Capitolo 26: Una piccola sorpresa

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Pov Henry

Da quando mi ero svegliato avevo notato un comportamento strano nei miei genitori.

Non facevano altro che entrare ed uscire dalla stanza degli ospiti.

Che stavano facendo lì dentro? Che stessero facendo qualcosa che nessuno doveva sapere?

Provai ad avvicinarmi a quella stanza ma non appena misi la mano sulla maniglia della porta fui fermato da mia madre.

<Non puoi entrare> mi disse mettendosi davanti alla porta per impedirmi di aprirla.

<Perché?> Chiesi confuso.

<Perché non puoi e basta> rispose mimandomi poi di andare via.

"Cosa mi starà nascondendo?" Pensai andando in camera dove mi prepari per andare a lavoro.

<Oggi ho chiesto di non venire> disse Diamond che si era preparata anche lei.

<Come mai?> Chiesi.

<Devo fare le varie analisi di quasi metà gravidanza. Te lo avevo detto, non ricordi?> Chiese lei prendendo quella cartella in cui teneva tutto.

<Scusa, sono distratto> sospirai.

<L'ho notato> ridacchiò lei uscendo di casa con me che la seguivo.

Avrei voluto farle compagnia ma lei disse di non preoccuparmi e che non ci avrebbe messo molto nel tornare a casa.

Pov Diamond

Che stava succedendo? Perché tutti si stavano comportando in modo strano?

Henry non sembrava in sé mentre i suoi genitori erano un po' assenti quel giorno.

Che avessi fatto qualcosa di sbagliato e non volevano dirmelo?

"Chissà che passa per la testa a tutti quanti" pensai entrando nello studio del medico del laboratorio di analisi.

Li avrei fatto gli esami del sangue e poi sarei andata dalla ginecologa per l'ecografia.

Dopo aver fatto tutto, mentre tornavo a casa, ricevetti una chiamata di mia suocera che mi chiedeva di fare alcune commissioni che lei non poteva fare.

La cosa che mi sembrò un po' strana fu che mi disse di prendermela con calma.

"Sembra che voglia tenermi lontana da casa" pensai andando però lo stesso a fare quelle commissioni.

Dopotutto mi aveva solo chiesto di andare a prendere qualcosa per il pranzo, e a me non costava nulla andare qualche minuto al supermercato.

Henry uscì prima da lavoro, e mi incrociò per strada mentre tornavo a casa.

<Ancora per strada?> Mi chiese prendendo le buste che avevo in mano.

<Tua madre mi ha chiesto di fare delle commissioni> risposi.

<Anche tu hai notato che i miei oggi si comportano in modo strano?> Chiese ancora.

Allora non era una mia impressione, non ero io che avevo fatto qualcosa, si stavano proprio comportando in modo strano.

Entrati in casa, fummo accolti proprio dalle persone di cui stavamo parlando.

<Siete tornati> sorrise mia suocera.

Henry senza dire nulla andò in cucina ad appoggiare le buste sul tavolo.

<C'è una sorpresa per voi> disse lei che poi ci disse di seguirla.

Ci portò davanti alla porta chiusa della stanza degli ospiti.

<Forza, aprite la porta> sorrise.

Henry aprì la porta e poi entrò in quella stanza con me che lo seguivo.

Tutti i mobili erano spariti, la stanza era completamente vuota.

<La sorpresa è una stanza vuota?> Chiese Henry confuso.

"Ma che sorpresa è?" Pensai cercando di capirci qualcosa.

<È vuota perché sarete voi a riempirla> disse e con quelle parole ebbi un'intuizione.

<La stanza per Sophie?> Chiesi con gli occhi un po' lucidi.

Lei annuì e mi strinse in un caldo abbraccio.

I genitori del mio ragazzo avevano rinunciato alla stanza degli ospiti per farci fare la stanzetta della nostra bimba.

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