La mattina seguente, per la sottoscritta, cominciò presto. Sbuffando, mi obbligai ad alzarmi e, per svegliarmi, mi gettai sotto la doccia; indossai un paio di jeans neri e un maglione rosa e, mi lanciai nel freddo incessante di New York. Stranamente, ero in anticipo, quindi decisi di percorrere la strada a piedi, anche se il gelo che si percepiva fuori mi fece pentire subito di non aver preso l'auto... Camminai verso la metro e mentre percorrevo la strada, una delle vetrine dei tanti negozi attirò la mia attenzione; su essa era affissa una locandina e spinta dalla curiosità mi avvicinai per vedere di cosa si trattava.
Book Publishing: dove le parole prendono vita...
Cercasi editor e personale qualificato per la nostra casa editrice. Chiunque fosse, veramente, interessato non esiti a contattarci all'indirizzo email, che troverete in basso all'annuncio.
Vi aspettiamo!
I miei occhi per poco non uscirono fuori dalle orbite dopo aver letto quelle parole. E se ci avessi provato? E se magari sarei riuscita ad ottenere quel lavoro? Un barlume di speranza si impossessò di me, per una volta volevo solo cogliere l'attimo senza stare a rimuginarci. Staccai il foglio e lo riposi nella borsa con un sorriso stampato in volto; un sorriso che sapeva di nuove occasioni.
***
Per buona parte della giornata non feci altro che pensare che quello era il sogno di una vita perché per una come me, che proveniva da umili famiglie, guadagnarsi qualcosa richiedeva molti sacrifici e, soprattutto, denaro; e non sempre c'era la fortuna di ottenere quello che si desiderava. Avevo faticato tanto per studiare e se adesso c'era qualche possibilità di poter ottenere quel lavoro, non me la sarei fatta scappare. Quindi, appena ebbi un attimo di tempo libero, inviai il mio curriculum alla casa editrice dal computer che utilizzavo in ufficio, incrociando le dita.
Quel giorno finii di lavorare prima, nel tardo pomeriggio. E per ritornare a casa presi Park Avenue, l'ampia strada dove si poteva notare perfettamente la vita frenetica di New York. Camminavo, scontrandomi di volta in volta con la calca della gente, questo, però, non giovava sicuramente alla mia scarsa concentrazione, visto che con la mente stavo dappertutto fuorché con i piedi per terra e forse fu anche per quello che mi ritrovai ad un tratto catapultata, letteralmente, a terra e, sopra di me, sentii un peso pesante e mani grandi e morbide che tenevano le mie braccia.
Ma che cavolo...
Alzai lo sguardo e ... Oh no! Non era possibile!
Un'altra volta quel tipo strano.
I nostri visi erano a una vicinanza troppo eccessiva e, inevitabilmente, il suo profumo di menta, impregnato al sudore, finì dritto nelle mie narici. Indugiai con lo sguardo verso il suo corpo, e da come era vestito si poteva dedurre che era andato a correre. Indossava dei pantaloni di tuta e una maglietta attillata, la quale lasciava all'immaginazione che sotto quel tessuto si trovassero una gran quantità di muscoli. A mia difesa non si poteva non notare...
Ma perché lo stavo fissando come una stupida? Chloe, smettila!
«Di nuovo tu?» mi chiese con voce profonda e fastidiosa.
«Allora non guardi proprio dove metti i piedi».
Sgranai gli occhi. Eh no! La prima volta gli era andata bene, ma stavolta non sarei stata zitta!
«Veramente, sei tu che non vedi chi ti sta davanti; io stavo camminando tranquillamente e tu mi sei finito addosso, quindi dovresti essere tu quello più attento!» ribattei stizzita. Anche se forse, io proprio attenta non lo ero stata in quel momento, ma quello era soltanto un dettaglio da tralasciare...
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La stella più luminosa sei tu
RomansaIn un mondo dove la felicità si paga a un caro prezzo, Chloe Peterson non sa più come riacquistarla. A 25 anni sa già come ci si sente a sentire il cuore frantumarsi in mille pezzetti, qual è la sensazione di inadeguatezza e come possano far male ce...