Kim's P.O.V
«PERCHÉ!?»
Quell'urlo squarciò ogni cosa...dolore, pioggia, sofferenza, luce, realtà.
Ora era buio, ogni cosa a me dinanzi era soffocata da un'assenza di luce che di colpo mi aveva avvolta. Tremavo, sentivo ogni singola parte di me palpitare, il cuore pareva volermi uscire dal petto e mi resi conto di star respirando affannosamente, ero madida di sudore gelido come se del ghiaccio mi si fosse sciolto addosso.
«Kim...» solo quando udii quella voce i miei occhi iniziarono a trovare confidenza in quell'oscurità e da bordi offuscati d'uno sguardo confuso, intravidi i lineamenti di Tyler lì di fronte a me.
Non c'era più pioggia attorno a noi, né un prato bagnato sotto le mie ginocchia crollate a terra.
Io ero sul letto...e lui seduto lì accanto a me.
Serrai le labbra tremando dalla paura.
Non capivo più nulla.«Ti senti bene?» chiese un attimo dopo e quando le sue dita mi sfiorarono le tempie, sobbalzai a quel contatto, sembrava l'unica cosa reale che finora avevo potuto sentire.
«Dove sono finiti gli altri? Isabel? Come siamo tornati qui!?» parlavo a raffica, le parole mi sfuggivano di bocca confuse tanto quanto me che non riuscivo ad orientarmi né a capire come potesse essere possibile tutto ciò.
«Ma di cosa parli?» chiese cauto tornando a sfiorarmi il viso e lo guardai, abituandomi a quell'assenza di luce e finalmente riuscivo a vedere meglio i suoi occhi scuri nel buio...sembrava preoccupato, per me?
«Io non capisco» parlai agitata e stordita dalla tachicardia più assoluta «Damon...la pioggia, i medici avevano detto che lui non..» ma prima ancora che potessi finire di sputare fuori dalla mia bocca quella scarica di parole sconnesse venni sovrastata.
«Stavi avendo un incubo Kim, cerca di tranquillizzarti...» soffiò calmo, con una voce tanto pacata quanto preoccupata e strinsi forte la mano al petto.
Ero incredula, sconvolta da un miscuglio di sensazioni che non riuscivo neppure più a scindere. Lo guardai allibita, con uno sguardo tanto sconvolto quanto perso da indurlo ad avvicinarsi di più a me e stringermi solamente al petto.
La mia testa si posò sui suoi pettorali e solo lì, guardando il vuoto, sentii le lacrime colmarmi gli occhi. Era come se mi fossi risvegliata solamente adesso.
Damon non era... tutto quello era stato solo un incubo.
Piansi.
Tutto ciò mi aveva sovrastata, schiacciata di un dolore che ormai non poteva far altro che sfociare in lacrime e Tyler mi strinse ancor di più, cullandomi fra le sue braccia senza sapere ancora nulla di tutto quello che mi frullava nella testa. Cosa pensavo di aver vissuto, ma che era stato solo frutto di un incubo, fra i peggiori.
«Va tutto bene...sono qui con te» sussurrò piano al mio orecchio e solo allora cercai di cingere le mie braccia attorno alla sua vita e mi aggrappai a quell'abbraccio, cercando di farmi scivolare via tutto quel dolore che ancora mi sembrava reale.
Gli raccontai ogni cosa, parlai a Tyler del mio sogno dal momento iniziale fino a quando ero crollata in ginocchio, con davanti la terra bagnata che ricopriva sempre più quella bara che ancora vedevo davanti agli occhi.
Ero destabilizzata, oserei dire scioccata da tutto ciò, che ci misi tanto di quel tempo prima di riprendermi che la lancetta più corta sull'orologio aveva marciato d'un bel po'.
Lui mi aveva ascoltata, senza giudicarmi, né interrompermi, né liquidarmi con un comune "era solo un sogno, non pensarci più". Tyler aveva cercato di tirarmi su dal baratro in cui mi ero sentita sprofondare per colpa del mio subconscio, era stato l'unica ancora a cui avevo potuto aggrapparmi in quel momento.
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Kimberly
RomanceDa bambini erano migliori amici, la vita li ha separati ed ora non sanno più nulla l'una dell'altro. Un brutto incidente, la perdita della memoria...Kim e Tyler si ritroveranno a frequentare lo stesso college sei anni dopo quello che pensavano sare...