Simone e Manuel adorano passare le serate in compagnia dei loro amici, specie d'estate senza il pensiero di dover studiare.
Ma, anche se non lo dicono ad alta voce, adorano ancora di più restare da soli e rimettere a posto dopo una di quelle serate.
Spesso le rimpatriate si organizzano a casa di Simone, approfittano dell'ampio spazio che hanno a disposizione, della piscina - da non sottovalutare durante la stagione estiva - e dell'indiscrezione del professore Balestra che, a parte salutarli e portare loro la cena, non fa.
Cosa che, tra l'altro, all'inizio ha stupito Simone che, conoscendo il carattere del padre, era convinto avrebbe fatto di tutto pur di integrarsi nella serata e intrattenere tutti.
Eppure da quando hanno parlato, da quando hanno abbattuto i muri, sembra essere tutto diverso, come se ci fosse un serio rispetto dei confini da non oltrepassare - da entrambe le parti, chiaramente - e Simone ne è felice.
Ma, nonostante il piacere provato dal professore nel sapere che i propri alunni passino tanto tempo tra di loro e a casa propria, pretende sempre che a fine serata ci sia il massimo ordine e Simone è d'accordo con lui.
E molto spesso è Manuel ad aiutarlo a rassettare tutto dato che resta anche a dormire lì. Lo aiuta a fare la raccolta differenziata, a lavare eventuali piatti o bicchieri o a pulire il pavimento quando serve.
E loro adorano la reciproca compagnia, adorano sentire solo silenzio dopo il baccano fatto dai compagni, tra urla, risate e musica ad alto volume - fortuna che non hanno vicini.
Camminano a piedi scalzi nella veranda dove hanno consumato la cena, il tavolo è sommerso da cartoni di pizza e bottiglie di birra, oltre che da infiniti bicchieri di plastica.
«È bello che tu' padre ce lasci venì così spesso» commenta Manuel a bassa voce, è l'una di notte e ritiene ci sia stato già abbastanza rumore fino a quel momento
«Figurati, a lui fa piacere. Forse fa più piacere a lui che a me, a momenti»
Manuel si lascia sfuggire una risata «Guarda che 'n te costringe nessuno, Simò. Se 'a prossima volta 'n te va de fà bordello a casa tua lo dici e se spostamo da n'altra parte»
«No, ma ti pare. Non è che mi da fastidio, anzi. È bello si sia creato questo clima d'unione tra di noi però a volte so' pesanti» esclama, sincero «Ma quanto cazzo parla Aureliano, poi?»
Manuel ride ancora «Troppo. E te parla pure de cose de cui 'n te potrebbe fregà de meno, eppure devi stà là ad ascoltà sennò pare brutto»
«Esatto!» alza appena il tono di voce per poi guardarsi intorno «O Giulio, pronto a farti una lezione di grammatica ad ogni errore che fai mentre parli»
Manuel alza gli occhi al cielo, con lui capita spesso e lo odia «Vogliamo parlà de Laura e Pin sempre appiccicati?»
«Per— per cortesia» dice bloccandolo con fare teatrale e chiudendo pure gli occhi «È meglio quando restiamo da soli io e te» dice prima di mordersi il labbro inferiore, se ne pente subito per averlo fatto, specie perché non riceve alcuna risposta da Manuel
Non immediata almeno.
«Anch'io penso sia meglio» dice dopo un momento di silenzio «Almeno te 'n me correggi se sbaglio 'n verbo»
«Né ti parlo di apocalissi e di zombie»
«E menomale, sennò te potevi lavà 'sti piatti da solo» scherza prima di dargli una spallata che scombussola l'intero corpo di Simone, provocandogli un battito cardiaco esagerato che l'altro prova a frenare invano.
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In ogni universo || Simone x Manuel || Raccolta di OS
FanfictionRaccolta di OS che narrano piccoli pezzi di quotidianità di Simone e Manuel in ogni universo. Saranno per lo più minuscole ma confortanti - almeno per me e spero anche per voi.<3 - Crediti a chiunque abbia creato il fotomontaggio della copertina.