21. Soffrire in silenzio

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Kim's P.O.V

Era domenica, ed era trascorsa esattamente una settimana da quando dopo aver passato la notte a piangere fra le braccia di Tyler in quell'hotel, ero rientrata al college. Avrei tanto voluto dire che questi giorni passati, fossero parsi un batter d'occhio...ma mentirei.

Nonostante ormai li avessi alle spalle, potevo ancora sentire appiccicato addosso quel senso di vergogna e timore al sol guardare negli occhi chi incrociavo ad una qualsiasi lezione. Il malessere, l'imbarazzo provato in quella settimana non ero più riuscita a staccarmelo di dosso, era attecchito alla parte più interna del mio essere come virus. Parlarne con Diane e Steve era stato forse la cosa più dolorosa, perché per quanto tutte le persone a me vicine avessero provato ad incidere in me la consapevolezza che a vergognarmi in tutta quella storia non dovevo essere io...mi ero sentita pura delusione per loro. Neppure l'abbraccio in cui mi aveva stretta Diane, versando le stesse lacrime che avevo versato io nel parlarle di tutto ciò mi era bastato a non sentirmi sbagliata. Le sue mani che accarezzavano la mia schiena, mentre Steve sfiorava le ciocche dei miei capelli con gli occhi rivolti a terra, a chissà quale triste pensiero. La denuncia sporta alla polizia postale da parte dei miei genitori era stata tempestiva, così come Cody e gli altri mi avevano assicurato...eppure l'idea che quelle foto venissero cancellate da ogni cellulare, non bastava a ripulire i brutti pensieri che ormai risiedevano in me.

Il senso di oppressione che dal primo giorno mi aveva travolta, non era affievolito, la nausea che mi mordeva lo stomaco e lo stritolava in una morsa in ogni momento, era ancora come prima. Come se quella brutta situazione mi avesse rovinata dentro, in ogni senso possibile. Brianna era riuscita a farmi l'unico torto capace di annientarmi irrimediabilmente. Non me ne sarebbe importato nulla, se mi avesse presa a parole davanti agli altri o se fosse tornata a mettermi le mani addosso come già in passato aveva fatto. Nulla sarebbe stato capace di destabilizzarmi tanto quanto la crudeltà che era riuscita a pensare in quella sua mente malata.

L'unica cosa positiva in tutta quella brutta situazione, era l'affetto che non avevano smesso di dimostrarmi le persone che più mi erano state vicine e con loro cercavo in ogni modo di sentirmi bene.

«Non sono ancora tornati?» domandò Josh guardando impazientemente l'orario sull'orologio che ormai segnava quasi le nove e venti di sera.

Ci eravamo trovati a casa dei ragazzi, Tyler aveva insistito particolarmente a che venissi anche io, nonostante il mio risaputo umore a terra. Stare in mezzo a tutti loro mi avrebbe sicuramente aiutata ad annientare tutti i brutti pensieri che rimbombavano ogni sera nella mia testa, quando mi rintanavo nel mio letto come potendo sfuggire dalla realtà.

Avevo aiutato Ashley a disporre bevande, posate e tovaglioli sul tavolo, mentre il languorino che sembrava risuonare nello stomaco dei ragazzi non li faceva smettere di lamentarsi. Avevamo ordinato panini, patatine e sfiziosità varie di ogni tipo al McDonald's più vicino, il fattorino ci avrebbe portato tutto all'entrata del college e il mio fratellastro si era offerto di andare a ritirarlo insieme a Tiago.

Il famoso ragazzo dei cocktail che era riuscito a rimorchiare la sera della festa tenutasi proprio in questa casa. Erano due settimane ormai che si scambiavano messaggi ed io non avevo avuto modo di parlarci, ma per distrarmi da tutti i miei problemi Cody si era divertito molto a raccontarmi di lui.

Prima che uscissero dieci minuti fa, si era finalmente presentato e nel luccichio nei suoi occhi chiari avevo intravisto tutta la simpatia, la dolcezza e l'amabilità di cui tanto mi aveva parlato il mio fratellastro negli ultimi giorni.

Doveva essere proprio una bella persona...

«Sto per mangiarmi le sedie» sbuffò Drake sgranocchiando briciole di patatine di un sacchetto già finito, tirato fuori dalla dispensa poco prima e scossi la testa fra me e me «non essere esagerato» disse in risposta la mia compagna di stanza.

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