"Quindi vi siete baciati?" gridó Mireia, dall'altra parte del telefono, una settimana dopo l'accaduto, siccome trovai molto imbarazzante dirglielo il giorno stesso, rimandai ai giorni dopo, finché non passarono esattamente sette giorni dal bacio.
"Non mi ha più scritto" dissi, triste, non riuscendo s trovare una motivazione per la quale non mi avrebbe più contattato. "Che scemo!" lo biasimó la bionda, tanto protettiva nei miei confronti.
"Me ne faró una ragione" mi buttai scocciata sul letto, venendo subito soffocata dalle coperte, che presero la mia forma, con ancora il cellulare in mano.
"Non dire così! Devi fargli capire che non puó prendersi il gioco di te!" mi motivó, sentendo che stava camminando per casa, urlando frasi di questo genere, per farmi salire il morale.
"A me non interessa" risposi schietta, girandomi verso la finestra, notando il cielo grigiastro e il leggero vento che ululava tra gli alberi.
In effetti era soltanto il primo febbraio e il tempo invernale si faceva ancora sentire, facendosi notare con delle leggere goccioline di pioggia che vennero scaraventate sul vetro.
"Certo, allora perché non hai rifiutato il bacio?" fu furba Mira chiedendomi questa domanda.
Rimasi in totale silenzio, non sapendo nemmeno io, come replicare o controbattere, mi aveva messo totalmente spalle al muro. "Ecco!" la bionda continuó, dandosela vinta.
Sbuffai e dopo averla salutata, attaccai, per poi scendere in giardino. Annoiata da questo pomeriggio totalmente privo di attività da fare, in qualche modo raggiunsi il mio maneggio, insieme a mio padre, che utilizzai come taxi verso le stalle.
Arrivata lì, in jeans ed un maglioncino, presi la capezza e l'occorente che solitamente lasciavo in selleria e sellai il cavallo.
Montai su e cominciai a passeggiare tra le lunghe distese di erba verde spagnole, trottando sopratutto.
Ogni tanto, dalle tasche, tiravo fuori il cellulare per vedere se intanto, il calciatore mi avesse scritto, ma niente. Le notifiche si basavano soltanto su Instagram e altre robe del genere.
Decisi di staccarmi dal telefono e cominciai a galoppare, accorgendomi dela bella sensazione del vento, che faceva resistenza a me e alla mia cavalla, Diana, da un manto grigiastro.
Pensai subito ad una sensazione di libertà, sopratutto vedendo i miei capelli castani, sventolare a causa dell'alta velocità con cui viaggiava la giumenta.
I prati finirono, perció rallentai, tirando le redini e facendola tornare ad un trotto moderato, così da poter far una mezzavolta e riprendere a correre verso la via di casa. Certamente questa passeggiata era stata d'aiuto, per staccarmi un pó dal mondo intero, ma avrei voluto, che magari, accanto a me, ci fosse Pablo, che mi teneva compagnia, camminando a piedi sul prato. Ma non fu così, ero sola.
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Millions -'ღ'- Gavi
Fanfiction.・。.・゜✭・.・✫・゜・。. Immagina essere ricchi, vivere in una bella casa, grande e spaziosa e poter soddisfare ogni tua necessità e bisogno. Bene, questa era la mia famiglia, ero frutto di due medici e il mio nome è Catherine Jiménez. Abbiamo origini itali...