.𝑇𝑟𝑒𝑛𝑡𝑎𝑐𝑖𝑛𝑞𝑢𝑒.

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Il petto di Hersilia continuava a far scorrere sangue nero dagli enormi graffi che quegli artigli avevano provocato. Il padrone di casa si alzò di scatto dalla sua sedia guardandosi alle spalle, a destra, a sinistra, sotto di lui, finché il suo sguardo non incrociò il mio. La sua faccia non esprimeva un briciolo di paura, solo rabbia, intensa ed inutile rabbia. I miei occhi stavano vagando per le gocce di sangue che mano a mano cadevano sul pavimento sotto di noi formando una piccola pozzanghera. Hersilia mi guardò un'ultima volta emettendo un ringhio, stava per prendere uno scettro qualsiasi in quella stanza piena di tesori, quando un'ombra attaccò per la seconda volta, sferrando così un secondo attacco. A quel punto non potevo più stare calma, qualcuno lo stava attaccando alle spalle ed io non sapevo minimamente che cosa fare. Per un attimo pensai di ritornare a sedere, dopotutto lui era di certo un mio possibile nemico dopo ciò che aveva fatto a Lionel, e non bisogna dimenticare che lui è uno dei Sette Sovrani, se la sarebbe cavata da solo, giusto?

Hersilia, con il corpo ormai sanguinante, cercò in tutti i modi di afferrare qualsiasi oggetto che gli fosse d'aiuto. I suoi occhi piano piano che passava il tempo diventavano sempre più colmi di terrore. Si guardava attorno con gesti veloci spostando la testa da una parte all'altra per cercare di osservare i movimenti del nemico. Non ci misi più di tanto a capire che ciò che lui vedeva in quelle mura con i suoi occhi, io non potevo vederlo. Qualcosa lo stava torturando dall'interno.

Freya?

Non ancora ti prego...

Freya, puoi sentirmi?

E adesso tu chi saresti? Sempre se mi è concesso sapere il tuo nome

Freya! Sono io! Malleus!


Malleus?

Alle mie spalle iniziarono a cadere oggetti su oggetti: vasi, libri, spade, gingilli, tesori...tutto. La stanza sembrava si stesse sgretolando attorno a noi, persino il pavimento adesso non mi sembrava più tanto sicuro. Delle ombre nero pece ci stavano aggirando, suoni di passi che riecheggiavano, sangue dal colore ambiguo ricadeva sul pavimento. Hersilia iniziò a barcollare finché non cadde definitamente a terra, mentre io ero rimasta lì in piedi circondata da quel vortice oscuro.

- Freya!!

- Malleus?! S-sei tu?

Non ricevetti nessuna risposta, ma in compenso ci fu di meglio. Il vortice attorno a me cominciò a svanire permettendomi di nuovo di vedere la stanza in cui mi trovavo, distrutta e malconcia. Le gambe mi tremavano per la paura, cercai di rimanere in piedi ma l'adrenalina prese il sopravvento facendomi cadere con li ginocchia a terra e le mani aperte sul pavimento. Il respiro era irregolare ed i battiti a stento potevo sentirli rimbombare nel petto, era questo che si provava ad avere davvero paura?

- Freya?

Una voce grande e possente mi riportò alla realtà. Alzai lo sguardo lentamente prima di osservare l'enorme creatura che si trovava davanti ai miei occhi: una bestia.

Era grande, molto grande. Non sapevo riconoscere se fosse un lupo, un drago, un cane... o semplicemente una bestia. Aveva delle ali talmente grandi che era riuscito a spaccare entrambe le mura ai suoi lati, le orecchie da lupo sembrava che potessero sentire qualsiasi cosa. Le ombra di prima gli vorticavano attorno con felicità ed entusiasmo, come se fossero stretti amici che lui ringraziò con un sorriso alquanto inquietante per i miei gusti. Quello non poteva essere Malleus, no, non lo era... cominciai ad indietreggiare velocemente spingendomi alla parete sotto la finestra dove lo spettacolo sembrava peggiore. Adesso la luce lunare illuminava la creatura mostrando tanti piccoli tagli rossi, assomigliavano ad dei nastri volanti. Per non parlare degli occhi...prima erano grigi, adesso anch'essi erano diventati rossi.

Ora potevo ricominciare a sentire i miei battiti, più forti che mai. Respiravo a fatica mentre con occhi sbarrati guardavo la bestia avvicinarsi.

- Freya, sono io, Malleus.

- No! T-tu non s-sei lui... no..

- Freya ti prego, lascia che ti aiuti.

- Sta' indietro!

No.. stava succedendo di nuovo. D'improvviso un ricordo mi passò per la testa. Mi ero appena fidata di Lionel, lui aveva detto che voleva proteggermi da Argon perché lui.. mi avrebbe fatto del male. Un'istante dopo sono accasciata sul pavimento ad urlare, Nebula cercava di confortarmi mentre io continuavo ad agitarmi perché..

Perché non capivo cosa fosse reale e cosa non lo fosse..

In pochi secondi ritornai a quella scena di tempo fa. Piangevo disperata sul pavimento, le mani davanti agli occhi come per cercare di cessare le lacrime. Piccoli urli uscivano dalla mia bocca mischiati a singhiozzi interrotti. Mi trovavo un'altra volta sconfitta dal desiderio di sapere la verità. Io non volevo nemmeno finirci in questa situazione, io ho sempre odiato tutto questo. Se solo... se solo fossi riuscita a scappare da quel maledetto castello il primo giorno ora niente di tutto questo sarebbe successo. I-io... Io...

-...voglio solo tornare a casa.

Le parole uscirono da sole, tranquille e concrete. Casa... ma quale sarebbe stata la mia casa dopo che tutto questo sarebbe finito? Sarei riuscita a trovare un posto dove stare?

Continuai a piangere mentre rumori su rumori si alternavano dall'altra parte della stanza. Un forte vento si alzò tra quelle quattro mura, poi un calore inconfondibile si posò su di me.

- M-mallues...

- Si, Freya. Sono io, be' lo ero anche prima ma penso che tu preferisca questa mia forma.

Aprì gli occhi osservando la minuta figura con la testa appoggiata alla mia pancia. Le orecchie da coniglio ricadevano verso il basso, lo sguardo fisso nel mio mentre con il suo calore riusciva a riscaldarmi e a tranquillizzarmi. Accarezzai la sua testa delicatamente godendomi quel contatto fisico che tanto mi mancava. Malleus era tornato per salvarmi.

- Ti senti meglio?

- S-si, sono solo un po'... agitata.

- Quella, insomma, creatura...e-eri tu?

Continuai.

- Risposta esatta! Io la chiamo "tecnica segreta del coniglio"!

-Tecnica segreta del coniglio? Non è un po' troppo lungo come nome?

- Nah, è di effetto.

- Sei uno stupido Malleus.

- Mai quanto te Freya.

Così rimasi accasciata alla parete inondata dal calore che trasmetteva Malleus, tra risatine e parole di conforto, quello divenne un altro dei momenti più belli che avevo vissuto lì, in quel Regno tanto corrotto.



{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora