Gemellanza.

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OS ambientata dentro l'universo di Inaspettato.
Circa due anni prima dal primo capitolo della long (sì, il titolo è lo stesso).


Simone aveva passato gli ultimi mesi a chiedersi chi fosse davvero.
Non aveva mai avuto piena certezza della propria persona, nessuno lo aveva mai fatto sentire importante per un suo particolare.
Non avere una vera e propria identità lo perseguitava da quando aveva memoria: lui era spesso e volentieri l'altro gemello, il fratello di Jacopo e ne soffriva molto.

Amava suo fratello, più di qualsiasi altra persona sulla terra. Avrebbe dato la vita per lui ed era reciproco, se lo dimostravano ogni giorno da quando erano nati.
Avevano sempre combattuto spalla contro spalla, mano nella mano. L'uno lo scudo dell'altro, in qualsiasi situazione.
E non lo incolpava per quella sua mancanza di identità. Sapeva non fosse intenzione di Jacopo metterlo nell'ombra, era lui stesso a crearsela perché vivere alla luce del sole gli faceva paura. Si sentiva più al sicuro dentro la sua stanza, lontano da chiunque potesse anche solo guardarlo da lontano e giudicarlo per chissà cosa. Preferiva vivere in una notte ideale piuttosto che affrontare la luce del giorno e tutto ciò che essa comportava.

Aveva anche da poco iniziato le scuole superiori e stava provando ad inserirsi in una classe che, per ciò che sembrava, non fosse chissà quanto aperta all'inserimento.
Erano passati pochi mesi dall'inizio e già tutti avevano dei gruppetti.

Tutti tranne lui.

Si ritrovava sempre da solo: all'ingresso, a ricreazione, durante le ore buche.
Non faceva altro che sedere sulle scale e osservare gli altri passare e spassare intorno a lui e sognare di vivere la loro vita. La sua non gli era mai piaciuta chissà quanto.

Poi, un giorno, si ritrovò a condividere quei gradini con un altro ragazzo che, probabilmente, temeva la luce del sole quanto lui.
E mischiavano le loro notti ritrovandosi ogni giorno sempre sugli stessi gradini.

E cedettero, ad un certo punto, a quella luce.

Nessuno dei due aveva mai messo in questione la propria identità, tanto meno la propria sessualità.

Simone stava scoprendo da poco cosa significasse davvero provare attrazione per qualcuno e, anche se da sempre aveva sentito di essere diverso da ciò che veniva mostrato da qualsiasi media che fossero i film, le serie tv o addirittura le canzoni, non aveva mai prestato molta attenzione alla sua tendenza a provare quelle farfalle nello stomaco per i ragazzi come lui e non per le ragazze, come chiunque gli aveva mostrato sin dalla sua nascita.

Suo fratello Jacopo capitava gli mostrasse delle ragazze carine conosciute a scuola e chiedeva la sua opinione sulla loro bellezza.
Simone, per la maggior parte delle volte, riconosceva fossero belle ragazze.

Ma solo quello.
Niente di più.

Con i ragazzi, invece...
Beh, lì la situazione era diversa.

Perché il pensiero non si fermava a che bel ragazzo.
La mente viaggiava al punto da immaginarsi pure con uno di questi.

E quando iniziò a dubitare seriamente di essere gay, dopo aver baciato quel ragazzo che condivideva con lui il primo gradino delle scale che conducevano al secondo piano del suo liceo, Simone iniziò a pensare che se le persone durante tutti quegli anni non erano riusciti a trovargli un'identità - oltre ad associarlo al fratello - era perché, forse, nemmeno lui sapeva quale fosse.

In ogni universo || Simone x Manuel || Raccolta di OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora