che il solo pensiero che potesse di nuovo impossessarsi del filo dei miei pensieri mi fece rabbrividire.

Guardai di lato osservando Argon che iniziava a svegliarsi.

- Buongiorno...

Sussurrai accarezzando i suoi capelli morbidi. Rimase lì, fermo, a godersi le mie coccole che gli impedivano di svegliarsi del tutto, lo facevano restare bloccato a me. Ridacchiai vedendolo in quello stato, esigeva le mie attenzioni più di qualsiasi altra cosa in quel momento, voleva sentire la mia presenza, assicurarsi che io mi trovavo ancora accanto a lui.

- Non te ne andrai... giusto?

Sorrisi guardando i suoi occhi ancora chiusi sperando che il mio bacio sulla sua guancia potesse bastare come risposta, ma a giudicare dal suo sguardo ancora teso lo presi come un no.

- Sì, resterò qui, con te.

Furono le uniche parole che riuscì a pronunciare prima che Nebula entrasse nella camera senza nemmeno bussare. La guardai imbarazzata mentre Argon non mosse nemmeno un muscolo, riuscì benissimo con i suoi sensi a percepire che era lei.

- Mi dispiace interrompere questo momento così dolce, ma ho bisogno che tu venga a controllare una cosa Argon, se puoi, vieni anche tu Freya.

- Prospetto una giornata piena di festeggiamenti insomma.

Sbottò Argon già stanco del lavoro di cui doveva occuparsi di prima mattina. Ridacchiai quando lo vidi alzarsi con non poca fatica dal letto, con i vestiti tutti stropicciati passò accanto a Nebula la quale gli sussurrò qualcosa all'orecchio che purtroppo non riuscì a capire, notai solo che ciò fece imbarazzare Argon facendolo uscire di fretta dalla porta.


Pochi minuti dopo ci trovavamo tutti nella sala delle riunioni dove uno dei servi della Regina ci avvisò che Lionel aveva preso possesso di un Regno totalmente fuori dalla cerchia di conoscenze che possedevano i due sovrani seduti al tavolo. 

- Quel piccoletto sta iniziando davvero a fare sul serio a quanto pare.

Borbottò Argon facendo girare tra le dita il calice di vetro ormai vuoto.

- Dobbiamo sbrigarci a recuperare informazioni su questo suo nuovo Regno, se è riuscito a conquistarlo in così poco vuol dire che forse i guerrieri non sono poi così tanto forti.

- Se Lionel è riuscito davvero a prendere possesso di un Regno, be' vuol dire che quei soldati saranno anche più deboli di lui stesso.

Disse Nebula sorseggiando del vino rosso dal suo calice trasparente.

- Chi lo sa, ciò che mi preoccupa è il sovrano che è al potere di quel territorio sconosciuto.

Si alzò dal suo posto sbattendo le mani sul tavolo causando un brivido di terrore a tutti coloro che fino a quel momento stavano per addormentarsi.

{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora