Capitolo 27: Metà percorso

72 7 14
                                    

QUALCHE GIORNO DOPO

Pov Diamond

Da quando i genitori di Henry ci avevano fatto quella sorpresa , proprio Henry e suo padre stavano lavorando affinché quella stanza fosse pronta in tempo.

Avevo scelto un rosa pastello per le pareti e una soffice moquette bianca.

"Pian piano prende forma" pensai guardando i due che accuratamente dipingevano le pareti.

Vedere la stanzetta che pian piano prendeva forma mi faceva capire che ormai l'arrivo di Sophie non era più tanto lontano; quel giorno ero esattamente a metà gravidanza e anche se ero spaventata per il parto non vedevo l'ora di conoscere mia figlia.

<Direi che poi possiamo prendere anche la culla> mi disse Henry che si era preso qualche minuto di pausa.

<Niente di troppo appariscente> dissi scherzosamente.

<Qualcosa di principesco si però> borbottò lui.

"Vuole che sia una principessina" pensai andando in camera.

Mi ritrovai seduta sul letto con in mano il raccoglitore dove tenevo le varie ecografie fatte.

Vedere pian piano la bimba prendere forma era un'emozione unica, presto avrei potuto vedere il suo faccino e stringerla a me sperando di non aver sognato tutto.

Anche se avevo superato da un po' il periodo in cui avrei potuto perderla , le probabilità che Sophie non vedesse la luce c'erano sempre , la vita è sempre stata imprevedibile.

"Ecco , ora sono triste" pensai chiudendo quel raccoglitore.

Avevo notato che da quando ero incinta ero molto più sensibile e mi intristivo anche per una cosa da niente.

<Che hai?> Mi chiese Henry che era venuto a controllare come stavo.

<E se Sophie non nascesse?> Chiesi ormai incupita.

Henry rimase spiazzato da quella mia domanda, e se l'avessero fatta a me probabilmente neanche io avrei saputo dare una risposta.

<Meglio andare a fare una passeggiata> disse lui porgendomi la mia giacca.

Certe volte l'unico modo per farmi sorridere di nuovo era portarmi in giro.

"Così che veda altri bambini" pensai mentre uscivano di casa.

<Non hai risposto alla mia domanda> borbottai.

<Quale domanda?> Chiese lui.

<Quella che ti ho fatto in camera> risposi sempre borbottando.

In quel momento sembravo una bambina capricciosa che non stava ottenendo ciò che voleva.

<Perché non so come rispondere> sospirò lui.

Pov Henry

Cosa stava prendendo a Diamond così all'improvviso? Perché mi chiedeva quella cosa? Che si fosse pentita di aver deciso di portare a termine la gravidanza?

<Ma ti sei pentita di questa scelta?> Chiesi improvvisamente.

<Che scelta?> Chiese a sua volta.

<Quella di portare a termine la gravidanza> sussurrai sedendomi su una panchina del parco.

"Non dire di sì che sennò mi fai sentire in colpa" pensai appoggiandomi con la schiena alla panchina .

<Perché lo pensi?> Chiese sedendosi al mio fianco.

<Per la domanda che mi hai fatto> risposi guardandola.

<Io non mi sono pentita di questa scelta> disse lei seria.

<e allora perché mi fai quella domanda? Perché Sophie non dovrebbe nascere?> Chiesi.

Lei mi guardò sospirando e abbassò lo sguardo, era la sua reazione quando doveva dire qualcosa che la turbava.

<Ho solo paura di perderla prima ancora di conoscerla> sussurrò lei.

Quando poi vidi quella lacrima rigarle la guancia, la prima cosa che mi venne in mente da fare fu stringerla forte a me per cercare di confortarla.

<Non la perderai> le sussurrai dandole un bacio sulla fronte.

<Come fai ad esserne così sicuro?> Chiese lei.

<Sei a metà gravidanza, a metà percorso..non vedo perché tu non debba arrivare alla fine> le sussurrai.

"Ora però ha messo questo timore anche a me" pensai decidendo di non dirglielo.

Se glielo avessi detto avrei rischiato di turbarla di più di quanto non lo fosse già.

<Poi ho letto di donne che quasi al termine hanno perso i propri figli e io non vo-> iniziò a dire Diamond prima che io la interrompessi con un bacio.

<Sophie nascerà> dissi convinto.

Alla fine per farla sorridere di nuovo le comprai un gelato grande, spesso i dolci erano l'unico modo per vederla di nuovo felice se la passeggiata non funzionava.

"Spero che questi ultimi mesi passino in fretta" pensai tenendole stretta la mano mentre tornavamo a casa dato che stava per iniziare a piovere.

Lo sbaglio più bello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora