{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}

.𝑉𝑒𝑛𝑡𝑖𝑑𝑢𝑒.

Il giorno dell'inferno arrivò anche per me.

Era questa la frase che ripensai ridacchiando davanti al grande specchio della toeletta. Pensare che giorni, settimane, mesi fa avrei voluto solo poter ignorare del tutto questa faccenda e ricominciare la mia monotona vita da nobile fallita, da ragazza amata e spezzata più e più volte, senza alcun ritegno. Non ho mai desiderato tutto questo che ho ora fra le mie mani, non ho mai desiderato essere guardata da mille occhi diversi, da volti sconosciuti e conosciuti in un sol momento, eppure questo è proprio ciò che le persone attorno mi hanno fatto avere, ciò che mi hanno detto che meritavo più di ogni altra cosa. Il passato farà sempre male, comporterà sempre danni con sé, ma ora, ora è il mio momento, ho deciso di cambiare le cose quando interruppi i miei piani di fuga, quando quell'uomo mi diede le sue prime attenzioni, quando mi fece sentire amata per davvero, per la prima volta.

Toc toc

Voltai lo sguardo verso la piccola porta in legno, seppur già sapendo chi si nascondeva dietro di essa, rimasi incantata dalla bellezza che ne uscì fuori. Un lungo vestito bianco panna fece capolino nella stanza ben aderente al corpo della donna che lo indossava mettendo in risalto tutte le sue forme. Perle opache e bianche scendevano dal mantello semi trasparente che ricadeva sul pavimento bianco in marmo, i capelli sciolti grigi formavano delle onde alla fine del loro percorso incorniciando per bene i tratti di quel viso pallido che mi trovai davanti. Osservai prima le labbra carnose, tinte di un viola scuro, poi la maschera che indossava, era diversa da quella che indossava solitamente, un colore bianco antico le copriva gli occhi rendendola ancora più maestosa. Nebula, la Regina di Nebi, oggi come non mai, è splendida, perfettamente in tinta con il grande evento di oggi.

- Come stai?

Una semplice frase che venne quasi sussurrata, pronunciata in un modo così delicato da farmi salire i brividi per la schiena, lei sapeva quanto io fossi tesa, mi è stata accanto ogni volta che tremavo per la paura, l'ansia. Persino quando sentivo la mancanza di Argon, che, come da loro tradizione, lo sposo è tenuto a restare lontano dalla sposa per una settimana e due giorni dalla futura sposa. Da quel che mi disse è una tradizione che si adatta in pochi regni, è un rito dove, nei determinati giorni, il sovrano della coppia deve affrontare delle "sfide" nelle quali si dichiarerà se egli sarà degno oppure no della mano di colui o colei che ha scelto per il secondo posto al trono. Lo trovai bizzarro all'inizio, poi riflettei sulla cosa nelle precedenti notti, non è facile dominare o tenere sotto controllo un intero regno composto da milioni di persone per un sovrano, figuriamoci una persona a loro cara, che è costretta a rimanergli vicino in tutte le situazioni orrende che si possono manifestare.

Argon sarebbe diventato il mio protettore, il mio Re, per sempre.

- Si, sto bene, solo un po' agitata. Non lo vedo da giorni, il solo pensiero di rivederlo finalmente mi fa già andare in tilt di suo, figuriamoci per- ah!

Un leggero dolore alla schiena franò le mie parole. Syra stava stringendo il mio corsetto da minuti, quel vestito, per quanto fosse bello, mi faceva provare certi fastidi per il corpo che sperai non mi causassero problemi durante l'evento.

- Capisco come ti senti, anche lui è davvero emozionato proprio come te. E fidati di me se ti dico che forse, ma proprio forse, è persino più agitato di te in questo momento. L'ho intravisto dalla camera prima, sembrava stesse per avere un attacco di panico.

Una risata uscì fuori da tutte coloro che avevano sentito la voce flebile di Nebula, colore che mi stavano aiutando con l'abito, i capelli, il trucco... colore che da stamattina stavano cercando di farmi scaricare tutta l'ansia che contenevo in corpo.

- Grazie, davvero grazie per tutto. Avete fatto tanto per me in questi giorni e non so davvero come sdebitarmi con tutte voi.

- Quelle che devono ringraziare siamo noi, grazie a te questo regno finalmente avrà una regina dopo secoli, ed è solo grazie a te se su sua maestà finalmente sorge un sorriso raggiante.