.𝑉𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑜𝑣𝑒.

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Le ombre attorno a me iniziarono a muoversi, non riuscivo a sentire che cosa le persone attorno a me stavano dicendo, o meglio dire sussurrando, alle mie orecchie arrivarono solo dei leggeri lamenti e i passi di qualcuno avviarsi verso l'uscita di quella piccola grotta. I miei arti erano inchiodati sul materasso caldo e confortevole dove ero sdraiata con le mani sotto la testa a formare una specie di secondo cuscino, gli occhi che combattevano per restare chiusi e il mio cervello che pregava che io mi svegliassi per incominciare questa nuova giornata. Così dopo un po' riuscì finalmente ad alzarmi dal letto dopo che Malleus aveva rovesciato per sbaglio un bicchieri pieno di succo di mirtillo, ottima sveglia, pensai.

- Gizaira è uscito da poco, gli ho chiesto di non svegliarti subito siccome mi sembravi molto stanca. Dopotutto in questi giorni non penso che tu sia riuscita a dormire molto.

Riflettendoci meglio, avevo davvero poche ore di sonno addosso, l'unica e l'ultima volta in cui ho dormito decentemente è stata quando abbiamo trovato quel castello per la prima volta in questo Regno, a ripensarci mi sembra ancora assurdo come siamo finiti qui sotto e come la situazione si sia capovolta d'improvviso.

- Senti, Malleus...

Incominciai voltandomi verso la piccola creatura che stava sorseggiando il suo succo seduto su un piccolo sgabello con accanto il pennuto ancora dormiente.

- Gizaira è il figlio di Hersilia, colui che ci ha mandati in questo posto, per caso ti ha detto qualcosa mentre mi trovavo collassata sul letto?

- Ammetto che ho provato a strappargli qualche informazione da quella boccaccia ma, il ragazzo è sveglio, molto sveglio. Ma non penso che lui voglia farci del male, o almeno non a noi.

- Già lo stavo pensando anch'io almeno che non stia fingendo.

- Penso che il suo obbiettivo sia qualcuno che è già stato qui più di una volta, qualcuno che ha provato ad impossessarsi di questo regno corrotto molte, molte volte...

Sapevo benissimo a chi stava facendo riferimento Malleus; Argon. Ma questo non vuol dire che gli altri due sovrani che sono con lui in questo momento siano entrambi innocenti, penso che anch'io se fossi una sovrana proverei a tutti i costi a prendermi questo regno, ha tanto da offrire e la magia potente che risiede all'interno si sente per tutte le mura. Persino io riesco a percepirla.

- Gizaira ti ha lasciato qualcosa sotto quella coperta.

Malleus indicò con la testolina una sedia poco più avanti a lui verde con sopra una coperta rosa chiaro che la copriva quasi del tutto. Mi avvicinai ad essa stando attenta a sollevare la coperta in modo che non cadesse ciò che vi era sotto, quando il velo rosa cadde sul pavimento dietro di me, rimasi a bocca aperta. Presi l'abito bianco tra le mani per osservarlo meglio. Dire che luccicava di bellezza era a dir poco, un abito a collo alto, solo una delle maniche era lunga mentre l'altra era del tutto assente. Corto, ad occhio poteva arrivarmi bene o male poco sopra le ginocchia e comprendeva uno strato di tessuto ulteriore dietro più lungo come se fosse un mantello. Bianco con dei ricami dorati che formavano delle figure sulla gonna, figure di cuori e rose e foglie. Uno spettacolo. Potevo sentire un odore di gelsomino provenire da esso che in poco tempo riempì tutta la stanza, le mie mani tremavano, volevo indossarlo.

Gizaira aveva pienamente ragione, il bianco mi si addiceva più di ogni altro colore. La mia pelle olivastra si abbinava perfettamente con la tonalità di quel colore puro, o come lo aveva definito lui. Sembravo totalmente un'altra persona, non riuscivo a riconoscermi per niente. Non assomigliavo più a quella che doveva essere la nuova Regina di Cattherdal, ora avevo più l'aspetto di un angelo caduto dai cieli più oscuri, dove le ombre lo hanno trattenuto per troppo tempo, ma adesso quell'angelo è libero dalle sue catene e può riconciare a volare.

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