Quel bacio fulmineo e fervido fu forse, un'altra leva che si alzó nel nostro rapporto, facendo scattare qualcosa di nuovo in entrambi.
Infatti sta volta, quello a fare la prima mossa non fu lui, ma fui io, a decidermi coraggiosamente.
Più tardi, in seguito a quell'episodio, mi chiese di uscire, passando così il pomeriggio insieme.
Ordinai un gelato, insieme ad lui, che prese lo stesso, passeggiando così accanto al mare, sgranocchiando il cono. "Grazie" dissi timidamente, buttando il tovagliolo in un cestino pubblico.
Dopo ció, decise di invitarmi a casa sua, facendomi restare fino a sera. La sua dimora era veramente grande, ricopriva forse il doppio di spazio della mia, con un guardino curato, decorato e circondato da delle palme quasi uguali alle mie, forse poco più basse. Entrando dentro, lo stile era praticamente lo stesso della mia abitazione, solo con colori e tonalità differentu, che rendevano il tutto più emozionante.
Io, proprio come una bambina, affacciata ad una vetrina di giocattoli, guardavo tutto quanto con stupore, sconcertata di come uno sport potrebbe portarti talmente tanti soldi, da costruire una residenza simile!
Seguii lui, che mi illustrò tutte le stanze, fino a farmi mostare la camera dove teneva costuditi tutti i trofei vinti in tutti questi anni di carriera.
"Cavolo" sussurrai, continuando ad essere sempre di più meravigliata, in quello spettacolo.
Mi avvicinai al pallone d'oro, che luccicava più dei miei orecchini, sentendo un odore di chiuso, tendente al profumo di "metallico".
Lui ridacchio vedendomi particolarmente interessata a tutti quei premi, "Bello, no?".
"Non fare il vanitoso, Pablo Gavira!" lo indicai sarcastica, accompagnata da una risata.
"Sai pure il mio nome intero?" fece spallucce, sghignazzando vanitoso, com'era di carattere.
Non risposi, lasciandolo con il dubbio, seppur ero a conoscenza del suo nome completo.
Una volta che io finii di ammirare tutto quello sfarzo, lui richiuse la stanza, per poi farmi accomodare sul divano, dove accese la Playstation, che subito mostro sul display della tv: Fifa.
"Eneas ci gioca" aggiunsi, appoggiando il viso curiosa sul palmo della mia mano, rilassandomi sul bracciolo sinistro del divano. "È il mio preferito" smanettò qualcosa sul Joystick e inizió ad aprire le carte. Io, ignorante sull'argomento dei videogiochi, rimasi a guardare la sua figura, seduta sul tappeto, emozionato per ogni giocatore con statistiche altr che usciva, mentre io sorridevo. Eravamo entrambi ancora così piccoli e così bambini.
"È uscito Pelé!" gridó, giubiló alla notizia, scuotendo il telecomando, mentre io rimanevo dietro a guardare. "Sai chi é?" si lasció cadere, appoggiandosi con la testa sulle mie ginocchia, ancora seduto per terra. "Certo che si" gli scompigliai i capelli.
STAI LEGGENDO
Millions -'ღ'- Gavi
Fanfiction.・。.・゜✭・.・✫・゜・。. Immagina essere ricchi, vivere in una bella casa, grande e spaziosa e poter soddisfare ogni tua necessità e bisogno. Bene, questa era la mia famiglia, ero frutto di due medici e il mio nome è Catherine Jiménez. Abbiamo origini itali...