Kim's P.O.V
Era mercoledì, terzo giorno qui a Cleveland, penultimo giorno prima della partenza ma anche primo da ufficialmente fidanzata di Tyler Miller.
Mi faceva strano pensarlo, per questo era da ieri sera che continuavo a ripetermelo da sola nella mente, nel tentativo di assimilarlo. Sembravo una bambina elettrizzata e alle prime armi, quando in realtà questa non era né la mia prima relazione né la mia priva volta in nulla, eppure mi sentivo nuova.
Non ne avevo ancora parlato con nessuno, Ashley a Brooklyn non sapeva ancora nulla delle ultime news e dubitavo che Tyler ne avesse già parlato, né con lei né tantomeno con Drake, ma li sorprenderemo al nostro ritorno.
Ero ancora in procinto di digerire il pranzo di oggi, eravamo andati via dal ristorantino a bordo strada nel quale avevamo mangiato più di un'ora fa, ma io mi sentivo ancora pienissima. Almeno non potevo lamentarmi di aver mangiato male in vacanza, anzi, ogni giorno assaggiavo nuove specialità e mi piacevano dannatamente tanto, tutte. Adesso eravamo in taxi, quasi arrivati nei pressi della sua vecchia casa, con l'intenzione di incontrare la donna che aveva risposto al numero impresso sul cartello di messa all'asta della stessa.
Tyler l'aveva contattata sta mattina per sapere se era disponibile ad incontrarci per mostrarci gli interni. La donna che se non ricordo male aveva detto di chiamarsi Elena, sembrava essere gentile e disponibile, un po' avanti con l'età ma affatto scorbutica per nostra fortuna.
Il tassista ci lasciò all'imbocco della traversa e dopo avergli pagato quanto spettava, ci incamminammo nuovamente per quella stradina che ormai iniziavo a conoscere anch'io. Ci approssimammo alle due case e notai subito una jeep nera parcheggiata davanti ai giardini.
«Credi che sia la sua?» non feci in tempo ad udirgli porre quella domanda che la porta della villetta più grande si spalancò, dando quasi l'aria di non essere una casa disabitata, eppure si trattava solo della signora con la quale avevamo appuntamento.
Era una donna abbastanza avanti con gli anni, ma non per questo pareva portarseli male, anzi, tutt'altro. I capelli erano di un perfetto castano ramato, raccolti in uno chignon perfettamente tirato dietro le orecchie. Era robusta, ma ogni curva del suo fisico rimaneva perfettamente al posto giusto, rendendola un'incantevole lei.
Scese i gradini della veranda puntando lo sguardo su di noi che ce ne stavamo fermi accanto alla macchina di fronte e con un cenno della mano si approssimò a noi.
«Salve, siete voi i ragazzi con cui mi sono sentita a telefono questa mattina?» domandò parandosi davanti a me ed annuii porgendole la mano con fare cordiale «siamo noi, molto piacere, Kimberly»
«Piacere mio, sono Elena, custode giudiziario del posto» sorrise indicando la villetta alle sue spalle e successivamente, strinse la mano anche a Tyler.
«Come le abbiamo detto per telefono, noi eravamo semplicemente interessati a vedere gli interni della casa...» parlò lui sperando andasse tutto come programmato.
«Certo seguitemi» si incamminò nuovamente verso la veranda e le andammo in seguito «come vedete la casa è interamente ammobiliata, ma visto il modo in cui è stata lasciata dai vecchi proprietari, ci sono ancora tutte le loro cose all'interno»
Quando varcammo la soglia mi guardai attorno, vidi un salotto incantevole che sembrava essere la zona di comfort dell'intera abitazione, quella in cui probabilmente l'intera famiglia trascorreva gran parte del tempo. Osservai i quadri impolverati ma ancora perfettamente ammirabili affissi al muro, la cucina che sembrava essersi fermata al giorno in cui le porte della casa erano state chiuse chissà quanto tempo fa. C'era una rampa di scale infondo al pianerottolo dell'ingresso, sopra sembrava filtrare molta luce e pensai che la signora Elena si fosse preoccupata di spalancare tutte le finestre prima del nostro arrivo.
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Kimberly
RomanceDa bambini erano migliori amici, la vita li ha separati ed ora non sanno più nulla l'una dell'altro. Un brutto incidente, la perdita della memoria...Kim e Tyler si ritroveranno a frequentare lo stesso college sei anni dopo quello che pensavano sare...