L'essere umano non può pensare in negativo. È un suo limite strutturale. Il cervello, per quanto evoluto, stimolato e allenato, non riesce a non processare le informazioni che vengono immesse. Fosse anche per una frazione di millesimo di secondo l'encefalo, se sollecitato da uno stimolo, fornisce delle risposte. Solitamente visive. È il motivo per cui, se si dice a qualcuno di non pensare a un elefante, finirà irrimediabilmente per proiettare nella propria testa l'immagine di un elefante. È il motivo per cui, nonostante Samael continuasse a ripetere a Berry di non considerarsi un cadavere ambulante, quest'ultimo si vedesse già sprofondato in qualche fosso melmoso, con le articolazioni spezzate e dei corvi affamati a beccargli gli occhi.
– Berry smettila di pensare al peggio.
– Ma è questo il peggio! Cosa può esserci di più tremendo?
Lo disse con l'interesse sincero di chi, prossimo alla fine, vuole essere consapevole di ogni possibile scenario.
– Ah, sì, venire appesi come manzi e scuoiati vivi, per esempio. O sciolti nell'acido.
– Piantala e vedi di darti una calmata.
Samael continuava a muoversi con incedere sicuro e sguardo serafico, passando dal furgone alla macchina e poi di nuovo indietro per assicurarsi di non lasciare nulla al caso.
– Come fai a essere così tranquillo? Spiegamelo, perché io non ci riesco. Abbiamo appena commesso una strage e, – spalancò le braccia, guardandosi attorno, – tu sai dirmi dove cazzo siamo di preciso?
La domanda venne ignorata. Samael raccolse le automatiche da terra e gliele porse.
– In mezzo al nulla, con un furgone pieno di esseri umani; dobbiamo pensare in fretta a come dileguarci prima che Tony mangi la foglia, – aggiunse, sottintendendo che fosse Sam quello cui spettasse il compito di tirarli fuori da quell'impiccio.
Era sempre stato Sam la mente mentre lui non si considerava nemmeno un braccio; una falange, semmai. Una sua appendice, che negli anni precedenti si era affidata ciecamente senza obiettare. Non poteva certo essere quello il giorno adatto affinché i ruoli si invertissero.
– Non devi preoccuparti.
Una semplice frase, che in altri frangenti avrebbe avuto un effetto calmante, adesso gli rimescolò le viscere. Berry gli si piantò davanti, mise entrambe le mani sulle spalle dell'amico e respirando, si forzò per impedire alla sua testa di andare in blackout. Sapeva di non avere la lucidità necessaria per prendere in mano le redini della situazione e, a essere sinceri, nemmeno avrebbe voluto una responsabilità del genere. Era questo che aveva sempre contraddistinto il povero Berry, tracciando una linea netta tra lui e uno scemo qualsiasi. La consapevolezza. Era profondamente consapevole di non essere abbastanza per sopravvivere da solo in un mondo del genere. Mai abbastanza scaltro, abbastanza crudele, abbastanza sicuro dei suoi pensieri e, di conseguenza, privo dell'audacia necessaria per tramutarli in azioni. Se mai si potesse definire un vantaggio nella vita, per lui si sarebbe potuto riassumere con l'essere conscio della propria inadeguatezza. L'averne preso piena coscienza gli aveva permesso di sviluppare altre qualità, come la totale disillusione nei confronti del suo futuro, il saper accettare passivamente lo scherno degli altri e soprattutto, una cieca fiducia nei confronti di Samael.
Quanto a quest'ultimo, tale predisposizione d'animo di Berry era stata il motivo per cui fin da subito lo avesse preso sotto la sua ala protettrice, non riuscendo a considerarlo una minaccia. Ciò che per gli altri significava dover chinare la testa e sottostare alla leadership altrui, per Berry era una conveniente praticità nello stare al mondo. Non recriminava mai a se stesso il ruolo di subalterno, poiché non sarebbe stato in grado di concepirne di diversi, data la sua indole. Su questo equilibrio perfetto si fondava la loro amicizia. Nel regno animale, molto probabilmente, Berry sarebbe stato un commensale, alla stregua di quei grossi pesci dotati di una ventosa sulla testa che vivono in simbiosi con gli squali e trascorrono la loro esistenza letteralmente attaccati a tali predatori.
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Ab Imo Pectore
Mistério / SuspenseMabel conosce Samael una sera di fine estate davanti al Joyce, unico locale che anima la vita di un paesino sperduto e grezzo. Lei è bella e combattiva, ma dentro nasconde la fragilità di un abbandono. Lui è spietato e vendicativo, ma sull'anima ha...