.𝑆𝑒𝑡𝑡𝑒.

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Quel tono di voce è il mio punto debole. Il Re sembra diverso adesso, con quell'aria triste e delusa. Dei fili neri sottili iniziarono a scendere per le sue braccia fino ad arrivare ai polsi con una velocità assurda. Effettivamente lui mi aveva detto fin dall'inizio che mi aveva scelta solo perché gli sembravo diversa, ma non pensavo affatto che lui ci tenesse così tanto a me, specialmente rattristarsi solo perché non voglio indossare un vestito del genere, mi risulta eccessiva come reazione, può essere che si stia affezionando o cose simili? Sono stata con parecchi uomini nella mia vita, ma con nessuno di loro avevo mai percepito questo atteggiamento, sapevo nel profondo che mi ingannavano quando recitavano scenette del genere con me, ne sono sempre stata consapevole, ma con il Re, non riesco a capire cosa ci sia nella sua mente, se stia fingendo oppure no, che sia una sua abilità mascherare la verità? Lo guardai con la bocca semiaperta, attendeva ancora una mia risposta. Respirai a fondo cercando di trovare una risposta che non ferisse ancora di più i suoi, a quanto pare, fragili sentimenti.

- Il vestito è meraviglioso ma semplicemente non sono abituata. Ho sempre indossato cose abbastanza leggere e non penso di meritare questo vestito da "futura Regina".

Il suo sguardo cambiò subito. Inalò l'aria fredda che girava attorno alla stanza per poi guardarmi con un debole sorriso.

- Scusate tanto sono stato sciocco, prego scegliete voi allora.

Schioccò le dita e dietro di me comparve un armadio enorme ricolmo di vestiti. Alquanto esagerato direi.

- No davvero non ne ho bisogno! Posso indossare anche i miei vestiti, quelli che indossavo al ballo! Questo mi sembra davvero tropp-

Una mano guantata mi coprì la bocca, per la seconda volta. Il Re avvolse le sue braccia attorno alla mia stretta vita appoggiando il mento sulla mia spalla coperta dalla camicia.

- Ve l'ho già detto. Gli altri devono iniziare a capire che voi sarete la futura Regina altrimenti saranno guai per entrambi.

Mi lasciò un bacio delicato sul lobo dell'orecchio per poi andarsene, lasciandomi con il viso in fiamme e una marea di vestiti alle mia spalle che sembravano stessero per aggredirmi. Quel gesto, lo avevano fatto molti uomini con me, ma allora perché con lui sembrava tutto così dannatamente nuovo. Sospirai a fatica e cercai di rimanere in piedi senza cadere, mi toccai il volto, potevano tranquillamente cucinarci venti fette di carne sulle mie guance. Sospirai ancora una volta chiudendo gli occhi per poi dirigermi verso l'armadio, dopotutto volevo andare ancora ad ammirare quell'immenso giardino. Mentre optavo per cosa mettermi riflettei su quelle determinate e ultime parole che pronunciò il Re: "Altrimenti saranno guai per entrambi". Penso che lui abbia faticato molto in questi anni per trovare una donna degna di ereditare il posto di sua madre, scoprire che in verità non esiste nessuna nuova regina sarebbe solo un disonore. Chissà come ha fatto a vivere per tutti questi anni da solo, circondato solo dalla servitù che freme di paura quando egli cammina per il castello accanto a loro, nemmeno li sfiora, eppure tutti quanti noi proviamo qualcosa di esageratamente inquietante.


Mi trovavo seduta su un muretto che collegava il giardino interno del castello, a quello esterno, che a differenza di quello che stavo ammirando, non aveva nemmeno un fiore, solo alberi intagliati e cespugli tagliati in modo che avessero una forma quadrata. Erano ancora le sei del mattino, già ho la sensazione che qui il tempo non passi mai, poggiai le mani sul muretto in marmo e pietra, godendomi ad occhi chiusi quel venticello mattutino tanto amato dalla sottoscritta. Il suono del vento, dei fiori colpiti da esso, semplicemente spettacolare. Nella mia vecchia casa potevo limitarmi a guardare il cielo dalla finestra, e quando avevo la forza e soprattutto la voglia, alzarmi di mattina presto e andare nella foresta, cosa molto rara a quell'ora del mattino, certe volte mi limitavo solo a guardare i raggi del sole colpirmi, anch'essi magnifici. Ma qui, qui ho un giardino tutto per me, posso osservare il paesaggio da ogni angolo, senza limiti. Posso toccare le dolci rose nere e sentirne l'odore, magari avrei potuto fare dell'acqua di rose in questi giorni. Mi rivenne in mente il fatto che non avevo ancora sentito la mia famiglia, mia sorella, Hanna. Avranno saputo la notizia? Se sì allora perchè non mi hanno mandato nessuna lettere di congratulazioni o cose del genere? Magari oggi verranno per farmi una sorpresa. A scuotere i miei pensieri furono due mani guantate che si poggiarono sulle mie gambe. Sussultai al contatto aprendo subito gli occhi già sapendo di chi si trattava. Mi osservava con un sorrisetto stampato in volto.

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