Pov Henry
Vedere Diamond soffrire faceva stare male anche me , avevo cercato di convincerla a fare l'epidurale ma lei continuava a dire di non averne bisogno e che era in grado di sopportare quel dolore a detta sua lieve anche se dalla sua faccia si vedeva che soffriva molto.
<Sophie, sbrigati ad arrivare che stai facendo male alla mamma> sussurrai vicino al pancione.
<Pensi che ti dia ascolto?> Chiese Diamond accennando un sorriso.
Se dire cose stupide l'avrebbe distratta da quel dolore mi sarei reso ridicolo davanti tutta la clinica.
<Spero di si. Già immagino che da grande non ci darà ascolto in niente> ridacchiai stringendole la mano durante una delle contrazioni.
<Io spero che non sia una bimba pestifera come te fa piccolo> ridacchiò ancora.
"Mi dispiace che soffri a causa mia" pensai quando notai che la sua espressione cambiò, segno che stava sentendo di nuovo dolore.
Pov Diamond
Man mano che il tempo passava sentivo il dolore aumentare, ma sapevo che se avrei resistito e non mi fossi arresa avrei conosciuto presto mia figlia.
<Allora, deciso già il nome del bebè?> Chiese l'infermiera che era venuta a consegnare il braccialetto col il mio nome e cognome più uno ancora senza scritte dove sarebbe stato scritto il nome del bebè.
<Sophie. Sophie Becker> dissi e l'infermiera prese nota.
<Quindi in arrivo una bella principessa> sorrise per poi uscire dalla stanza per andare dalle altre pazienti.
Alle 23:30 iniziai a percepire di essere arrivata al limite , il dolore era insopportabile, talmente insopportabile che dopo un po' delle piccole lacrime iniziarono a rigarmi le guance.
<Diamond,basta. Fatti fare l'epidurale> disse Henry serio che con un fazzoletto mi asciugava le guance.
<Ma..> iniziai a dire.
<Niente ma. Si vede che non ce la fai più e non c'è niente di male nel ricorrere ad un piccolo aiuto> disse lui sempre serio.
Mi misi seduta su quel lettino e dopo un paio di secondi che passai ferma finalmente mi decidi a premere quel pulsante richiamando l'infermiera che in pochi minuti arrivò insieme all'ostetrica.
<Mi dica di cosa ha bisogno e sarò lieta di aiutarla> disse l'infermiera controllando che la flebo non si fosse bloccata.
<Vorrei fare l'epidurale> dissi quasi sussurrando.
L'ostetrica disse che non c'era nessun problema se volevo farla ma che era meglio controllare a quanti centimetri ero arrivata.
<Allora Diamond, ho una bella e una brutta notizia> disse l'ostetrica guardandomi.
<Sarebbe? > Chiesi preoccupata.
<La brutta è che ormai è troppo tardi per fare l'epidurale, la bella invece è che tra pochissimo conoscerete la vostra bambina> disse per poi riferire all'infermiera di andare a prendere una sedia a rotelle dato che dovevamo spostarci in sala parto.
Mentre mi portavano in sala parto iniziai a sentire il cuore battere sempre più velocemente e con l'ansia che già avevo non era per niente una bella sensazione da provare.
Una volta arrivati in quella stanza Henry mi aiutò a stendermi sul lettino e l'ostetrica notando la mia agitazione cercò di rassicurarmi , ma molto probabilmente mi sarei calmata solo quando avrei avuto mia figlia tra le braccia.
<Non appena senti una contrazione voglio che tu spinga il più forte possibile> disse l'ostetrica.
Avendo proprio lo stimolo di spingere, cercai di farlo proprio il più forte possibile.
Henry mi incoraggiava per tutto il tempo , mi diceva che stavo andando benissimo e che a poco a poco vedeva la testolina di Sophie sbucare dato che guardava effettivamente se stava uscendo.
Anche l'ostetrica mi diceva che stavo andando benissimo, e che se avessi continuato a spingere così Sophie sarebbe uscita presto.
Allo scoccare della mezzanotte del 12 novembre dopo una forte spinta accompagnata da un urlo di dolore, Sophie venne al mondo riempiendo la stanza con i suoi primi vagiti.
Non appena mi fu appoggiata sul petto subito la strinsi s me e lei si calmò smettendo di piangere.
<Sei stata bravissima> sorride Henry sfiorando una manina di Sophie.
Ancora tutto emozionato e con le lacrime agli occhi , tagliò il cordone che per quei mesi aveva legato me e Sophie.
Non volevo lasciare la mia bambina ma l'ostetrica con una pazienza che non so da dove tirò fuori , mi assicurò che dopo tutti i controlli necessari Sophie sarebbe stata portata nella mia stanza.
Fortunatamente entrambe stavamo bene e anche se avevo partorito con un mese di anticipo Sophie era sanissima.
La mamma di Henry mi raggiunse in camera e mi aiutò a cambiarmi mente Henry e suo padre appendevano un grande fiocco rosa in tulle contro la porta della stanza.
<Ecco la vostra principessa> sorrise l'infermiera aiutandomi a prendere Sophie in braccio.
<È bellissima> disse mia suocera commossa.
<È stata puntuale , a mezzanotte precisa è nata> disse Henry facendo ridacchiare tutti.
Finalmente mi sentivo completa, finalmente era giunto al termine quel capitolo della mia vita.
Ora non ero più una donna anzi una ragazza in attesa, ora ero mamma.
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Lo sbaglio più bello
RomanceQuando la responsabilità di un'azione compiuta tormenta le persone , Gran parte di loro preferiscono scappare o non curarsene. Per Diamond ed Henry non sarà così: capiranno che devono assumersi la responsabilità delle loro azioni e capiranno che al...