Le luci spavalde e intrusive della discoteca, lampeggiavano, lasciando i visi dinvolti dei ragazzi illuminati, di qualche tonalità accesa come il verde o il blu elettrico.
Io, quasi tremavo, trovandomi davanti all'insegna del locale, con gli occhi fissi sui led e con le orecchie già pronte ad udire quel fracasso, la musica assordante e i cori da parte dei giovani.
Mi girai, verso il mio accompagnatore, probabilmente intimorita dalla situazione.
Pablo era già con un sorriso calmo, tranquillizzante sul suo volto e decise e di stringermi la mano, vedendomi probabilmente in preda all'ansia.
"Andiamo" pronunciò lui, prima di venir completamente assalito dalla musica e dalle casse, facevano quasi tremare il pavimento.
La sala era enorme, ma ogni angolo era colmo di persone, di ogni tipo, alcune di una bellezza disarmante mentre altri con atteggiamenti a dir poco strani. Io e il calciatore ci imbucammo in una sala privata, dove già alcuni giocatori del Barça, insieme ai nostri migliori amici ci stavano aspettando, già a bere, con il bicchiere attaccato alle mani.
"Ciao ragazzi" salutai io, avvicinandomi al gruppo, lasciando Pablo a qualche metro dietro di me.
Mi versai un pó di spumante nel calice, per poi accomodarmi goffamente accanto a Mireia, guardando Pablo dal basso.
Stemmo a chiacchierare del più e del meno per una buona mezzanotte, con un sottofondo di musica e le pareti che rimbombavano quando la piccola stanzetta noleggiata dai calciatori cominció a svuotarsi: tutti erano diretti in pista.
Una mano comparve davanti al mio viso, riconobbi subito essere il braccio teso di Pablo, alla quale subito mi aggrappai e mi tirai su.
In mezzo alla fola ci fecimo spazio e cominciammo a ballare insieme. Le sue mani si catapultarono sui miei fianchi che giá ondeggiavano a tempo di musica, invece i miei occhi si posarono sui suoi.
"Pablo" sussurrai io, trovandomi con la testa nell'incavo del suo collo, quasi speravo non mi sentisse. Lui giró di poco la testa e mi guardava, completamente affidata alle sue braccia. "Dimmi Cath" sorrise e basta.
"Ti amo, Pablo" non riuscivo a smettere di pronunciare il suo nome, dopotutto mi dava conforto. Di conseguenza a quelle parole, che tanto temevo, le sue braccia avvolsero completamente la mia vita, abbracciandomi, per poi lasciarmi un caldo bacio sulle labbra. "Anchio."
Immersi in quella folla ed in quello spettacolo di luci, sentivo come se al mondo ci fossimo solo io e lui. Solo io e lui in quella confusione, non mi interessava più niente o nessuno, volevo solo lui e la sua protezione. E niente poteva spiegare quanto il mio cuore batteva alla vista dei suoi grandi occhi color nocciola.
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Millions -'ღ'- Gavi
Fanfiction.・。.・゜✭・.・✫・゜・。. Immagina essere ricchi, vivere in una bella casa, grande e spaziosa e poter soddisfare ogni tua necessità e bisogno. Bene, questa era la mia famiglia, ero frutto di due medici e il mio nome è Catherine Jiménez. Abbiamo origini itali...