Capitolo 8: Due Linee Blu

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Pov Diamond

Nella mia testa ormai c'era solo confusione, non riuscivo a togliermi dalla testa la domanda che mi aveva fatto la mamma di Henry.

Mi aveva chiesto se ero incinta,ma io ero sicura di non esserlo; da come ricordavo avevo sempre usato le protezioni e anche se avevo dei dubbi sapevo che non aspettavo un bambino.

Era ancora troppo presto, non sapevo se sarei stata pronta ad avere un figlio.

"Io sono sicura che è solo stress" pensai quasi sdraiandomi sul divano.

Sulla poltrona accanto al divano, c'era mia suocera che mi guardava con la coda dell'occhio.

<Sapete dov'è andato Henry?> Le chiesi mettendomi seduta in modo composta.

<È uscito, penso che sia andato in farmacia> rispose lei posando la rivista che svogliatamente stava sfogliando.

"Cosa sarà andato a fare? Non mi sembrava che stesse male" pensai iniziando a preoccuparmi.

Che stesse male e non me lo avesse detto per non preoccuparmi? O forse me lo aveva detto e io non l'avevo ascoltato?

Fui scossa dai miei pensieri sentendo la porta aprirsi e poi chiudersi, e guardando in quella direzione notai Henry che mi stava venendo vicino.

<Ciao,tesoro> sorrise lui dandomi un bacio a stampo.

<Ciao> borbottai e il mio sguardo cadde subito sul sacchetto della farmacia che aveva in mano.

"Cosa ci sarà dentro?" Pensai e in quell'istante lui mi passò quel sacchetto.

Infilandoci la mano dentro, capì subito cos'era, e quella scritta bianca sulla scatola rosa mi fece un po' sbiancare.

Perché aveva comprato quell'oggetto? Perché mi aveva comprato un test di gravidanza?

Non riuscivo a parlare perché non capito quel suo gesto, forse se avessi detto anche una sola parola avrei capito.

<Tesoro , so che tu credi di non essere incinta , ma..> iniziò a dire ma io subito lo fermai.

<E allora perché l'hai comprato?> Chiesi io.

Dall'essere calma ero diventata nervosa.

<Non ti costa niente farlo, almeno ci togliamo il dubbio> disse lui con calma strofinando le mani sulle ginocchia.

<Sarà uno spreco di tempo , tanto sarà negativo> sbuffai andando in bagno.
Li chiusi la porta a chiave per non essere disturbata.

"Meglio che legga le istruzioni" pensai sedendomi sul bidet.

Nella scatola c'era il test sigillato singolarmente, un piccolo contenitore per le urine e il plico di istruzioni.
Anche se non avevo molta voglia lessi tutto ciò che c'era scritto.

"Qui c'è scritto che se è negativo uscirà una sola linea blu, tanto so che ne uscirà solo una" pensai slacciando i pantaloni.

QUALCHE MINUTO DOPO

Dopo aver fatto il test, svuotai il contenitore e lo gettai nel cestino, avvolsi il test in un po' di carta igienica e poi tornano in salotto.

<Allora?> Chiese Henry che aveva iniziato ad essere agitato.

In effetti nemmeno io ero tanto tranquilla, ma stavo cercando di fare di tutto per non farlo notare.

<Ancora non ho controllato> dissi togliendo la carta dal test e tenendolo girato, guardai Henry e mi misi seduta accanto a lui.

I minuti ormai erano passati, dovevo trovare il coraggio di voltare il test per leggere il risultato, ma le mie mani continuavano a tremare e sentivo una strana sensazione crescere in me.

"Posso farcela, tanto è sicuramente negativo" pensai facendo un respiro profondo.

Con ancora le mani tremanti , girai quel test e vidi ciò che speravo che non ci fosse: due linee blu.

Quelle linee che se per tante donne erano una gioia, una novità tanto attesa, per me era un incubo , mi sembrava surreale, non mi sembrava e non poteva essere vero.

<È positivo..sono incinta> biascicai con le lacrime agli occhi.

Sia Henry che sia madre guardarono attentamente quel test per assicurarsi che io avessi visto bene ma il risultato non cambiava , quelle due linee erano reali e non frutto della mia immaginazione.

<Non può essere vero> sussurrai stringendo quasi con rabbia quel test che avevo ancora in mano.

Un mix di emozioni mi avevano travolta, ero sicurissima di non aspettare un bambino e invece mi ero sbagliata.

<Com'è potuto accadere?> Sussurrai con le lacrime che non smettevano di uscire dai miei occhi.

Henry sembrava una statua, alla vista di quel test era rimasto senza parole.

"Io avrò un bambino? Non sono sicuro di essere pronta ad essere mamma" pensai.

Come avrei fatto? Come avrei mantenuto il bambino se ormai non ero più certa di avere un lavoro?

Non potevo contare sempre su chi avevo intorno, quella era una mia responsabilità, una responsabilità mia e di Henry.

<E ora che facciamo?> Chiesi ad Henry ancora in lacrime.

Lui mi guardò e mi strinse forte a sé tra le sue braccia.

Non era una risposta alla mia domanda, ma in quel preciso istante sentito proprio il bisogno di un abbraccio, avevo bisogno di qualcuno al mio fianco che mi facesse calmare.

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