Pov Diamond
Restammo lì in bagno sotto la doccia a baciarci per un bel po' di tempo, ma poi fummo costretti a staccarci perché non avevamo più fiato.
Ogni bacio che Henry mi dava era sempre unico e speciale, era come essere trasportati in un'altra dimensione.<Ti amo volpetta> sussurrò lui con le labbra ancora molto vicine alle mie.
<Anch'io orsacchiotto> sussurrai a mia volta.
Quello era un altro dei nomignoli che gli avevo dato dato che con me era sempre molto dolce e tenero proprio come un cucciolo d'orso.
Quel magico momento di interrotto da qualcuno che bussava alla porta, anche se più che bussare sembrava che stesse prendendo a pugni la porta.
"Ecco, il bel momento è finito" pensai uscendo in fretta dalla doccia dopo essermi assicurata di essere del tutto pulita.
<Chi è che rompe? Uno manco in bagno non può stare in pace?> Urlò Henry mentre si metteva un asciugamano intorno alla vita.
Ridacchiai un po' a quella sua frase mentre cercavo di sistemare i capelli.
<MAMMA! HENRY STA FACENDO COSE IN BAGNO CON QUELLA!> Urlò Priscilla.
Quel sorriso che avevo si spense non appena mi resi conto di chi era quella voce; era di nuovo Priscilla che a quanto pare stava solo cercando di mettermi in cattiva luce.
In meno di un minuto si sentirono dei passi in corridoio, a quanto pare la madre di Henry aveva creduto alle parole della figlia.
"Che situazione imbarazzante" pensai.
In quel momento volevo solo potermi sotterrare dalla vergogna.Pov Henry
Ancora una volta mia sorella aveva interrotto un momento romantico che stavo avendo con la mia fidanzata.
<Henry, apri immediatamente la porta> ordinò mia madre e io anche se controvoglia aprì la porta.
Lei con mia sorella alle calcagna entrarono nella stanza trovando me a petto nudo con solo un asciugamano intorno alla vita e Diamond letteralmente coperta da un accappatoio che le andava molto grande dato che nella fretta aveva preso il mio e non il suo.
<Ci stavamo asciugando per vestirci e non stavamo facendo cose come ha detto Priscilla. Se proprio volevamo farlo non restavamo qui in casa> dissi serio e mia madre subito credette alle mie parole.
Non era vero che ci stavamo asciugando dato che in realtà ci stavamo baciando, ma non stavamo nemmeno facendo cose come era stato insinuato.
<Mi scuso per l'inconveniente> disse un po' imbarazzata andando via con mia sorella che le rimase appiccicata.
<Non vedo l'ora che sia stasera> dissi sbuffando leggermente.
QUALCHE ORA DOPO
Finalmente era arrivata la sera, mancava solo un'oretta e sarei stato finalmente solo con Diamond.
Sicuramente sarebbe stata una serata fantastica da passare tranquillamente senza rotture di scatole.
All'improvviso sentì bussare alla porta della mia stanza.
<Avanti> dissi iniziando a scegliere cosa avrei indossato.
Anche se per la mia ragazza sarei stato perfetto anche con addosso solo i boxer io volevo essere presentabile.
La persona che aveva bussato era mio padre che subito dopo essere entrato si chiuse la porta alle spalle.
<Ho una cosa per te> disse lui porgendomi un foglio di carta velina piegata a quadrato.
<A cosa mi può servire della carta?> Chiesi confuso.
<Aprilo e lo scoprirai> rispose lui con tono malizioso.
Ancora più confuso aprì quel foglio e mi ritrovai ad intravedere un involucro di plastica blu sempre quadrato con sopra stampato dei simboli che rappresentavano il genere maschile e quello femminile molto vicini.
Subito capì cos'era e chiusi in fretta quel foglio di velina diventando completamente rosso.<Papà, ti sembra il caso di darmi una cosa del genere?> Chiesi sempre più imbarazzato.
<Fidati di me, ti servirà> rispose lui lasciandomi solo in camera.
"È stato imbarazzante" pensai indossando una semplice camicia bianca con sopra una giacca nera come i pantaloni.
"Magari mi servirà davvero" pensai infilando quel "regalo" fatto da mio padre in tasca.
Pov Diamond
Ero di nuovo chiusa in bagno perché dovevo prepararmi per la serata con il mio orsacchiotto.
Speravo di non essere disturbata da Priscilla che stava rendendo la mia permanenza in quella casa un inferno.
"Così dovrei essere pronta" pensai chiudendo la cintura nera con al centro una decorazione di perle sul semplice vestitino azzurro senza decorazioni che avevo scelto di indossare.
Non avevo messo trucco dato che Henry preferiva vedermi con il viso acqua e sapone.
Indossai velocemente un paio di scarpe con il tacco e poi raggiunsi Henry che come al solito mi guardava come se stesse per sbavare.
<Cerca di non allegare la stanza> dissi ridacchiando mentre controllavo di avere tutto il necessario nella borsetta.
<È impossibile se c'è una dea nella mia stanza> disse lui abbracciandomi da dietro e dandomi un bacio sul collo.
Arrossì un po' a quel gesto e poi uscimmo di casa per andare al ristorante.
Dato che non era molto distante, avevamo deciso di non prendere la macchina e di farci una passeggiata per arrivarci.
In quella serata tutto sembrava voler essere più romantico del solito; le luci dei lampioni illuminavano il paesaggio nei punti giusti e il cielo era tappezzato di gigante stelle luminose.
<Ed ecco una rosa per la mia dama> disse Henry porgendomi una rosa che aveva comprato da un mendicante mentre io ero concentrata ad ammirare il paesaggio.
<Grazie> sussurrai un po' imbarazzata.
Quella era la mia reazione ogni volta che mi faceva un regalo; lui mi sorrise facendomi arrossire un po' di più.Dopo un po' si fermò davanti all'hotel che aveva anche l'area ristorante ; c'era un lungo tappeto rosso che conduceva alle porte che erano tutte decorate in bianco e oro stile barocco come tutta la facciata esterna.
<Prima le signore> disse Henry ironico e tenendo aperta la porta.
<Come siamo gentili stasera> dissi anch'io ironica mentre entravo nel locale.
Sia le pareti che il pavimento erano di un bianco lucido, i tavoli e le sedie erano ricoperti con della stoffa sempre bianca ma dagli orli dorati, i lampadari erano enormi e sembravano essere fatti di cristallo e nell'angolo della stanza c'era in piccolo palco dove sopra c'erano dei musicisti che suonavano musica classica. Sopra i tavoli come centrotavola c'era un piccolo candelabro dorato e anche i calici sembravano fatti di cristallo.
<Allora , ti piace?> Mi chiese Henry afferrandomi dolcemente la mano.
<È tutto stupendo> dissi io ancora incantata dal luogo.
<Prego signorini, vi accompagno al vostro tavolo> disse educatamente un cameriere che ci portò al nostro tavolo che era quasi al centro della sala.
<Ora siediti, non voglio che la mia dama si stanchi> disse spostando la sedia al mio posto per fare il galantuomo.
<Ai suoi ordini> ridacchiai prendendo posto vicino al tavolo accompagnata da Henry che reggeva la sedia."Questa sarà proprio una bella serata" pensai fissando il mio ragazzo che prendeva posto di fronte a me.
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Lo sbaglio più bello
RomanceQuando la responsabilità di un'azione compiuta tormenta le persone , Gran parte di loro preferiscono scappare o non curarsene. Per Diamond ed Henry non sarà così: capiranno che devono assumersi la responsabilità delle loro azioni e capiranno che al...