Mi trovavo ormai a metà strada del mio percorso, fortunatamente ero avvantaggiata rispetto a coloro che stavano trasportando la mia lettera, conoscevo tutte le scorciatoie possibili grazie alle avventure che mia madre mi raccontava quando all'inizio del suo trasferimento, faceva avanti e dietro per Cattherdal, col tempo aveva assimilato tutte le strade e i vicoli, le scorciatoie per riuscire ad arrivare a Thonder senza impiegarci settimane, e in più la gente del posto si ricordava di mia madre, la loro piccola guerriera che scendeva per le strade con cesti di roba tra le braccia più grandi di lei. Insomma è stata una passeggiata arrivare fin qui, a parte la pioggia ma per quello non ho riscontrato più di tanti problemi. Ho ritrovato un'amica d'infanzia di mia madre circa a metà strada, quasi nel cuore della notte, che mi ha gentilmente ospitato per una mezza mattinata in casa sua lavando anche i miei vestiti, così eccomi poi finalmente arrivata al grande cancello che confinava il Regno di Thonder. Oltrepassato il grande cancello in oro e smeraldo, un profumo di fiori freschi mi assalì le narici facendomi rilassare i muscoli, è da giorni che stavo a cavallo con addosso l'ansia di non farcela in tempo per seminare coloro che stavano trasportando la lettera, per fortuna ho una buona memoria e le cose che mi disse al tempo mia madre mi sono rimaste fisse nella testa. Il castello non era molto lontano dalla mia posizione, doveva solo attraversare qualche villaggio posto ai piedi dell'enorme collina dove poi dietro vi si trovava il castello. I villaggi qui sono ricchi di vita, ovunque volti lo sguardo c'è gente che ti saluta, seppur non conoscendoti, mercanti che ti invitano gentilmente a compare le proprie creazioni, persino il lavoro degli artigiani era uno dei più apprezzati. Essi seguivano dei corsi per migliorare nel loro mestiere, un'idea ideata dal Re per migliorare il commercio. Lionel è sempre stata buono e paziente con il suo popolo, non permetteva mai che qualcuno potesse sfiorare queste persone così piene di felicità ed entusiasmo.
Stavo per perdermi nella bellezza di tutto ciò che mi circondava quando non mi accorsi dell'enorme struttura che si trovava di fronte a me. Il castello del Re di Thonder. Dalla mia bocca uscì un lungo e rumoroso respiro di tensione, scesi dal cavallo poggiando i piedi sull'erba fresca dei giardini per poi percorre il percorso fatto in ghiaia e pietra arrivando finalmente all'entrata. Due uomini in divisa gialla e verde mi osservavano dall'alto verso il basso con uno sguardo serio, freddo. Feci osservare alle due guardie poste davanti all'enorme portone la lettera che mi aveva consegnato il Re in persona, successivamente entrai nel castello. Era totalmente diverso da quello del Re Argon, la struttura e gli interni erano decorati dettaglio per dettaglio, dalle mattonelle fatte in marmo puro alle colonne bianche con sopra incise dei fili di spine di rose in rilievo. Mi sembrava davvero di essere in una fiaba qui dentro.
- Ma che onore averla finalmente qui, futura Regina di Cattherdal.
Una voce gentile mi colpì di sorpresa alle spalle facendomi sussultare per lo spavento. Il Re Lionel si trovava proprio davanti ai miei occhi. Era identico alle foto che mi fece vedere mia madre, a come lo avevo visto nei miei flebili ricordi, esattamente come lo ricordavo, capelli ricci di un biondo puro, occhi verde smeraldo, vestito nel modo più semplice possibile. Camicia bianca larga, pantaloni neri, e in vita una cintura la quale reggeva il manico della spada. La sua bellezza era qualcosa d'incredibile. Si avvicinò a me camminando lentamente, rompendo piano piano la distanza che ci allontanava. Prese la mia mano e ci poggiò sopra un bacio delicato.
- Sono grato che abbiate accettato il mio invito, prego seguitemi pure.
Camminavo al suo fianco cercando di realizzare ma allo stesso tempo che cosa stava succedendo, che cosa stava per succedere. Proprio come Argon, nemmeno lui proferiva parola, i suoi passi non emettevano alcun suono, la punta della sua spada scoperta rischiava sempre di strisciare sul pavimento, le sue mani poste a pugno dietro la schiena non si muovevano. Continuai a osservarlo mentre continuavamo a camminare muti per un lungo corridoio pieno di finestroni quando notai un aspetto familiare sul suo collo. Anche lui aveva dei filamenti, ma essi, a differenza di quelli di Argon, erano dorati, si estendevano sul suo collo brillando ai raggi del sole mattutino. Mi chiedevo tanto che cosa fossero, fino ad ora li avevo visti solo sul corpo del Re Argon, può essere che sia una specie di caratteristica che hanno tutti i nobili o qualcosa del genere? Notai solo poco dopo che mi stava fissando con uno sguardo alquanto inquietante per poi sorridere iniziando:
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{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}
Fantasy"𝐿𝑢𝑖, 𝑅𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑒, 𝑏𝑟𝑎𝑚𝑜𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒. 𝐿𝑒𝑖, 𝑝𝑟𝑖𝑛𝑐𝑖𝑝𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙'𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑖𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑝𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎 𝑎𝑑 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑝𝑢𝑟 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒...