Terracotta.

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Manuel da mesi, a causa di impegni lavorativi e problemi a casa con la madre, non riesce a seguire i corsi come si deve e adesso si ritrova a dover preparare un progetto di pratica entro due giorni senza sapere nemmeno come iniziare.

Quando è entrato all'accademia di Belle Arti non aveva previsto le problematiche che si sarebbero potute presentare più in là, non aveva previsto la malattia della madre né il doversi rendere completamente responsabile della sua persona, della casa e diventare l'unica fonte di reddito della famiglia.

Ma è successo e lui ha provato a far conciliare le cose, e ce l'ha davvero messa tutta perché tiene ai suoi studi, è innamorato dell'arte. La sua camera è piena di disegni sin dalla tenera età, da quando ha imparato a tenere una matita tra le dita dà vita ad immagini e non si vede a fare nient'altro se non quello nella vita.
Pure se questa lo ha messo a dura prova, pure se ha provato in tutti i modi ad ostacolarlo, lui non si è piegato.

Ma ora, sul tavolo dell'aula dell'accademia in cui gli studenti hanno la possibilità di usare gli strumenti messi a disposizione gratuitamente, Manuel piegato lo è.
Perché osserva quella scatola con la terracotta da modellare, il tornio montato accanto a lui, il progetto disegnato da realizzare in modo pratico ma lui non sa da dove iniziare. Se non riuscisse a consegnare quel progetto in tempo si giocherebbe l'intero anno. E lui ha faticato tanto per restare in corso, non vuole buttare tutto all'aria.

Ma come?

Ha solo un giorno e mezzo, non ha seguito le lezioni di pratica e non ha nemmeno idea di come funzioni quel tornio.
Ha provato a cercare dei tutorial su YouTube ma dentro quell'aula non prende la connessione dato che si trova al piano meno uno.
Si guarda intorno, cerca dei libri che possano dare una risposta alle sue domande ma non ne vede nemmeno uno.

Sta per arrendersi, alzarsi e andare via quando vede entrare in aula Simone, uno dei suoi compagni di corso, quello con cui parla di più, con cui ha condiviso segreti e crisi dovute agli esami.
Il ragazzo per cui ha una piccola cotta, che gli fa arrossire le guance. Il ragazzo che guarderebbe per ore mentre dipinge sulla tela, ché talmente tante volte l'ha fissato da conoscere ormai le sue abitudini, tra le quali il mordersi il labbro inferiore mentre dipinge quando si concentra.

E in quel momento gli pare una salvezza, più del solito.

«Simo, menomale che stai qua» si alza e gli va incontro «Dimme che sai come se usa quell'affare, te prego»

«Ma che? Il tornio?»

«Eh, quel coso der diavolo» risponde «Non te rubo troppo tempo, solo, ti prego, spiegami che devo fà perché se non me do 'na mossa quella me boccia e me so' giocato l'anno»

Simone lo ascolta mentre parla a raffica, senza nemmeno prendere fiato. Incrocia pure le braccia sul petto e piega un po' il capo di lato.
Non appena il collega finisce di parlare chiede: «Hai finito? Ti calmi?»

Manuel sospira «Mi calmo»

«Sto qua anch'io per fare lo stesso lavoro e sono in ritardo quanto te» confessa

«Ma che davero?»

«Eh, davero» imita il suo accento e ride «Quindi ora cerchiamo di capirlo insieme come funziona»

«Ho capito: staremo qua fino a domani mattina» scherza Manuel mentre si alza le maniche della felpa

«Probabile. Però spero avremo finito entro domani» risponde lui poggiando sul tavolo la propria borsa

«Ma hai seguito qualche lezione, almeno? Cioè— sai come se fa 'sta roba?»

«Assolutamente no» ride ancora «Però ho visto dei video, e pure Ghost tipo una cinquantina di volte»

In ogni universo || Simone x Manuel || Raccolta di OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora