Riprendere il ritmo scolastico dopo tre mesi di estate e libertà è una tra le cose più difficili da affrontare per uno studente.
Persino Simone, che solitamente non fatica ad andare a scuola, quella mattina sente che potrebbe svenire da un momento all'altro a causa del sonno.
I primi giorni la scuola è sempre piena di gente, poi durante il resto dell'anno le presenze diminuiscono drasticamente e anche l'aria sembra essere più respirabile ma quel giorno, invece, stanno tutti ammassati davanti al portone d'entrata. Non c'è posto per i motorini, né per le persone.
Non appena la campanella suona si ammassano per poter entrare e smistarsi nelle varie classi. Come se poi qualcuno potesse togliere loro il posto, pensa Simone.
Lui rimane immobile affacciato dal muretto che divide in due la strada antistante al portone d'ingresso del suo liceo.
Manuel è al suo fianco, sono appena le otto e lui sta già divorando il secondo cornetto della giornata.«Non mi va di fare nulla oggi» mormora «Voglio solo tornare a casa a dormire»
«E andiamo allora» risponde l'altro con la bocca piena e la maglietta sporca di zucchero a velo
«Seh, vabbè» sospira prima di raccogliere il proprio zaino da terra e metterlo sulla spalla «Hai finito o devi mangiare ancora?»
«Per adesso ho finito. Ma te 'n vuoi niente? Guarda che offre tu' padre»
«Ma— metti le cose sul conto di papà?»
«Me l'ha detto lui, oh!»
Simone sbuffa una risata e scuote il capo «Dai, prima entriamo e prima finisce 'sta tortura»
Manuel lo afferra per un braccio e lo blocca «Prima non scherzavo»
«Riguardo cosa?» chiede Simone confuso, non riesce proprio a connettere i neuroni
«Riguardo al non entrare»
A Simone si illuminano gli occhi per un breve istante ma quel sogno dura poco, sia perché ha un senso del dovere che spesso lo opprime, sia perché suo padre è anche uno dei suoi professori e dovrebbe sorbirsi una doppia ramanzina.
«E a mio padre chi ci pensa?»
«Noi ma dopo, quando torneremo a casa» lo incita di nuovo Manuel «Manco io c'ho voglia d'entrà»
«Ma tu non ne hai mai voglia»
«Me dovresti ringrazià che te sto a spalleggià. Avresti potuto avè 'n fidanzato più rompicazzo de te che t'avrebbe costretto a entrà a scuola contro la tua volontà. Io te sto a dà n'alternativa»
«Aspetta, aspetta. Quand'è che t'avrei costretto a fà cose contro la tua volontà?»
«Quando se semo fidanzati, ad esempio. Chi te vole a te» scherza Manuel tirandosi il proprio ragazzo addosso
«Ma vaffanculo» ride Simone alzando gli occhi al cielo
«È il nostro ultimo anno, dopo dovremo diventà adulti pe' forza e n'è che 'na mattina te svegli e pensi no, oggi non c'ho voglia d'annà a lavoro e 'n ce vai, perché te licenzierebbero. A meno che tu non diventerai capo de qualcosa e allora puoi fà er cazzo che te pare. Ma il punto non è questo. Il punto è che sta finendo la nostra adolescenza, e prima ancora che tu me possa dì che te sto a mette' ansia, dimmi che oggi pisci scuola 'nsieme a me così la smetto»
«Questo è un ricatto, oltre che uso di psicologia inversa»
«E tu continui ad essere un rompicazzo» esclama «Tic-tac, più ce ne stiamo qua come due pesci lessi più rischiamo di facce sgamà da qualcuno. Che vuoi fà?»
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In ogni universo || Simone x Manuel || Raccolta di OS
FanfictionRaccolta di OS che narrano piccoli pezzi di quotidianità di Simone e Manuel in ogni universo. Saranno per lo più minuscole ma confortanti - almeno per me e spero anche per voi.<3 - Crediti a chiunque abbia creato il fotomontaggio della copertina.