CAPITOLO 11-CHLOE

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Maledetto lui e maledetto il suo fascino. Avevo fatto la figura della stupida, per poco non mi abbandonavo alla sua seduzione. Stava giocando sporco, tentando in tutti i modi di farmi cadere ai suoi piedi, perché sapeva che aveva un ascendente su di me, nonostante gli avessi ribadito, più volte, il contrario. Ma chi volevo prendere in giro? Lui? Ci avevo provato ma con scarsi risultati, anzi scarsissimi.

Stavo impazzendo e non sapevo come resistere al suo tentativo di attrarmi.

Ero disperata.

Come era possibile essere indifferenti a un metro e ottanta di muscoli e bellezza? Solo una matta come me poteva provarci. Che poi ci riuscivo pure a malapena, grazie a quel briciolo di autocontrollo che tutte le volte mi salvava dal cadere tra le sue braccia.

Basta! Dovevo togliermelo dalla testa e tenermi occupata in qualche modo; quindi, decisi di fare una piccola pausa per fare due chiacchiere con Joy. Avevo stretto un bel rapporto con lei, era dolcissima. Mi cercava sempre durante la giornata lavorativa e passava spesso dal mio ufficio per un saluto veloce e, ogni giorno, era diventato ormai di rito mangiare insieme a pranzo.

«Joy, che fai?» le chiesi, vedendo la sua attenzione tutta concentrata sullo schermo del pc.

«Chloe!» pronunciò con la faccia di una che era stata beccata con le mani nel sacco.

«Che stavi guardando così appassionata?» scherzai con un sopracciglio alzato.

«Io? Niente, stavo lavorando».

«Potrei anche crederti, se solo non avessi le guance rosse e fossi super agitata».

Mi osservò con un'espressione da "Che faccio?", poi ruotò gli occhi, aggiungendo: «E va bene» sbuffò, girando lentamente il portatile nella mia direzione.

Alla faccia!

Davanti a me, immagini di tanti uomini mezzi nudi solo con la biancheria intima addosso e con pose che lasciavano largo all'immaginazione...

«Ma dico sei impazzita? Qualcuno potrebbe vedere che non stai lavorando...» la intimai seria di togliere subito quelle foto.

«Visto che non riesco a trovare nessun bel ragazzo, mi consolo a guardare loro, sognando ad occhi aperti. Non faccio mica niente di male» si giustificò alzando le mani in segno di resa.

«Già, se solo non fossi in un luogo pubblico...»

«Okay, Miss. Perfettina hai ragione, ma non dirmi che tu non lo fai» mi disse assottigliando gli occhi e puntandomi un dito contro.

Come mi aveva chiamata? Miss. Perfettina?

«Certo che no!» puntualizzai.

«Ahhhh, ora capisco».

«Cosa?» chiesi con sguardo interrogativo.

«Tu non ne hai bisogno, perché già sogni ammirando il Sig. Smith quando ce l'hai di fronte» si burlò di me, sorridendo furba.

Gli occhi mi uscirono fuori dalle orbite «Ma non è vero!»

«Dai, Chloe! L'ho capito che stravedi per lui e penso sia normale. Chi non lo farebbe?!»

«Si vede così tanto?» e se, se ne era accorta anche lei, ormai, era un dato di fatto che fossi pessima nel mascherare qualcosa.

«Sì, ma guarda che anche lui non è da meno. Lo vedo che sguardi ti lancia. Chiunque munito di un'ottima vista, se ne accorgerebbe».

«Comunque non accadrà niente» specificai.

«E perché mai?»

«Perché io ho chiuso con gli uomini che mi spezzano il cuore».

La stella più luminosa sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora