"Quella é l'orsa maggiore, la vedi?"
Pablo, mi indicó il cielo, puntando con il dito su un ammasso di stelle che creavano proprio un dettagliato orso.
Mi meravigliai, vedendo la sua approfondita conoscenza sulle stelle, girandomi leggermente verso il suo volto, diretto al firmamento.
"Come fai a sapere tutte queste cose?" domandai, mettendomi sul fianco, cercando una posizione tra le pietre, per poi posare il mio braccio sulla sua pancia.
Lui ci pensò un attimo, stringendo la mia mano, "Mio nonno ne era un esperto" ridacchiò, probabilmente commemorandone i ricordi.
Io rimasi sorpresa è curiosa, sentendo le sue parole, sopratutto quando cominciò a parlare di que suo punto di riferimento, che gli insegnò tante cose.
"Dev'essere bellissimo" socchiusi gli occhi, godendomi le sue carezze calme e dolci tra i miei capelli, sparsi sulla tovaglia da mare che avevamo portato, per goderci l'ascesa delle comete.
"É quasi mezzanotte!" gridó istericamente, toccandomi numerose volte la mia spalla, per svegliarmi. Io aprii gli occhi, vedendo il suo volto visibilmente allarmato. "Calmo" ridacchiai, mettendomi seduta, accanto a lui.
In effetti, proprio come mi ribadii lui qualche minuto prima, dei fasci di luce cominciarono ad apparire sul cielo, scuro, facendo gran contrasto tra loro. "Esprimi un desiderio" si girò a guardarmi, incrociando i miei occhi, ancora fissi sulle stelle cadenti, che si girarono subito verso di lui.
"Inizio io" ridacchio, prendendo una pausa e respirando lentamente. "Vorrei che Catherine Jiménez, sia la mia ragazza".
Io, da espressione sorridente che avevo, cambiai subito ad un viso stupito, incredulo, con gli occhi spalancati. Non riuscivo a realizzare.
Presi un respiro di coraggio, tornando a sorridere come un ebete, "Anchio vorrei che Pablo Gavira fosse il mio ragazzo".
Non so cosa successe dopo, o almeno, nei seguenti secondi persi totalmente coscienza, ritrovandomi immediatamente attaccata alle sua labbra e sotto alle sue braccia, che mi tenevano ferma sotto al cielo stellato.
Provai come un senso di libertà, sopratutto sapendo che lui ricambiava i miei sentimenti, probabilmente provó lui lo stesso. "É dal primo giorno che ti ho vista, che hai catturato la mia attenzione" sussurrò lui, staccandosi a malapena dal mio viso, ed incrociando il mio soffice ed ingenuo sguardo.
Mi sentii il cuore battere all'impazzata, in quel momento sarei stata convinta che avrebbe sfondato il mio torace, uscendo fuori. Le mie mani erano strinte alle sue, che presero l'iniziativa di incrociarsi con le mie dita, proprio come il bacio.
Ci stendemmo nuovamente sul telo, guardandoci attentamente a vicenda, osservando il nostro piccolo firmamento nel nostro viso.
"Le tue lentiggini formano un cuore" appoggiò il polpastrello del pollice sulle mie guance, tracciandone il perimetro. "Mh" ridacchiai al suo gesto tanto innocuo.
"Quindi sei proprio tu il Pablo Gavi di cui parlano tutte?" feci particolarmente attenzione a pronunciare l'ultima parola perché in effetti era così. Quest'ultimo aveva senza dubbio più ammiratori di genere femminile che maschile! "Sei gelosa?" chiese lui, abbracciandomi.
"Di cosa?" chiesi infastidita, alzando un sopracciglio.
Lui ci pensò un attimo a darmi una risposta, ma non me la diede comunque, rimase in silenzio.
Il calciatore si giró sulla schiena, per continuare a guardare lo spettacolo cosmico, che ritraeva qualsiasi nostro pensiero, facendomi rimanere sulle spine.

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Millions -'ღ'- Gavi
Фанфик.・。.・゜✭・.・✫・゜・。. Immagina essere ricchi, vivere in una bella casa, grande e spaziosa e poter soddisfare ogni tua necessità e bisogno. Bene, questa era la mia famiglia, ero frutto di due medici e il mio nome è Catherine Jiménez. Abbiamo origini itali...