Capitolo 33: Mi dispiace

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Pov Diamond

Da quel giorno avevo cercato in ogni modo di avere un contatto con Priscilla , ma a distanza di quasi una settimana non era cambiato niente, si rifiutava ancora di parlarmi.

La nota forse lievemente più positiva era che non mi aveva fatto nessuno scherzo come quello del secchio del fango.

Quel giorno in casa c'eravamo solo io e lei, Henry e i suoi genitori ci avevano lasciate di proposito da sole sperando che ci fosse un dialogo tra le e Priscilla.

Ero in salotto seduta sul divano a sistemare nel raccoglitore le varie ecografie e analisi che avevo fatto.

"Spero che andrai d'accordo con tua zia" pensai sistemando l'ultima ecografia che avevo fatto.

<Mamma, hai visto il mio vecchio cavalletto?> Chiese Priscilla che era scesa in cucina.

Non era stata avvisata del fatto che non avrebbe trovato nessuno oltre me.

<I tuoi non sono in casa> dissi alzandomi dal divano.

"È il mio momento" pensai avvicinandomi a Priscilla che non sembrava per niente felice di vedermi.

<Possiamo parlare?> Le chiesi cercando di mantenere il contatto visivo.

<Ti ho ripetuto più volte che non abbiamo niente da dirci> rispose lei pronta ad andare via prima che io la fermassi.

<Per favore..prometto che poi ti lascerò in pace> dissi.

Lei sbuffò e poi andò a sedersi sul divano.

<Sbrigati che ho da fare> disse sbuffando ancora.

Subito la raggiunsi fissando per qualche secondo il raccoglitore prima di trovare il coraggio di girarmi.

<Volevo scusarmi per quello che ho detto quel giorno al centro commerciale> sospirai.

Quelle parole non scaturirono niente in Priscilla , la sua espressione non era cambiata per nulla.

"Sarà più difficile del previsto" pensai.

Pov Priscilla

Sapevo di essere abbastanza permalosa e che un po' mi divertivo nel far attendere le persone in una mia risposta.

Poi questa volta era diverso, volevo che Diamond capisse che con quella frase mi aveva ferita.

Io ci stavo mettendo tutta me stessa per cercare di superare l'astio che avevo provato nei suoi confronti.

Non mi aspettavo di certo che se ne uscisse con quella frase dopo che mi ero confidata su un argomento che per me era molto delicato.

Aveva fatto anche più male perché stavo iniziando ad affezionarmi a lei, stava diventando come una sorella.

<Mi perdoni?> Chiese lei cercando di prendere la mia mano che però spostai subito.

Il cervello mi diceva di sì, che dovevo perdonarla, mentre il cuore era più restio.

<Quella frase mi ha davvero ferita> dissi alzandomi dal divano.

<Lo so. Mi dispiace davvero tanto> sospirò abbassando lo sguardo.

L'istinto mi diceva di abbracciarla , ma la ragione mi impediva di farlo.

Stavo provando un mix di emozioni contrastanti che non sapevo come gestire.

<Non me la sento di fare finta che non sia successo niente> sospirai.

<Va bene..rispetto la tua decisione. Grazie per aver accettato di parlarmi> disse lei che dopo aver recuperato il suo raccogliere andò in camera.

Sicuramente l'avrei perdonata , ma avevo bisogno di un po' di tempo.

Pov Diamond

Quella chiacchierata non era andata come speravo, avrei tanto voluto che mi perdonasse ma non era andata così.

"Già è un passo avanti che abbiamo parlato senza litigare" pensai mettendo il raccoglitore al suo posto.

In fondo però sapevo che si sarebbe tutto sistemato , e che presto saremmo tornate ad andare un po' d'accordo , soprattutto perché ormai all'arrivo di Sophie mancavano solo quattro mesi e sapevo che lei ci avrebbe unite di più.

"Magari quando poi sarà grande faremo uscire a tre" pensai.

Stavo per stendermi sul letto quando sentì bissare alla porta della stanza.

"Che Henry sia già tornato" pensai.

Pensavo di trovare il mio ragazzo fuori la porta e invece era Priscilla.

<Hai bisogno di qualcosa? > Chiesi invitandola ad entrare ma lei rifiutò.

<Anche se ora non siamo come prima, intendo come amiche, quel giorno mentre prendevo il gelato avevo preso anche questa. È giusto che te la dia> rispose consegnandomi un sacchetto per poi tornare in camera sua.

"Chissà cos'è" pensai sedendomi sul letto.

Nel sacchetto trovai una tutina color verde acqua con la scritta "baby princess" ricamata rosa.

"Un regalo per Sophie" pensai sorridendo.

Sapevo che Priscilla era una brava ragazza ma che probabilmente non voleva darlo a vedere.

Sapere che aveva preso un regalo alla mia bimba mi faceva sperare e aumentare la consapevolezza che tutto si sarebbe sistemato.

Dato che non sapevo come avrebbe reagito nel vedermi piombare davanti la sua stanza, decisi di prendere il cellulare e scriverle un messaggio.

-la tutina che hai preso per Sophie è molto bella. Sarà una di quelle che porterò in ospedale quel giorno-

A quel messaggio mise la reazione del cuoricino rosa; anche se non era una versa risposta a me andava bene, era un altro piccolo passo in avanti.

-mi dispiace di averti ferita. Davvero mi dispiace-

A quel messaggio invece non ebbi risposta e ne nessuna reazione da parte sua , ma non mi sarei arresa, avrei atteso fino al giorno in cui mi avrebbe perdonata.

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