"Quindi...ho portato la crema solare, i teli, il cibo...sopratutto la frutta! É importante quella. Poi, fatemi ricordare...ah certo! Il cibo e bevande, con le carte!"
La biondina, affiancata da Pedri, il giovane centrocampista, compagno di Pablo, continuava a parlare, elencando quella che poteva assomigliare ad una lista della spesa, ma non era assolutamente così.
Era semplicemente il catalogo delle cose che portò con sé per questa giornata a mare, preciso che sarebbe dovuta essere soltanto una mattinata.
Ci stabilimmo in riva, quasi attaccati alle onde del mare, buttando lì vestiti e le borse.
Io, infreddolita com'ero, mi avvicinai all'acqua, mettendoci un piede dentro, togliendolo subito, notando quanto fosse gelata.
Due mani dietro di me, senza pietà nei miei confronti, mi spinsero, facendomi indubbiamente perdere l'equilibro, riuscendo a farmici precipitare.
"Stronzo!" urlai, risalendo in superficie e scorgendo subito l'espressione divertita del castano, che era ancora in piedi, dove prima ero io, a ridersela.
Rimase lì a sghignazzare, maleficamente, finché anche Pedri non decise di giocare il suo scherzo contro Gavi. Ora quella a ridere ero io.
Pablo, spuntò vicino a me, scuotendo subito la testa per togliere tutta l'acqua che si era accumulata nei capelli. "Basta!" urlai infastidita, tenendogli fermo il capo.
Dopo poco ci raggiunse anche Mireia, insieme al suo fidanzato, nonché migliore amico del mio.
"Che bello che siamo tutti insieme" esclamò lei, gioiosa e solare come al solito.
Ad un certo punto, iniziò una gara di schizzi. Non ho idea da chi partii l'iniziativa, ma non importava, era guerra. Cominciai a trascinare le dita in acqua, cercando in tutti i modi di produrre più acqua possibile per battere i miei avversarsi, assolutamente temuti.
Alla fine finii in tale situazione: nessuno riusciva più a reggersi dalle risate. Ognuno di noi sghignazzava a crepapelle, ancora nelle acque; appena tra noi scattava un contatto visivo, ridevamo il doppio.
A seguire di questa confusione, ci ritirammo sulla spiaggia, cominciando ad asciugarci, ognuno accanto all'altro. Probabilmente i due calciatori, temevano qualcuno li riconoscesse o che qualche fotografo puntualmente si trovasse proprio lì, con i flash puntati su di loro.
Io insieme al resto dei miei amici, rimasi sotto al sole cuocente di luglio, pensando a quanto potesse essere bella questa piccola piccola avventura che passai.
I miei genitori, purtroppo restarono in Italia, però mi avrebbero promesso che entro Agosto, sarebbero riusciti a venirmi a trovare...ci speravo tanto.
Alla fine Eneas mi mancava così tanto, vederlo allenarsi...in effetti qualche giorno fa mi ha comunicato che é riuscito ad entrare nella Juventus giovanile, perciò non penso proprio che abbia voglia di tornare nuovamente nel Barça, abbandonando di nuovo le sue conoscenze appena fatte.
"Ho fame" mi lamentai io, mettendomi seduta, sotto il sole cuocente, con le mani sullo stomaco, brontolante. Mira fece lo stesso, allarmandosi in un istante, cominciando così ad estrarre tutto il cibo che portò dalla sua borsa.
Io afferrai un tramezzino, addentandone un morso per poi rimettermi comoda, accanto a Pablo.
Lui si mise a sedere, sistemandosi gli occhiali da sole: "C'é qualcosa anche per me?" si avvicinó al buffet.
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Millions -'ღ'- Gavi
Fanfiction.・。.・゜✭・.・✫・゜・。. Immagina essere ricchi, vivere in una bella casa, grande e spaziosa e poter soddisfare ogni tua necessità e bisogno. Bene, questa era la mia famiglia, ero frutto di due medici e il mio nome è Catherine Jiménez. Abbiamo origini itali...