Gli allenamenti di Eneas tornarono in un campo normale, molto più economico dello stadio conosciutissimo nel mondo per le sue dimensioni, ma invece, in un normale campetto curato, nei pressi di Siviglia. Infatti, sotto al sole, lo accompagnai, per poi sedermi su uno degli scarsi posti messi ai lati, insieme a qualche madre, che nel mentre parlavano del rendimento scolastico dei loro figliocci e di quanto fossero santi, seppur in partita su comportavano come delle bestie feroci e affamate.
Dalla mia borsetta cominciai a leggere l'inizio di un libro altrettanto conosciuto, ovvero Delitto e Castigo, di un scrittore russo, della quale sono profondamente innamorata dello stile, per esempio il modo in cui descrive le situazioni in modo tanto accurato o come riesce ad usare metafore, sopratutto che fanno riferimento alla sua religione, nonché il Cattolicesimo. Mi innamorai qualche anno fa di questo scrittore, quando un nostro professore ci consigliò di leggere Notti Bianche, di appunto Dostovjeski.
La mia lettura pomeridiana, sotto al tiepido sole di Febbraio venne interrotta bruscamente da una miriadi di notifiche proveniente dal mio telefono, posate nel posto a sedere accanto al mio.
Le ignorai completamente quando per qualche secondo finirono di arrivare, tornando così, con la mia attenzione sulle parole del libro.
Finché nuovamente, il mio telefono riprese ad illuminarsi di continuo, facendo invidia persino ad un lampione della luce metà rotto.
Scocciata, afferrai il dispositivo, accorgendomi di circa, una cinquantina di notifiche provenienti da instagram, da un così detto, Gavi.
Sbuffai...era riuscito a farsi vivo soltanto dopo due settimane? Fanculo. Spensi il cellulare e tornai concentrata tra le pagine, dove mi immersi completamente nella storia.
Quando l'allenamento finii, recuperai mio fratello e ci misimo in cammino verso casa, fin quando lui non si mise a blaterare. "Ti piace Gavi? Piace a tutte" ridacchiò, prendendomi quasi in giro, con tal atteggiamento maligno.
"Che?!" fui sorpresa alla sua domanda, "No!"
"Anche le ragazze della mia classe hanno la stessa reazione quando le chiedo se le piace Lloris Cruz"
quest'ultimo, era un bambino popolare nelle elementari di Eneas, che si atteggiava tutto prezioso, seppur alla fine era un bambino come agli altri, solo con un ego il triplo più grande del comune, tipo me.
"Smettila, fatti i fatto tuoi" gli tirai uno schiaffetto scherzoso sul retro della nuca, come solito fare tra i ragazzini maschi.
"Pablo è mio amico, lo sai eh" continuó il castano, alzando lo sguardo verso di me.
Roteai gli occhi al cielo, cercando di ignorare il suo atteggiamento vanitoso nei miei confronti.
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Millions -'ღ'- Gavi
Fanfiction.・。.・゜✭・.・✫・゜・。. Immagina essere ricchi, vivere in una bella casa, grande e spaziosa e poter soddisfare ogni tua necessità e bisogno. Bene, questa era la mia famiglia, ero frutto di due medici e il mio nome è Catherine Jiménez. Abbiamo origini itali...