Capitolo 5: Una Serata Per Noi Pt.3

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Pov Henry

Avevo deciso di prendere posto davanti a Diamond per poterla ammirare, quei suoi occhioni verdi che sembravano degli smeraldi erano magnetici, quel suo visino con la pelle chiara e quei suoi capelli mossi erano unici e spettacolari per me; lei per me era una dea, una dea che aveva deciso di sopportarmi e di amarmi.

<Henry,tutto bene?> Chiese Diamond sventolandomi una mano davanti agli occhi.

Ero così concentrato ad ammirarla che non avevo sentito se aveva detto qualcosa.

<Oh sì, tutto bene. Hai per caso detto qualcosa?> Chiesi sperando di non fare la figura dell'idiota.

<No. Ti ho solo visto imbambolato e pensavo che te la stessi facendo addosso> rispose ridacchiando.

Certe volte le uscivano frasi idiote che a me facevano sempre ridere; avrei voluto ridere ma non lo feci perché vidi avvicinarsi un cameriere.

Aveva tutta l'aria di uno che si vantava di ciò che aveva; se ne stava lì tutto impostato con un orologio da taschino che gli usciva dalla tasca e i caldi e baffetti tutti ordinati.

<Cosa desiderate?> Chiese con tono serio mentre apriva il piccolo taccuino bianco con sopra il logo del ristorante.

<Non lo sappiamo ancora, non ci sono stati portati ancora i menù> gli feci notare e lui dopo aver fatto un piccolo inchino mentre si scusava spari dietro ad una delle tante porte.

<Pensare che dovevano essere preparati a tutto, e invece si dimenticano pure di darci il menù> dissi sbuffando un po'; facevo sempre così quando avevo fame, ero come un bambino affamato che facevo i capricci.

<Dai non fare i capricci, tra poco avrai la tua pappa> disse ironica e io subito mi sentì in imbarazzo .

Quando si parlava di cibo non sapevo controllarmi.

Pov Diamond

Henry era troppo adorabile, era capace di passare al comportamento di adulto a a quello di bambino in poco tempo.

<Io non ho bisogno della pappa> borbottò molto imbarazzato.

<Certo come no> lo stuzzicai un po' per vedere come reagiva.

Rimase lì in silenzio con le guance completamente rosse.

"Ma che tenero" pensai continuando a fissarlo.

<Dai, stavo scherzando> dissi ridacchiando sperando di farlo rilassare un po'.

<Ecco i vostri menù, per questo piccolo inconveniente il locale ha deciso di offrirvi degli antipasti> disse il cameriere appoggiando un piccolo vassoio con sopra vari piatti con tartine ,salumi e formaggi.

Ci passò i menù, fece un piccolo inchino e poi si allontanò dal nostro tavolo per servire altro clienti nel mentre noi decidevamo cosa ordinare.

<Ora si che si ragiona> disse Henry che subito afferrò una tartina e una fetta di salame.

"E lui era quello che non aveva bisogno di cibo" pensai ridacchiando leggermente.

<Prima di divorare tutti i salumi e diventare un porcellino adorabile, non dovresti scegliere cosa ordinare?> Chiesi sorridendo.

Lui con naturalezza appoggiò la tartina fra i denti pur di non posarla e dopo essersi pulito leggermente le mani afferrò il menù.

C'erano tanti piatti raffinati che si potevano ordinare, ma essendo molto pregiati avevano anche un costo abbastanza elevato.

Lo sbaglio più bello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora