"Buon compleanno Gavi!"Tutti insieme sollevammo il bicchiere e brindammo alla salute del fenomeno del Barça.
Finalmente 19 anni anche per te, per te che a questa giovane etá sei giá una star. Una stella che brilla più di tutte, una di quelle che subito coglie l'attenzione nel cielo, quella che in mezzo al fottio di costellazioni ti colpisce più di tutte.
"Sei stupenda stasera" sussurró lui, osservando il mio vestiario costituito da un top brillantinato, abbinata ad una minigonna sempre dello stesso tipo.
Forse quella che brillavo, quella sera, ero io, ero inconfondibile in mezzo ai suoi amici e parenti.
"Mireia!" La notai nella folla e corsi da lei, eravamo entrambe sorridenti. "Anche tu qua?""Cercavo Pedri" La ragazza biondina mi rispose, tremolante, con lieve tono di voce come intimorita dai dintorni. Alzai un sopracciglio, incuriosita dal suo strano atteggiamento. "Non c'é?" chiesi, guardandomi attorno e collegando tutti i punti: al brindisi non c'era, nemmeno al taglio torta, cosa c'é che non andava?
Feci segno alla mia amica di restare proprio lì e mi diressi verso il festeggiato che era preso in un'animata conversazione con i suoi compagni ed altri amici. "Hai visto Pedri?"
"Forse viene più tardi, stava poco bene"Riferisco tutto a Mireia, che sembrava più stranita e confusa di prima e dopo un'oretta decidiamo di deciderci di andare a trovare il suo fidanzato, direttamente nel suo appartamento. Attraversiamo tutta la città, lampioni con luce soffusa, persone di ogni genere ognuno di loro con una storia differente alle proprie spalle, ma riusciamo ad arrivare a destinazione.
Mireia bussa. Ma il silenzio si accinge attorno a noi. Niente sembra muoversi, finché non sentiamo qualcosa strusciare contro la stessa porta. Guardo la ragazza, che è sempre stata una ragazza molto paranoica nei suoi modi di fare e nelle sue riflessioni molto contorte. Lei continua a battere i pugni sulla porta, sapendo benissimo che dietro quella porta c'era il suo fidanzato e dopo poco tempo, vediamo la maniglia abbassarsi. La bionda mica aspetta a spingere la porta e quasi intrufolarsi dentro la casa del calciatore, io la seguo e rimango in disparte mentre vedo la mia amica intraprendere dei rimproveri verso Pedri.
"Che cazzo di problemi hai a non rispondere? É il compleanno di Gavi e nemmeno ti presenti?"
Mireia mi disse che era giá da un pezzo che loro non riuscivano a trovare un punto di incontro nelle loro discussioni, spesso finivano a litigare, proprio come ora. "Che nascondi, Pedri?"
A quelle parole il silenzio caló, il ragazzo non si permetteva di fiatare, stava persino sudando: cosa tramava? La tenda dietro di lui si muove leggermente, le finestre erano chiuse e la bionda non esita ad avvicinarsi e scostare il tessuto: dietro di esso, alla nostra vista apparve una ragazza o per meglio dire donna, seminuda. E lì, caló un velo di emozioni poco positive, come imbarazzo, delusione e tristezza. Ma forse anche rabbia.
Mi avvicino al giocatore, umiliato lì, sulla soglia della porta, carico e sgancio un pugno dritto sulla sua mascella. Forse non avevo forza nelle braccia, ma spero che un minimo di dolore io glielo abbia provocato.
STAI LEGGENDO
Millions -'ღ'- Gavi
Fanfiction.・。.・゜✭・.・✫・゜・。. Immagina essere ricchi, vivere in una bella casa, grande e spaziosa e poter soddisfare ogni tua necessità e bisogno. Bene, questa era la mia famiglia, ero frutto di due medici e il mio nome è Catherine Jiménez. Abbiamo origini itali...