19. Lontani dal resto tu ed io

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Kim's P.O.V

Fuori il tempo oggi non era male, per essere quasi a metà dicembre inoltrato. Guardai dalla finestra i tronchi degli alberi coperti da chiome rachitiche, rami privi di foglie che trasudavano aria invernale. Non sembrava tirare il solito vento, il cielo era perlopiù nebuloso, ma di una lastra di nuvole che brillava oltre il vetro. Non avevo programmi per la giornata, Ashley era partita per trascorrere un mini weekend in famiglia dopo settimane che non rivedeva i suoi genitori ed io me ne stavo qui da quando mi ero svegliata. Rannicchiata davanti la finestra nella mia tuta calda e morbida, rigorosamente infilata in dei calzettoni di lana.

Ero la classica ragazza che per le feste in pieno inverno si presenta in top e quando è a casa al caldo si rinchiude sotto quintali di strati di tessuto per non sentire freddo.

Eh si mi ammalavo svariate volte l'anno per questo mio metodo.

Quando finii di bere anche l'ultimo goccio di tisana che imperterrita fumava ancora nella mia tazza e la adagiai sulla soglia della finestra, mi dondolai sul letto che campeggiava lì davanti. La sensazione di benessere che mi metteva il solo bere bevande calde in queste giornate, era appagante e gradevole.

Pensai che forse avrei dovuto trovare qualcosa da fare, per non passare il resto della giornata a poltrire da sola nella mia stanza senza neppure studiare, ma la pigrizia in quel momento mi sovrastava. Giocherellai con il mio ciondolo, girandolo nelle dita mentre pensavo a tutto il mistero che celava quella piccola rosellina.

Pensare che Tyler ne aveva regalata una identica ad una bambina con il mio stesso nome e che da ciò che aveva detto tanto mi somigliava, era surreale.

«Che misteri mi nascondi» sussurrai inconsciamente nel guardarla da vicino, tanto che i miei occhi quasi si incrociarono nell'osservarla oltre la punta del mio naso e sussultai quando la vibrazione del mio cellulare riecheggiò in quel silenzio.

Era un messaggio. Un suo messaggio e drizzai la schiena, affrettandomi ad aprirlo. Pensai solo all'ora che forse potevo sembrare una strana a visualizzare un messaggio nell'esatto istante in cui mi era arrivato.

Ma ormai era fatto.
Il testo sullo schermo era breve, una semplice domanda che mi faceva sorridere solo nel pensare a chi l'avesse scritta. Tyler mi chiedeva se fossi nel mio dormitorio e digitai in pochi istanti quel sì sincero, pensando volesse chiedermi di raggiungerlo da qualche parte ma non appena il suo "perfetto" si illuminò nel mio schermo, delle nocche tamburellarono contro la porta.

Mi guardai sconvolta nel riflesso dello specchio dal quale mi vedevo aggomitolata nel letto e caddi nel panico.

Non avevo tempo per nulla, ero malconcia e sveglia da appena un'ora senza neppure essermi pettinata i capelli per la voglia di bermi una bella tisana davanti la finestra. Avrei voluto sprofondare fra le coperte o cambiarmi in uno schiocco di dita, ma tornarono a bussare contro la porta e mi tirai su agitata.

Occhiaie, pelle pallida, labbra ancora gonfie e vestita male.

Senza buoni risultati cercai di appiattire i miei capelli, districando quel che potevo nel breve tragitto dal letto alla porta e quando la aprii timorosa, quel mezzo sorrisetto mi travolse.

Lui era perfetto.

«Non ti sarai appena alzata» chiese vista l'ora e forse affermare che era così, avrebbe giustificato un pelino di più il mio aspetto. Ma non avevo scusanti.

«Diciamo..» soffiai in imbarazzo, scostandomi una ciocca di capelli elettrizzata, rinfilandola dietro l'orecchio e sembrò lanciare un'occhiata alla stanza.

«Spero tu non abbia programmi per oggi»

Il contorno della strada sfrecciava veloce davanti ai miei occhi, mentre incantata osservavo alberi e case che sembravano correre nel lato opposto al nostro. Nella macchina risuonava bassa una musica lanciata da un canale radio piggiato a caso e io nemmeno sapevo che Tyler avesse una macchina. A dir la verità, passando così tanto tempo all'interno di quell'enorme campus, a volte dimenticavo che al di fuori di quelle cinta ci fosse tutto questo. Mi aveva guardata sorridendo, chiedendomi se volessi uscire con lui per farci un giro in centro da soli, visto la bella giornata che si era rivelata oggi e non ero riuscita a nascondere la mia felicità.

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