Ormai era tutto collegato.
La discendente della Strega era la sorella di Argon; Ariel.
Ha fatto tutto questo per vendicarsi dell'esilio della madre? O per invidia di suo fratello?
La sua figura davanti ai miei occhi, così esile e fragile, eppure potevo percepire appieno l'aura immortale e potente che trasmetteva. Una vera strega, manipolatrice, crudele, spietata... Mi faceva quasi pena.
- Ti aspettavi di meglio da me non è vero?
- Come?
- Tutti me lo dicono spesso, essere una strega per me non è una cosa facile. Io a differenza della mia discendente sembro una fata abbandonata a se stessa, l'opposto di quello che sono.
- Avevo già sentito il tuo nome, non molto tempo fa. Tu sei la sorella di Argon, giusto?
- Lancelotta...
- Si! Lei! Ecco dove avevo sentito già il tuo nome, dietro quella porta di rose!
- Immaginavo che lo avrebbe fatto.
Anche se Ariel era più bassa di me e con lo sguardo basso, notai un leggero movimento del viso e dei piccoli singhiozzi uscire.
- Lei è stata una delle prime persone che ho conosciuto quando mi hanno buttata quaggiù.
- Perché lo hanno fatto?
D'improvviso la stanza piena d'acqua iniziò ad assumere le sfumature grigie, come se tante piccole nuvole si stessero raggruppando sopra di noi per scatenare un temporale. Ariel, con tutta tranquillità, si inginocchiò all'interno dello strato d'acqua con le mani poggiate sulle ginocchia e le punte dei capelli immerse completamente.
- Penso che sia arrivato il momento di raccontarti tutta la verità, piccola bugia.
Avevo una brutta sensazione. La sensazione che tra pochi istanti avrei scoperto qualcosa di orribile, che avrei scoperto la verità dietro tutte le bugie.
- Molto tempo fa, mia madre, Morgan decise di cacciarmi dal suo castello, di esiliarmi insieme a mio padre. Le ragioni per il quale l'abbia fatto erano tutte incentrate sul successore di Cattherdal. Morgan ha sempre preferito Argon, aveva sempre desiderato un figlio maschio da poter manipolare a suo piacimento, difatti quando nacqui io, la sua prima figlia, decise di provare a fare lo stesso con me accontentandosi. Ma non andò tutto secondo i suoi piani.
Ormai presa dalla storia di Ariel, m'inginocchiai anch'io ignorando il freddo che mi trasmetteva l'acqua limpida sulle ginocchia.
- Mio padre mi avvisò. Mi avvertì del grande rischio e così decise di utilizzare la magia per una volta, la stessa magia che io oggi posseggo.
- Magia?
- Sì. Quel sigillo che prima tu hai rotto, mio padre mi ha insegnato a farlo, per evitare che qualcuno venisse ad uccidermi ecco...
- Capisco. E quindi sei dovuto rimanere imprigionata all'interno di uno specchio per anni.
- In un certo senso è così, ma la realtà dietro quello specchio non è poi così male. C'è una vasta città incantata che io e mio padre creammo insieme, per poter vivere la nostra vita familiare, per quanto piccola, insieme. Come io desideravo fare.
- E allora, mettendo insieme i pezzi del puzzle, tu sei stata scaraventata qui con tuo padre perché avevate entrambi scoperto il piano di Morgan?
- Possiamo dire di sì, quando lo scoprì non perse tempo a cacciarci via e cominciò fin da subito ad addestrare Argon, con la mia scomparsa.
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{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}
Fantasy"𝐿𝑢𝑖, 𝑅𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑒, 𝑏𝑟𝑎𝑚𝑜𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒. 𝐿𝑒𝑖, 𝑝𝑟𝑖𝑛𝑐𝑖𝑝𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙'𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑖𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑝𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎 𝑎𝑑 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑝𝑢𝑟 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒...