Capitolo 39: Il disegno sul pancione

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Pov Diamond

Dopo aver riposto per bene i biberon al loro posto , Priscilla mi chiese di raggiungerla in camera sua perché doveva chiedermi una cosa per la scuola.

Io ero ovviamente molto felice che avesse chiesto aiuto a me ,significava che avevamo fatto davvero pace.

"Chissà che aiuto le serve" pensai andando in camera sua.

Su uno sgabello, c'era poggiato un vassoio con sopra tutto il necessario per dipingere.

<Eccomi. Cosa ti serve?> Chiedi chiudendomi la porta alle spalle.

<Devo fare un progetto per la scuola che consiste nel dipingere su qualcosa che non sia una tela o un foglio. Ho visto delle foto molto carine di disegni sul pancione e mi chiedevo se potessi farne uno sul tuo> accennò un sorriso e le sue guance si tinsero un po' di rosso.

Vedere Priscilla arrossire ai miei occhi la rendeva più adorabile di quanto non lo fosse già; certe volte la vedevo più come una sorellina che come una cognata.

<Certo che puoi. Spero solo che Sophie sia d'accordo dato che scalcia spesso> ridacchiai.

Lei timidamente mi chiese di togliermi la maglietta e di stendermi sul letto che aveva coperto con un telo di plastica in modo da non sporcarlo.

<Pensavo di fare un animaletto che dorme su una nuvola se per te va bene> disse sedendosi su una sedia accanto al letto.

<Magari un coniglietto!?> Chiesi con gli occhi che brillavano.

Il coniglio fin da quando ero bambina era il mio animale preferito.

<Vada per una coniglietta> ridacchiò lei.

Pov Henry

Quando tornai a casa da lavoro subito notai che Diamond non era in cucina a fare uno dei tanti spuntini quotidiani.

"Strano che non abbia fame" pensai salendo al piano di sopra per andare in camera.

Una parte di me pensava che forse era andata a dormire, essendo quasi al termine della gravidanza era spesso senza energie.

Passando per il corridoio, notai la porta della stanza di mia sorella leggermente aperta e la sentivo parlare con qualcuno.

"Magari è con una sua amica" pensai e spinto dalla curiosità mi misi a sbirciare.

Rimasi sorpreso quando vidi che era in compagnia di Diamond ; nonostante la tentazione di entrare per capire meglio cosa stessero facendo, decisi di farmi da parte per concedere alle due la privacy che meritavano.

"Starà bene" pensai sorridendo per poi andare in camera mia.

Ero felice che finalmente andassero d'accordo.

Pov Priscilla

Essermi chiarita con mia cognata mi aveva sollevata, finalmente mi ero tolta quel peso che certe volte mi impediva di concentrarmi.

E quel progetto per la scuola che dovevo fare, era anche un modo per passare del tempo con lei.

<Sophie si muove tanto?> Chiesi curiosa.

<Di giorno si, di notte invece è un angioletto> sorrise lei accarezzandosi un po' il pancione.

<C'è una ragione in particolare per cui avete scelto questo nome?> Chiesi iniziando a stendere l'acrilico rosa pastello cercando di ricoprire tutta la pancia.

Da quella mia domanda, notai che la sua espressione divenne triste per qualche secondo , e notai anche che gli occhi le di fecero un po' lucidi .

Che avessi fatto una domanda opportuna.

<Non devi rispondere se non vuoi> dissi seria mentre con un piccolo ventaglio facevo un po' di vento in modo da far asciugare prima l'acrilico.

<Era il nome della mia mamma, fu Henry a suggerire di chiamarla così se fosse stata femmina e infatti poi si è scoperto che aspettavo una bimba> sospirò accennando poi un piccolo sorriso.

<È un bel modo per ricordarla> dissi iniziando poi a dare forma al coniglietto, anzi alla coniglietta dato che alla fine decidemmo di aggiungere anche un piccolo fiocchetto viola.

Pov Diamond

Ricordare mia madre certe volte era doloroso ma dovevo essere forte, poi sapevo che Priscilla aveva fatto quella domanda con curiosità e non con cattiveria e io le avevo dato la risposta che meritava.

<Abbiamo finito> sorrise Priscilla posando i pennelli che aveva usato.

Il disegno era su sfondo rosa e rappresentava una coniglietta col ciuccio che dormiva beatamente su una nuvola; accanto alla coniglietto aveva scritto "Sophie" ovvero il nome della mia bimba in arrivo.

<Ora faccio qualche foto e poi sarai libera di andare> ridacchiò lei prendendo una polaroid e iniziando a scattare foto.

"Sarà un peccato poi cancellarlo" pensai cercando di stare ferma anche se Sophie continuava a muoversi e a dare calci.

<Ho fatto più foto in modo che le potessi conservare anche tu. In una si intravede che ti stava dando un calcio> ridacchiò Priscilla mostrandomi quel dettaglio sulla foto.

<Vuole essere presente anche lei> sorrisi ammirando quelle foto che mi furono passate.

Quelle sarebbero state un'altra cosa da inserire nella scatola dei ricordi della gravidanza.

Quel progetto di scuola di Priscilla era servito anche per farci passare delle ore in compagnia.

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