Kim's P.O.V
«Le ripeto che il ragazzo al momento si trova in terapia intensiva signorina, la smetta di insistere, appena sarà stabile potrà vederlo. Al momento no, mi dispiace» era il terzo dottore con il quale tentavo di parlare ormai, avevo bisogno di capire come stesse, sapevo che nessun altro l'avrebbe fatto.
Damon era solo, al mondo aveva solo sua madre Isabel, ma lei non sarebbe mai potuta venire fin qui per capire come sta ed io non tolleravo l'idea che nessuno avesse notizie di lui.
Volevo vederlo.
«Kim calmati» la voce di Tyler risuonò alle mie spalle, quando finalmente riuscì a raggiungermi nel corridoio in cui io non potevo nemmeno entrare, ma non avevo voluto sentire ragioni.
«Mi dica almeno se sta bene» lo pregai con le lacrime agli occhi e vedere i suoi abbassarsi sul pavimento, fu come ricevere una coltellata nel petto.
«Stiamo facendo tutto quel che è in nostro potere, ma l'impatto è stato violento e nonostante il casco, troppi organi sono stato intaccati» le mie mani presero a tremare.
Guardai quell'uomo in camice bianco straziata, con i suoni che iniziavano a sembrarmi così lontani. Sentii due braccia cingermi da dietro, Tyler stava cercando di sorreggermi, forse calmarmi, ma io ero sconvolta.
«Ci lasci fare il nostro lavoro» detto ciò lo vidi darmi le spalle, feci per seguirlo ma le braccia del ragazzo alle mie spalle mi trattennero lì e la porta si richiuse con un tonfo. Rimasi a fissarla per non so quanto tempo, gelida e silenziosa, con le palpebre che bruciavano atrocemente.
«Non puoi sforzarti così tanto Kim...» soffiò piano al mio orecchio, io socchiusi gli occhi, per poi muovermi e girarmi verso di lui.
Aveva parlato piano, affinché solo io potessi sentirlo, perché al momento, ancora nessuno sapeva niente.
Drake, Ashley, Josh, Cody e Tiago erano alle sue spalle, tutti preoccupati e con lo sguardo rivolto su di me che in quel momento sembravo un'anima in pena.
Schiusi la bocca per parlare, mentre con lo sguardo infranto guardai negli occhi Tyler, ma non riuscii a dire nulla. Le parole erano bloccate nel groppo in gola che mi stava quasi soffocando. Lui mi afferrò dolcemente le braccia e mi tirò a se, abbracciandomi calmo. Chiusi gli occhi, poggiando la guancia contro il tessuto morbido della sua felpa, inalandone il profumo e provando a tranquillizzarmi un po'. Eppure ogni tentativo mi sembrava vano.
Da quanto avevo capito, era già la seconda volta da ieri che lo trasferivano in terapia intensiva e ancora nessuno era potuto entrare a vedere in che condizioni riversasse.
La porta alle mie spalle tornò ad aprirsi, io mi staccai violentemente da lui tornando a girarmi e vidi una ragazza che poteva aver su per giù la mia stessa età. Puntò subito gli occhi su di me, con i capelli scuri e ricci che le contornavano il viso candido e intimorito.
«Siete amici di Damon?» domandò sorvolando con lo sguardo ognuno di noi e annuii dubbiosa.
«Tu chi sei?» sapevo di non dover usare un tono così accusatorio per parlarle, dopotutto lei sembrava essere gentile, ma ero fuori di me.
«Sono Charlotte...una tirocinante nella clinica in cui è ricoverata la madre di Damon, sono stata l'ultima persona a parlare con lui prima dell'incidente. Isabel mi ha pregata di venire qui al suo posto e così farò fin quando non starà meglio» continuai a guardarla con un cipiglio, le mani di Tyler tornarono a posarsi sul mio corpo irrigidito e cercai di rilassarmi al suo tocco.
«Tu l'hai visto? Come sta?» domandò lui.
«È incosciente, pieno di contusioni e francamente, molto molto indebolito dall'incidente...i medici mi hanno detto, che potrebbe non farcela» la sua voce parve spezzarsi nel mentre che tentava di finir di pronunciare quell'ultima frase e una fitta improvvisa mi strinse così forte il petto che dovetti piegarmi in due per respirare meglio.

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Kimberly
RomanceDa bambini erano migliori amici, la vita li ha separati ed ora non sanno più nulla l'una dell'altro. Un brutto incidente, la perdita della memoria...Kim e Tyler si ritroveranno a frequentare lo stesso college sei anni dopo quello che pensavano sare...