Confessione

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Questa storia è scritta da : Alexandra


《Che combini?》
Sussulto.
Mi giro e mi ritrovo davanti l'unico e impareggiabile Sebastian Verlac.

《Sei cieco per caso? Sto cercando di riscaldarmi. Ma si sono per caso addormentati là dentro?》mi lamento mentre continuo a sfregarmi le mani per riscaldarmi. Ero a Idris, insieme agli altri Shadowhunters e stavo aspettando che la riunione iniziasse. Nella sala però, faceva un freddo tremendo e i miei guanti senza dita sicuramente non aiutavano a mantenermi al caldo. Jace mi aveva suggerito di prendermi una giacca più pesante ma proprio perché era stato lui a suggerirmelo, non l'ho presa. Non volevo che pensasse che facevo ciò che mi diceva lui.
E quindi, eccomi qua: appoggiata a una colonna, con solo una giacca di pelle che serviva più per fare scena che per stare al caldo, dei guanti senza dita e un cappello rosso in testa.

Squadro lo Shadowhunter che mi aveva sorpresa da dietro: lui non solo aveva avuto la decenza di mettersi una giacca più pesante ma aveva addirittura una sciarpa oltre che dei guanti come si devono alle mani.

《Hai il naso rosso.》constatò l'altro《E anche le guance.》continuò e allungò la mano per toccare le parti indicate. Quel tocco mi avrebbe senz'altro fatto piacere in letteralmente qualsiasi altro contesto ma in quel momento, con il sedere che mi tremava dal freddo e con le mani paralizzate, non riuscivo a godermi il momento, quindi mi spostai《Ma dai? Che spirito di osservazione degno di uno Shadowhunter.》
Lo Shadowhunter mi guardò per un lungo momento e io iniziai a sentirmi leggermente in soggezione. Quello sguardo acuto e quasi...vecchio, avrei osato dire "troppo vissuto per un ragazzo della sua età", mi produceva spesso quel effetto. Ma mi piaceva anche. Perché al contrario di tutti gli 
altri, ogni volta che gli parlavo, mi sembrava che mi stesse ascoltando. Ma non nella maniera normale. Piuttosto, mi sembrava che mi stesse per davvero, ascoltando, cercando di cogliere anche quello che dicevo con lo sguardo e non con le parole.
《Andiamocene, dai.》mi disse dopo un po', sviscerandosi la sciarpa dal collo e mettendola a me, in un veloce ma fluido e terribilmente sensuale, gesto.
《Ma è importante.》protestai senza voglia.
《Dai...》disse lui passandomi un braccio intorno alla vita e iniziando a trascinarmi verso la porta...ma proprio in quel momento, i rappresentanti Shadowhunters entrarono e aprirono la seduta.

Dopo mezz'ora di introduzione-come se non conoscessimo tutti la situazione PESSIMA in cui ci trovavamo-finalmente, si arrivò a discutere del problema principale della giornata: il figlio di Valentine. E io non riuscii a trattenere uno sbuffo.

《Che c'è?》mi chiese Sebastian.
《Ah, niente...》dissi cullandomi ancora di più nella sua sciarpa.
《Alexandra...》
《Nulla. Penserai, come gli altri, che io sia pazza, nel migliore dei casi. Nel peggiore, penserai che io sia una traditrice.》
Anche se non lo stavo guardando, riuscivo a sentire il suo sopracciglio alzato mentre diceva《Mi stai veramente paragonando alle altre persona, mia cara?》
《No...è che...》mi interruppi perché non avevo voglia di litigare anche con lui. Mi era bastato farlo con Clary, Jace, Simon e compagnia bella a causa del mio pensiero.
《Sì?》mi disse mentre mi rimetteva il braccio attorno alla vita e si appoggiava con il mente sulla mia tempia.
《È che...boh, mi sembra che lo stiamo antagonizzando troppo...cioè, okay che vuole ucciderci tutti ma...non è proprio colpa sua? Voglio dire, è stato palesemente manipolato 
dal padre...se dobbiamo uccidere qualcuno, quel qualcuno è Valentine...Jonathan è solo un innocente che è caduto vittima della voglia di vendetta del padre e dei suoi abusi e manipolazioni...》
Mi girai verso Sebastian nel momento in cui sentii...nulla. Nulla a parte la sua mano stringere ancora di più la mia vita.
Mi girai e il mio sguardo incontrò il suo《Tu sei perfetta.》mi disse e io mi sentii arrossire

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