Kim's P.O.V
Negli ultimi due giorni io e Tyler ci eravamo visti poco, ma avevo pensato così tanto a lui.. e a tutto quel che ci eravamo detti quella sera. Non riuscivo più a togliermi dalla testa il nome di quel bambino, che in una realtà parallela potrebbe essere stato mio fratello.
Non gli avevo neppure chiesto quanti anni avesse, ma lo immaginavo comunque molto più piccolo di me, magari con gli occhi chiari e i capelli lucenti.
Era bello fantasticare su tutto ciò, ma non lo era altrettanto vedere come nonostante tutto, la mia mente continuasse a rimanere un enorme buco nero. Un dirupo di oscurità nel quale puoi solo precipitare senza riuscire a risalire.
Non c'era un solo spiraglio di luce in essa.
Ed era un tormento, non essere in grado di ricordare. E poi perché? Il dilemma più grande era non avere idea di cosa fosse stato capace di spegnere i miei ricordi.
In parte avevo timore di scoprirlo.Continuai a camminare verso la sede centrale, tenendo stretto fra le mani il cappuccino che a piccoli sorsi non riuscivo ancora a finire. Il cielo oggi sembrava sereno, fortunatamente, un giorno grigio e piovoso come quello di ieri non sarei riuscita a sopportarlo e rilassai le spalle, cercando di distrarmi un po'.
Pensare ossessivamente ai racconti di Tyler non mi aiuterà di certo a ricordare improvvisamente tutto, per quanto vorrei che fosse così facile farlo.
«No ma non aspettarmi!» la mia attenzione fu subito attirata da quell'esclamazione, che risvegliandomi dai miei mille pensieri mi fece frenare e girare automaticamente alle mie spalle, dove Drake con un cappellino di lana dal quale fuoriusciva solo il suo bel ciuffo di capelli mi guardava indispettito.
«Ei ciao..» sorrisi distendendo gli angoli della bocca e lui arricciò il naso «non hai letto il mio messaggio?» mi domandò poi quasi offeso.
Tirai fuori dalla tasca il mio cellulare, cercando di capire di cosa stesse parlando e solo a schermo illuminato la mia fronte si aggrottò in un'espressione di stupore.
«Non lo avevo minimamente visto» spiegai leggendo soltanto adesso che mi aveva chiesto di aspettarlo davanti la caffetteria. In effetti ogni mercoledì facevamo insieme la strada per raggiungere questa sede, da quando abbiamo scoperto di frequentare lo stesso corso, ma ero totalmente assente.
«Chi ti fa stare così fra le nuvole signorina?» domandò affiancandomi e mi nascosi in un sorso di cappuccino, sentendo quasi imbarazzo nel rispondere alla sua domanda.
Guardai il campus davanti a noi, la stradina che stavo percorrendo era poco affollata oggi, ma comunque con abbastanza ragazzi che camminavano tutti nella nostra stessa direzione e allontanai il cartoncino dalle labbra.
«Posso astenermi dalla risposta?» chiesi di rimando sperando di salvarmi dalla sua curiosità ma scosse la testa, assottigliando lo sguardo nel mio.
Nel mentre buttai il bicchiere ormai vuoto che stringevo fra le mani nel primo secchio che mi trovai di fianco mentre camminavamo, e tornai a guardarlo negli occhi di sfuggita.
«Uno dei tuoi coinquilini» ammisi distrattamente, vedendo in fondo alla strada la sagoma della sede centrale dove, finalmente, eravamo quasi arrivati e lui tirò ad indovinare.
«Dimmi che non si tratta di Damon» sbuffò per antipatia, visto la nostra vicinanza di qualche tempo fa e scossi la testa. Anche se non condividevo più con loro tutta l'astio nei confronti di quel ragazzo...forse ero stata l'unica, a vedere oltre.
Tutti loro vedevano Damon, come lo vedevo io prima di passare tutto quel tempo con lui, prima che si aprisse con me. Prima di capire che portava una maschera, dietro alla quale in fin dei conti...lui è un ragazzo che vuole solo riuscire a restituire una vita dignitosa alla mamma.

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Kimberly
RomanceDa bambini erano migliori amici, la vita li ha separati ed ora non sanno più nulla l'una dell'altro. Un brutto incidente, la perdita della memoria...Kim e Tyler si ritroveranno a frequentare lo stesso college sei anni dopo quello che pensavano sare...