.𝑄𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑖.

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Dopo la serata passata ieri nel Regno di Thonder, Argon non fa altro che organizzare riunioni su riunioni, tutte riguardanti la protezione dei suoi tre regni e sui prossimi possibili attacchi nemici. In una sola settimana sono riuscita a vederlo solo due o tre volte, solo un amichevole saluto niente di più. Niente baci o camminate nella sua enorme foresta che ormai non vedevo da giorni. Ho passato interi pomeriggi a dormire cercando di recuperare ancora energie che continuavo ad utilizzare senza rendermi conto che mi stavo indebolendo, intere serate a contemplare il cielo stellato dalla finestra per poi la mattina dopo uscire per fare compere. Mi mancava la sua presenza bizzarra accanto a me. Comprendevo la sua ansia, Lionel bruciava di vendetta e sicuramente starà facendo di tutto per avere la meglio nella prossima battaglia, quel pezzente, se solo avessi capito fin da subito che il nemico si trovava accanto a me quel giorno non avrei perso tempo a cercare informazioni sulle debolezze del suo Regno, sarei stata sicuramente d'aiuto in quel caso. Sospirai guardando fuori dalla finestra il tramonto, i colori del cielo che mi rinfrescavano gli occhi donandomi quello spettacolo.

- Strano, non pensi a nulla?

Argon poggiò le sue mani sulle mie spalle facendomi scattare per la sua visita improvvisa.

- Hai già finito la tua ultima riunione?

Non mi girai per guardarlo sapendo che da un momento all'altro sarebbe di nuovo sparito, i miei occhi rimasero fissi nel cielo.

- No, ho solo fatto prendere una pausa a tutti, la loro stanchezza si fa sentire persino nelle loro parole senza senso, non solo lucidi attualmente.

- Capisco. Deve essere una faticaccia pensare a come sterminare un nemico tanto furbo.

- Lionel sarà anche furbo, ma il suo potere d'attacco in confronto al nostro è quasi nulla, lui controlla direttamente la mente, è pericoloso ma con un attacco diretto non avrebbe nemmeno il tempo di pensare su quale vittima scatenare il proprio potere.

Il suo sguardo serio rivolto verso la sua mano chiusa a pugno mi portò a pensare che questa volta aveva davvero l'intenzione di massacrare il suo rivale. Sorrisi ammirando la sua determinazione.

- Spero davvero che vincerai questa battaglia mentre io resterò nel mio letto a poltrire.

Solo a quel punto mi girai guardandolo con un sorriso beffardo stampato in faccia.

- Eh?

Mi guardò confuso, sguardo che io ricambiai.

- Mi sembra ovvio, non posseggo nessun potere magico e in più non mi hanno mai insegnato a combattere con le armi, in questa battaglia sarei completamente inutile.

Un sorriso triste mi apparse in viso mentre sentivo gli occhi bagnarsi. "Inutile", solo io so quante volte mi sono sentita dire questa parola, ogni uomo che ho incontrato, alla fine o all'inizio della nostra relazione pronunciava questa parola in un modo così malvagio e spregevole, senza una briciola di buon senso, senza sentimenti, senza empatia, senza paura mi sputavano questa maledetta parola. Strinsi i pugni per la frustrazione rendendomi conto della mia posizione attuale in confronto a quella dei sovrani che avevo conosciuto. Strinsi i pugni sul marmo freddo cercando di trattenere le lacrime, mi sono sempre sentita inferiore a tutto e tutti, me lo hanno sempre fatto notare, e alla fine ho iniziato davvero a pensare che non valessi nulla e-

Un forte braccio mi avvolse completamente le spalle accarezzandomi la guancia con la mano. Argon mi stava stringendo a lui, come sempre mi sono dimenticata del suo "magnifico" potere. Sorrisi togliendo il suo braccio delicatamente da me guardandolo negli occhi.

- Mi dispiace che hai dovuto sentire tutto ciò... ma purtroppo questa è sempre stata la mia realtà. La mia crudele realtà.

- Non incominciare anche tu, penso che tutti noi in questa battaglia siamo consapevoli di quanto valiamo.

{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora