Quadri.

2.1K 124 35
                                    

Uno dei principi che Manuel si porta dentro da sempre è quello che sostiene che l'arte, in qualunque sua forma, è soggettiva e pertanto non bisogna ritenere strano qualcuno che ha gusti diversi dai nostri. Semplicemente quella determinata opera d'arte che magari a noi non dice nulla a qualcun altro può suscitare emozioni forti che non riusciremo mai a capire.

E, secondo questo principio, Manuel non ha mai nemmeno sognato di interrompere quel momento di connessione che si crea tra un'opera d'arte e chi la ammira.

Ma quel giorno, di fronte ad una copia molto fedele del Sentiero nel giardino di Monet ad una mostra dedicata all'artista e all'intera corrente dell'Impressionismo, Manuel non poté fare a meno di chiedersi cos'avesse di tanto speciale quel quadro per quel ragazzo alto che era immobile a fissarlo da circa cinque minuti, che continuava a far scorrere lo sguardo sulla tela come se fosse in cerca di qualcosa o di qualcuno in particolare e non riuscisse a trovarlo.

Non che lui non apprezzasse quel quadro, anzi riteneva fosse uno dei più belli dell'artista.
Era semplicemente curioso di sapere quali emozioni gli suscitasse, provava a specchiarsi nei suoi occhi ma parevano impenetrabili, completamente devoti al quadro che avevano davanti.

Si avvicinò cautamente a quel ragazzo, si pose al suo fianco sperando di attirare la sua attenzione ma non riuscì nell'intento.
Il suo sguardo era ancora impenetrabile così come sembrava esserlo la sua anima.
Sentì improvvisamente un bisogno impossibile da opprimere di farsi spazio in quell'anima impenetrabile, fonderla con la propria - altrettanto impenetrabile - e riuscire ad accendere anche una piccola luce in quello sguardo cupo e permettere a quel ragazzo di avere una nuova visione dell'opera d'arte.

«Cosa spinge le persone a soffermarsi così tanto sui paesaggi?» chiese Manuel a bassa voce, non voleva disturbare i pensieri dell'altro ma voleva fare in modo di potersi infiltrare in essi in punta di piedi

Il ragazzo continuò a non rivolgergli lo sguardo ma percepì la sua presenza affianco, inspirò a fondo il suo profumo e in un attimo quello divenne, nel suo ideale, il profumo che avevano i fiori che adornavano quel giardino colorato immortalato davanti ai suoi occhi.
E improvvisamente una nuova visione di quel quadro lo travolse.

«Immagino la voglia di fondersi con esso, diventare parte integrante dell'opera, del paesaggio, e non essere più parte del proprio» rispose infine

«Non l'avevo mai pensata da questo punto di vista»

«E cosa pensavi?» il ragazzo gli rivolse appena lo sguardo, i loro occhi si incrociarono e Manuel la considerò una vittoria

«Non saprei, io preferisco perdermi nei ritratti, nei quadri che raffigurano qualcuno in modo da immaginarmi al posto di quella persona o fantasticare su essa. Spesso non si sa nulla sui soggetti di alcuni quadri e costruire attorno ad essi una storia è qualcosa che amo fare, dono a loro una vita più interessante di quella che è stata donata a me»

Dopo aver pronunciato quelle parole Manuel catturò completamente l'attenzione dell'altro ragazzo che adesso stava dedicando quello sguardo impenetrabile solo a lui e improvvisamente Manuel sentì di non esserne degno, tanto che come difesa incrociò le braccia al petto e spostò il peso del corpo tutto sulla gamba sinistra.

«E io non avevo mai pensato ai ritratti da questo punto di vista» ammise accennando un sorriso

«Si vede che hai una vita più interessante della mia»

«Ti ho appena detto che vorrei fondermi con questi paesaggi e la mia vita sarebbe più interessante della tua?» accennò una risata e Manuel non poté non lasciarsi coinvolgere da questa, armoniosa, tra le più contagiose che avesse mai sentito

In ogni universo || Simone x Manuel || Raccolta di OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora