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Mio fratello mi costrinse nuovamente ad essere presente ad un allenamento, ma stavolta non uno suo. Purtroppo con la mia sfortuna, avrei dovuto assistere al vero e proprio Barcellona, quindi, dopo la scenata accaduta giorni prima, avrei voluto evitare di incontrare ulteriori giocatori, che mi avrebbero potuto tranquillamente sfottere.
Avevamo trascorso un lungo e duro viaggio di ben 5 ore, da casa nostra fino alla città blaugrana e in seguito alla sessione di training avremo soggiornato qui.
Una volta accomodata, insieme al 'duo esperto di calcio' che comprendeva Mireia ed Eneas, tutti e tre fiondammo gli occhi sul campo, ognuno alla ricerca del proprio idolo, tranne me, che fui soltanto obbligata ad essere presente, ma vagavo solamente invano con lo sguardo.
Mi venne naturale cercare, quel famoso giocatore con la quale mi strinsi la mano e con cui feci quella figuraccia, che non riuscivo in alcun modo a dimenticare, ma niente. Non riuscivo ad intravedere da nessuna parte, quel famigerato numero 30.
Alla fine mi arresi, tornando comoda con la testa e rilassandomi sugli spalti, godendomi quei noiosi allenamenti.
D'altro canto peró, perchè li reputavo noiosi? Perchè mi stavo annoiando già dal primo minuto? Al contrario delle altre volte, dove la mia pazienza riusciva a restare salda per circa mezz'ora.
Riuscivo a sentire, nel profondo del mio stomaco, quel senso di delusione, da parte del mio subconscio, della quale peró, non riuscivo a ritrarre una causa razionale. Più mi sforzavo a cercare un motivo, più sembrava lontano e misterioso.
"Tutto bene?" Mira mi risveglió dai miei tormentosi pensieri, addirittura invadentu, facendomi tornare con i piedi a terra.
Scossi la testa in senso d'approvazione, guardando a che punto fossero con il riscaldamento.
"Quanto manca?" chiesi io, sentendomi spaesata, come se fossi appena caduta da un pero.
"Poco, tu sei rimasta tutto il tempo a fissare il vuoto"
sghignazzarono a questa battutina, mentre io mi guardai intorno, cercando di capire cosa fosse successo nel frattempo.
Dopo circa mezz'oretta, finii tutto, cosí abbandonammo di nuovo lo stadio, salutando Mira, che sarebbe stata impegnata per il resto della serata per colpa di una cena insieme alla sua famiglia, che ci tenne compagnia durante il viaggio.
Io ed Eneas tornammo all'hotel, esausti e sudati, cosí fui la prima a fionarmi nella doccia, iniziando con l'acqua calda, sentendo tutto il vapore salire su e riscaldarmi il viso.
L'acqua calava direttamente sul mio corpo, sentendo quella sensazione di piacere, data dall'alta temperatura.
Esplorando, ad occhi chiusi, i miei pensieri, riuscii pian piano ad arriavare all'argomento Gavi.
Questo cognome risuonava nella mia testa come una campanella, probabilmente a causa di Mireia, che non riusciva a smettere di tartassarmi con questo ragazzo che tanto sperava io calcolassi.
Peró, nonostante il mio menefreghismo nei miei confronti, sapevo ed ero a conoscenza che in fondo ero dispiaciuta per l'assenza agli allenamenti di questo pomeriggio.
Le mie riflessioni vennero bruscamente e violentemente interrotte da mio fratello, che con aggressività colpii la porta: "Esci! Dai!"

Millions -'ღ'- GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora