Sono fuori dal locale con il freddo che mi gela le palle e una ragazza che sta facendo avanti e indietro sul marciapiede in maniera ossessiva. A tratti parla tra sé e sé e poi scuote la testa. Forse ha bevuto uno di quei mix di Kev e il suo corpo non l'ha preso bene.
«Vuoi che ti porti in ospedale?», mi offro. Si, perché non c'è tanto da scherzare con quei drink, più di qualche persona si sente male dopo averli bevuti. Cioè, non sono da andare in coma etilico, ma sono piuttosto strambi, è per questo che io e lui abbiamo stabilito il mio "solito", una bevanda sicura e che conosco.
Lei mi guarda con espressione disorientata e io mi spiego «Il bere ti ha dato alla testa? Hai bisogno di stenderti?».
«Oh, no, non ho bevuto stasera». Ah, perfetto, quindi è così normalmente.
«Quindi...», la incalzo io.
«Si, scusa è che è un po' complicato da spiegare e non so se...»
«Se...?»
«Se sei disposto a farlo», termina lei.
Oh. A prima vista non avrei mai detto che fosse una di quelle ragazze che hanno rapporto sessuali strani, ma a quanto pare l'apparenza inganna. Meglio mettere le cose in chiaro fin da subito. «Senti, se si tratta di avere rapporti sessuali insoliti io non credo...»
«No no no no, cos'hai capito!», mi interrompe scioccata e alquanto offesa.
La guardo e poi scoppio a ridere.
«Cosa c'è da ridere?» mi chiede indispettita.
«Tu mi fai ridere. Voglio dire, non so se sia la serata più assurda della tua o della mia vita. Stavo ballando con una bomba sexy, quando tu vieni lì e mi dici che dobbiamo parlare, mi trascini fuori a dieci gradi sotto zero e poi ti metti a fare la pazza sul marciapiede».
Il mio riassunto degli ultimi cinque minuti deve averla fatta rinsavire perché adesso fa marcia indietro. «Hai ragione, sono del tutto pazza. Scusa se ti ho disturbato, probabilmente ho fatto troppi turni e il risultato è che dovrei farmi internare» fa per andarsene, ma io le afferro il braccio e lei si volta di scatto. «Che fai?», mi lancia un'occhiata sorpresa.
«Credi di liquidarmi così? Adesso voglio sapere cosa dovevi chiedermi o stanotte non riuscirò a chiudere occhio».
«Mi dispiace di dover essere la causa della tua insonnia, ma onestamente credo che se continuerai la tua serata con la bionda di prima, non sarà di certo la mia "domanda non fatta" a non farti chiudere occhio stanotte». Touchè.
«Dico sul serio, voglio saperlo». Nei suoi grandi occhi marrone nocciola posso leggerci tutto l'imbarazzo e la difficoltà che prova in questo momento, la sua voglia di scappare e il suo rimorso per avermi trascinato qui.
Tentenna un po' e poi confessa tutto. «Ho bisogno che tu venga a casa dei miei per il gala della prossima settimana. Dovresti presentarti come il mio fidanzato davanti ai miei genitori e alla stampa. È chiaro che ti pagherei, non mi aspetto di certo che monti su un aereo per Londra gratis. Sarà solo per cinque giorni, passeranno prima che tu te ne renda conto».
Porca puttana. Devo davvero dire a Kev di andarci piano con quella roba che butta nei drink. Qualcuno dovrebbe controllare quell'incosciente. Una volta ho assistito a una che era convinta di essere Madonna dopo aver bevuto una sua bevanda. È salita sul palco e ha iniziato a fare lo spogliarello cantando "Like a virgin". Che serata!
Però non so perché, ma questa ragazza mi fa un po' pena, quindi anche se non è affar mio credo che la aiuterò. «Senti, se mi dici dove abiti ti porto a casa e magari prendi un'aspirina o se vuoi ti porto a prendere qualcosa di caldo prima», provo a convincerla.
«Ah è chiaro! Tu credi che sia uno scherzo. Be', mi piacerebbe che lo fosse. Mi piacerebbe non dover vivere la mia vita in questo modo ed essere una normale ragazza con una normale famiglia, ma non è così. Non ho bevuto, sono lucidissima e per quanto inconcepibile possa sembrare la mia offerta, è l'unica chance che ho per far vedere alla mia famiglia che non sono un fallimento».
Mi costa parecchio crederle quindi indago di più. «Perché io?»
«Al gala dell'anno scorso ho improvvisato dicendo che ero fidanzata, e quando mi è stato chiesto come fosse il mio ragazzo, ho fatto una descrizione che si avvicina parecchio alla tua faccia, quindi...Ok. Questa è la mia offerta: diecimila dollari per passare la prossima settimana a Londra a casa della mia famiglia. Sarà tutto spesato, l'unica cosa che dovrai fare è mostrarti in pubblico con me. Quando torneremo qui faremo finta di non esserci mai conosciuti e ognuno dei due continuerà con la sua vita. Ci stai?».
Sono talmente attonito che non ci capisco più niente. «diecimila dollari?», richiedo per sicurezza.
«Sono pochi? Hai ragione, visto le persone che dovrai sopportare è meglio quindicimila. Ci stai?»
«Ventimila», me la rigioco. Non giudicatemi, se la ragazza ha tutte queste possibilità che perlomeno saldi il mio debito integrale.
«Mmm...», tentenna torturandosi le labbra «d'accordo», accetta infine.
«Ottimo. Io sono Zac, piacere», allungo la mano
«Natalie», fa lei ricambiando la stretta con la sua mano minuta.
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Natale sotto copertura
ChickLitDicembre è alle porte e Natalie sa molto bene cosa significa questo: lasciare la sua amata New York e tornare a Londra per presenziare al famoso gala di beneficenza annuale che si terrà nella villa di famiglia. Non fosse per un piccolo insignificant...