Questa storia è scritta da : Alexandra
Grace si guardò allo specchio. Jesse le aveva appena dato buca per vedersi con quella Herondale.
Ma poteva veramente biasimarlo? Sicuramente lei, con la sua innocenza e l'allegria ancora caratteristica della fanciullezza era una compagnia più piacevole di Grace, una ragazza cresciuta troppo in fretta e costretta ad entrare nel mondo degli adulti come pedina sulla grande scacchiera della battaglia tra Herondale e Blackthorn.
Si guardò attorno annoiata. Non aveva voglia di restare sola, in quella casa, troppo vuota quando non c'era sua madre e troppo piena quando invece c'era. Valutò rapidamente le sue possibilità: si poteva esercitare al tiro con la spada...ma senza Jesse non avrebbe combinato nulla.
Poteva cucinare qualcosa...ma chi pensava di prendere in giro? Non ne era capace.
Poteva leggere...ma cosa? Aveva ormai letto ogni singolo libro della dimora, dai saggi di
teologia alla guida Shadowhunter sui veleni.
Aveva voglia di qualcosa di mondano. Aveva già avuto l'occasione di leggere qualche libro mondano e l'aveva ampiamente apprezzato. La creatività dei mondani l'aveva sorpresa: erano capaci di cogliere inconsapevolmente degli aspetti reali del mondo Nascosto ma allo stesso tempo, inserivano certi elementi, scene e creature talmente assurde che Grace non poteva fare a meno di ridere della loro ingenuità. In un libro, aveva letto di alcuni mini-uomini chiamati Lilipuziani che avevano legato il protagonista, che per loro aveva una statura enorme, prima che si svegliasse...erano mini uomini o elfi?
Voleva un libro mondano,bdecise Grace mentre prendeva il suo ombrello e si dirigeva verso la porta.--------------------
《Buonasera!》esclamò allegra la libraia dopo aver sentito il campanello della porta suonare《Ah, signorina Blackthorn! Ben
rivista! Come sta? Non ci vediamo da un po'.》
Grace sospirò e lanciò uno sguardo alla ragazza che le stava davanti. Indossava un vestito senza troppi fronzoli, di colore blu scuro. Da quando veniva in quella libreria, non l'aveva mai vista indossare un colore chiaro...al contrario di Grace che indossava solo abiti bianchi per nascondere il suo putridume interiore. Alexandra, la libraia, al contrario, era un'anima gentile e altruista, sempre pronta a donare un sorriso a chi entrava in libreria e sempre disponibile per elargire un consiglio libroso a chiunque. I suoi occhi si illuminavano sempre quando parlava di libri, indifferentemente dal fatto che le siano o meno piaciuti. Parlava di libri (e con i libri, sospettava Grace) con un'eccitazione tale da farti credere che anziché essere fatti di cellulosa, fossero fatti d'oro. Quando Grace andava in libreria, le piaceva prendere un libro e chiederle cosa ne
aveva pensato-sembrava che quella ragazza avesse letto tutti i libri presenti là dentro-ma mentiva a sé stessa dicendo che ciò che le interessava veramente erano le parole che uscivano da quella bocca dalle labbra sottili e rosa. Il modo in cui quella boccuccia si arriciava in una smorfia quando non trovava le parole giuste per esprimere il pensiero della sua padrona o il modo in cui si umidificava le labbra con la lingua, dopo aver parlato troppo...Grace viveva per quei momenti. E questo era il problema. Era finita per sbaglio in quella libreria mondana, una domenica pomeriggio. Poi, spinta dal fatto che ogni volta che usciva da quel edificio, si sentiva più leggera e quasi...felice, ritornò sempre più spesso. Inizialmente pensava che fosse l'effetto dei libri ma poi si rese conto che più che i libri, era la libraia con i suoi occhi luminosi come le stelle e la vocina stridula a farla sentire così bene. Ed ecco perché iniziò ad andarci sempre più raramente. Non poteva
permettersi di...di cosa? Di sentire...cosa? Grace non volle più pensare a queste. Se Jesse poteva andare in giro con una Herondale, lei sicuramente non avrebbe fatto nulla di male a parlare di libri con una libraia. Non era quello che si faceva con le libraie? Parlare di libri? Certo, spesso le loro conversazioni passavano ad altri argomenti come quanto fossero belli e setosi i capelli di Grace o su quanto fosse strano il fatto che, al contrario dell'opinione comune, per entrambe di loro, le loro famiglie fossero il posto peggiore in cui passare il tempo. Alexandra preferiva lavorare 24 ore al giorno, sette giorni su sette,bpiuttosto che andare a casa sua e stare con i suoi e Grace non poteva che condividere quella sensazione...con una piccola eccezione: nonostante tutto, a casa sua c'era Jesse. Grace non era stupida, si rendeva conto del fatto che Jesse passava il tempo con lei solo perché non aveva nessun altro con cui passarlo(infatti, appena aveva dovuto scegliere tra Grace e Lucie aveva scelto quest'ultima) ma questa consapevolezza non cambiava i sentimenti di Grace verso suo fratello.
《Già, è passato un sacco di tempo.》concordò finalmente Grace con voce flebile.
Ma è l'ultima volta che succederà, promise a se stessa mentre guardava la piccola libraia andarle in contro con un sorriso raggiante.
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Shadowhunter in Christmas
Fiksi PenggemarUn calendario dell'avvento particolare. Ogni giorno una nuova parola e delle Fanfiction.