Poi si vede.

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Quando si ritrova seduto ad uno di quei tavoli, Simone inizia a maledire la sua migliore amica Laura per essere sempre così persuasiva nei suoi confronti.

Da anni riesce a convincerlo a fare la qualunque, e adesso l'ha persino convinto a prendere parte ad uno speed date.

L'amica lo ha iscritto, convincendolo potesse essere qualcosa di divertente, diverso.

E Simone, che non sa mai dire di no, alla fine ha dovuto assecondarla.

Ma ora, circondato da tutte quei volti sconosciuti, se ne pente amaramente.

Come può qualcuno innamorarsi di qualcun altro in tre minuti?

A lui pare una cosa assurda.

Per innamorarsi di qualcuno bisogna conoscerlo a fondo, conoscere i suoi pregi e i suoi difetti, le sue abitudini, cosa gli piace e cosa, invece, no.

In tre minuti, per uno come lui che necessita di tempo per rompere il ghiaccio, riesce a dire solo il proprio nome.

Ma ormai è lì.

Ha firmato la sua presenza, compilato il modulo nel quale ha espresso di voler incontrare solo uomini - dato che con le donne sarebbe tempo perso a prescindere visto lo scopo primario di quel "gioco" - e preso posto al tavolo che gli è stato indicato con il numero 22 incollato sul petto.

Adesso sta ascoltando distrattamente la donna che, su un gradino rialzato, sta spiegando le regole da seguire.

Ognuno di loro, in base al numero che gli verrà consegnato alla fine dei tre minuti, dovrà alzarsi e raggiungere la persona alla quale corrisponde quel numero.

Eccezionalmente, qualora dovessero trovarsi estremamente bene con qualcuno da voler allungare il tempo, possono richiedere di farlo ma solo una volta.

Simone, mentre la donna continua a parlare, alza appena il foglio che gli è stato consegnato con dentro il numero per poterlo sbirciare e iniziare a farsi un'idea della persona con la quale dovrà rompere il ghiaccio per prima.

Numero 18.

Si guarda intorno in cerca della persona alla quale corrisponde quel numero, riesce a scorgerla a qualche tavolo di distanza da lui.

È un uomo, molto più grande di lui, e la cosa gli fa salire un brivido lungo la schiena - non in modo piacevole, sia chiaro.

Brivido che si accentua quando quel gioco ha inizio e lui è costretto ad alzarsi per raggiungere il suo tavolo.

Non lo guarda nemmeno, solo si siede e resta in silenzio con un sorriso imbarazzato sul volto mentre il conto alla rovescia continua a scorrere sul piccolo timer poggiato sul tavolo.

«Simone» dice l'uomo «Bel nome»

Simone si immobilizza, ricorda solamente dopo di avere il proprio nome scritto esattamente sul numero che gli hanno affibbiato e un po' si pente per non aver dato un nome falso.

«Grazie, l'ha scelto mia madre» dice prima di schiarirsi la voce e guardarsi intorno in cerca di altri sguardi persi come il suo

«Sei molto carino, sai?»

Eh?

«Alfredo!» esclama Simone dopo aver letto il suo nome sulla sua, di targhetta «Tu quanti anni hai?»

«Cinquantatré, tu?»

«Circa trenta in meno» dice con il cuore in gola

«Non sei attratto dagli uomini maturi?» chiede sporgendosi verso di lui e Simone, come se ciò bastasse ad imporre una distanza tra loro, indietreggia con la schiena fino ad incollarsi alla sedia

In ogni universo || Simone x Manuel || Raccolta di OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora