Capitolo 10: La Prima Ecografia

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Pov Diamond

Sapere di avere mia suocera che mi supportava in quella mia decisione mi faceva sentire più tranquilla.

Sapevo bene però che portare avanti una gravidanza non sarebbe stato facile, e sicuramente in certe occasioni avrei urlato ai quattro venti di essere pentita ma dovevo farcela.

Dovevo farcela per me, doveva farcela per Henry ma soprattutto per la creatura che pian piano cresceva dentro di me .

<Sono felice che l'abbiano preso bene> sorrise Henry accarezzandomi leggermente i capelli.

<Solo tua sorella non sembra averla presa bene> sospirai.

Se Priscilla odiava me non sapevo cosa aspettarmi, avevo il timore che avrebbe fatto del male al bambino quando sarebbe venuto al mondo.

<Forse ci è rimasta male perché non sarà più la piccola di casa, ma deve pur capire che sta crescendo e che il mondo non gira intorno a lei> disse cercando di rassicurarmi.

<Lo spero> sussurrai accarezzandomi la pancia.

"Chissà come sarò col pancione" pensai facendomi mille filmini mentali in cui mi immaginavo col pancione e successivamente con un fagottino tra le braccia.

A distrarmi da quelle mie fantasie, fu la mamma di Henry che tornò in cucina.

<Tesoro, la ginecologa è disponibile anche oggi, perciò prendi la giacca e andiamo a vedere come sta il mio nipotino> disse emozionata.

Era così emozionata di vedere la creaturina che sembrava fosse incinta lei.

Arrivati nello studio della ginecologa, iniziò a venirmi un po' d'ansia.
Le poche persone che erano arrivate poco dopo di noi mi sembrava mi fissassero in modo strano.

"Forse mi sto solo impressionando" pensai
stringendo leggermente la borsetta in cui tenevo il portafoglio e i documenti.

<Si vedrà già sé è un maschio o una femmina?> Chiese Henry e la madre si girò a guardarlo.

<È troppo presto. Non sai nemmeno di quante settimane è incinta e già vuoi sapere il sesso del bambino?> Chiese a sua volta ridacchiando ed Henry arrossì.

<Ci sarà tempo per scoprilo> gli dissi cercando di trattenere le risate per non metterlo troppo in imbarazzo.

Dovevo ammettere che anch'io ero curiosa, ero curiosa anch'io sul sesso del mio bambino ma per come avevo detto ad Henry c'era ancora tempo.

"Chissà se sarai un maschietto o una femminuccia" pensai accarezzandomi di nuovo la pancia.

<Signorina Becker Diamond> chiamò l'assistente della ginecologa.

Mi alzai e feci un respiro profondo, alla fine dovevo solo fare un'ecografia.

A piccoli passi raggiunsi quella stanza seguita da Henry e suo padre.

<Buongiorno> dissi cordialmente e fui fatta accomodare su una sedia di fronte alla scrivania.

Prima dell'ecografia la ginecologa preferiva inserire i miei dati personali nel suo computer.

Aveva subito accettato di seguirmi durante quel percorso lungo nove mesi.

<Ora sdraiati sul lettino e scopri la pancia> sorrise e io eseguì ciò che mi aveva detto.

Nonostante fosse solo un'ecografia avevo un po' paura, paura che il bambino non stesse bene o che nel peggiore dei casi non ci fosse il battito.

<Pronta a vedere il tuo bebè?> Chiese la ginecologa mentre applicava un po' di gel freddo sulla mia pelle.

<Si, sono pronta> sospirai cercando di non far notare che ero un po' spaventata.

I miei occhi erano puntati sul piccolo monitor e improvvisamente sullo schermo nero vidi un piccolo esserino che si muoveva nel mio utero; non era molto grande, ma a me sembrava che stesse bene.

<Si capisce di quante settimane è incinta?> Chiese Henry molto curioso.
La ginecologa guardò per bene il monitor mentre eseguiva il suo lavoro.

<Allora Diamond, sei incinta di undici settimane e il tuo bebè è lungo dai tre a quattro centimetri e pesa all'incirca otto grammi>.

A quelle parole intuì subito il probabile concepimento; più di due mesi prima ero andata in hotel con Henry e quella sera ci eravamo lasciati andare tante volte.

"Deve essere per forza così..da allora non l'abbiamo fatto spesso" pensai fissando un'ultima volta il monitor.

Poco dopo sentì il suono più bello della mia vita: il battito cardiaco del bebè.

Sorrisi leggermente e poi mi pulì la pancia con un po' di carta che mi era stata passata.

<Procede tutto bene, puoi stare tranquilla, se proprio poi vuoi essere sicura puoi fare il test del DNA fetale, li ti verranno elencate le patologie del bebè se ci fossero e dal DNA e dai geni si potrà anche già sapere se è maschio o femmina> disse mentre stampava le varie immagini dell'ecografia in modo che io potessi avere anche un piccolo ricordo oltre a monitorare il tutto.

Io guardai d'istinto la mamma di Henry che per avere un consiglio dato che lei aveva già avuto due gravidanze.

<Tesoro, la scelta finale è tua. Però da mamma io ti consiglierei di farlo per stare molto più tranquilla> mi sorrise per rassicurarmi.

"Perché è così difficile prendere una decisione?" Pensai guardando un attimo le immagine dell'ecografia e poi la donna di fronte a me.

<Va bene,farò questo test. C'è un modo però di non farmi vedere subito il sesso del bambino? Ho sempre desiderato fare un gender reveal..> dissi sperando che quel mio desiderio non fosse spezzato o deriso.

<Si che c'è un modo, ti basterà far spedire i risultati da un parente o dalla persona che organizzerà la festa> sorrise scrivendo varie cose al computer.

Alla fine il test fu prenotato per la settimana successiva così che io potessi anche rilassarmi un po'.

Ci fermammo in un piccolo negozietto per comprare un raccoglitore dove avrei conservato ogni ecografia e i risultati dei vari esami e li vidi anche varie decorazioni per le feste tra qui anche quelle per i gender reveal.

"Presto organizzerò il mio" pensai un po' emozionata.

Non vedevo l'ora che arrivasse quel giorno, ma soprattutto non vedevo l'ora di stringere il mio bimbo o la mia bimba tra le braccia.

Lo sbaglio più bello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora