Rientrai a casa sfinito quella sera; colpevole, la giornata faticosa a lavoro. Ero il capo redattore, il direttore e il proprietario di una casa editrice, la Book Publishing, e spesso finivo con l'occuparmi della maggior parte del lavoro, aiutando tutti, perché con le mani in mano, non sapevo proprio starci. Quel giorno avevamo avuto un problema con la data di pubblicazione di un romanzo; inoltre eravamo anche a corto di personale ed era un totale disastro. Per quel motivo avevo chiesto alla signora Evans, la mia segretaria, di cercare un editor disponibile a lavorare per noi, e ciliegina sulla torta: nel pomeriggio, per un incontro di lavoro, con un cliente, mi ero recato in una caffetteria di New York e, nell'attesa che arrivasse, al bancone avevo ordinato un caffè, ma, non avevo avuto il tempo di raggiungere il tavolo per sedermi che, una ragazza mi aveva urtato, sbattendo contro di me e facendo versare tutto il liquido sulla mia camicia.
Si poteva essere tanto imbranate?
Probabilmente sì.
Aveva lunghi capelli castani, occhi color cioccolato e dovevo ammettere che era davvero carina; solo che, in quel momento, la rabbia prese il sopravvento e non le diedi neanche modo di replicare. Sicuramente mi aveva preso per un maleducato, lo sapevo. Ma tanto, ormai, fare lo stronzo era quello che mi riusciva meglio.
Sprofondai sul divano e finalmente potei rilassarmi; presi il telefono e chiamai Tyler, il mio amico da una vita. Mi aveva fatto diverse chiamate, ma il tempo, oggi, non aveva fatto altro che mettermi i bastoni tra le ruote, privandomi persino di accendere il display per vedere che ore fossero.
Al secondo squillo, rispose subito.
«Ehi bello, ma dove eri finito?»
«Ciao, Ty. Scusa, sono stato sommerso dal lavoro».
«Sei sempre il solito che si chiude in ufficio e lavora no stop. Come te la passi?»
«Non posso lamentarmi. Tu?»
«Beh, io mi lamenterei sei avessi una vita noiosa come la tua».
Ignorai le sue frecciatine, non avevo voglia di assecondarlo in una riflessione, riguardante la mia vita.
«Comunque da qualche settimana ho conosciuto una ragazza ed è super carina» disse, riprendendo a parlare.
Alzai gli occhi al cielo. Tyler cambiava ragazze con la stessa facilità con cui si cambiavano i calzini.
«Ty, quanto durerà? Lo dici sempre ogni volta che ne conosci una...»
«Lei è diversa Alex, sul serio. Con le altre è sempre stato solo divertimento ma lei... non lo so, mi ha colpita dal primo istante e voglio impegnarmi e fare sul serio».
«Sta attento e inizia a mettere la testa sulle spalle. Se questa ragazza ricambia i sentimenti che dici di provare per lei, non ferirla».
«Sì, papino. Stai tranquillo, non lo farò» replicò con un tono scherzoso, misto a una sicurezza sconosciuta, che percepii nelle sue parole.
«Vedremo» affermai non molto convinto.
«E tu? Che mi dici?»
Sapevo già dove voleva andare a parare, ma feci finta di non comprendere la sua domanda.
«Io... che?»
«Su dai, Alex! Sai perfettamente a cosa mi riferisco. Nessuna novità?»
«Che novità?»
Lo sentii sbuffare «La smetti di prendermi per il culo? Nessuna ragazza? Non ne hai conosciuto nessuna, di recente?»
«No, sto bene così. Non ho bisogno di nessun legame, lo sai».
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La stella più luminosa sei tu
RomanceIn un mondo dove la felicità si paga a un caro prezzo, Chloe Peterson non sa più come riacquistarla. A 25 anni sa già come ci si sente a sentire il cuore frantumarsi in mille pezzetti, qual è la sensazione di inadeguatezza e come possano far male ce...