Libertad

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Samael non comprese il momento esatto in cui la vita aveva iniziato ad abbandonarlo. Aveva percepito un bruciore intenso che era qualcosa in più del dolore, come se un fascio di lame incandescenti lo avesse attraversato da parte a parte e poi il freddo. Un freddo glaciale gli si era inerpicato dallo stomaco fino al centro del petto e percorse le arterie si era stanziato lì, sul cuore; un macigno di ghiaccio gli impediva di pensare. Non aveva perso i sensi, non del tutto almeno. Crescendo aveva sperimentato che anche nelle situazioni peggiori o quando il corpo era stretto dalla morsa del dolore, non sveniva. Era come se la sua mente rifiutasse di spegnersi del tutto, continuando un costante lavorio in sottofondo. Anche adesso, a un passo dalla fine, era in grado di percepire voci e parole.

Berry ingranò la sesta e pigiò sull'acceleratore. Tony, legato e imbavagliato sul sedile del passeggero, lo fissava in cagnesco da sotto il grosso taglio che gocciolava sangue. Non aveva avuto alternative per farsi consegnare le chiavi del pick-up, se non colpirlo col calco della pistola in piena fronte. Sapeva che, se non gli avesse estorto qualche informazione prima di farlo fuori, Sam - ammesso che fosse sopravvissuto - non lo avrebbe mai perdonato.

In lontananza già rischiarava e la luce timida dell'alba li colse impreparati. A tutti loro sembrò quasi inopportuna, in quel momento. Oscurità era ciò che lambiva le loro menti. Oscurità era ciò che avvertivano dentro. Oscurità, sarebbe certamente stata una compagna più adatta e più coerente per venir traghettati dritti all'inferno.

- Cazzo Sam, non puoi morire! Non devi morire!

Senza sapere a chi si stesse realmente riferendo, Berry lanciava queste parole contro il parabrezza. Ormai aveva preso la sua decisione. A voler essere onesti, era stato costretto a compiere più scelte nell'ultima mezz'ora che in tutta la sua vita. Tra queste, lasciare il furgone con dentro le vittime nel parcheggio del Joyce, scaricare Sam all'ospedale più vicino anche contro la sua stessa volontà, portarsi dietro quella tipa strana e assicurare Tony sul sedile accanto in attesa di poterlo torturare in un posto più appartato.

- Dimmi che è vivo, dimmi che è ancora vivo!

Berry lanciava occhiate spiritate verso il cassone aperto del retro del pick-up, in attesa di un qualche cenno affermativo da parte di Libertad o in attesa di un miracolo. Occhi allucinati invadevano lo specchietto retrovisore e parole accorate riempivano l'abitacolo.

Libertad non poteva sentirlo, un po' per via del vento che a velocità elevata le ululava contro, un po' perché nelle sue orecchie rimbombava ancora il fragore degli spari. Se avesse dovuto dire, in una sola parola, il perché invece di svignarsela indisturbata avesse afferrato quell'arma facendo fuoco sull'agente, sarebbe stata istinto. L'assurdità della faccenda stava nel fatto che, questa volta, non si trattava affatto di istinto di sopravvivenza. Nella testa della ragazza era scattato qualcos'altro, qualcosa che suonava più come un atto politico, a livello inconscio ovviamente.

Libertad era stanca di sopravvivere, stanca di piegare la testa, stanca di essere la vittima messa sotto scacco dagli eventi e dagli uomini. Sì, gli uomini o per meglio dire, i presunti uomini. E non tanto i mercenari spietati che l'avevano rapita e picchiata, quelli che in fondo erano a loro volta ingranaggi di un sistema malato, ma gli altri, i burattinai, i lupi che calpestavano la terra vestendo la pelle dell'agnello. Erano quelli il vero cancro del mondo. Che al mattino baciavano la moglie e carezzavano la testa dei figli e al pomeriggio sbraitavano ordini con l'intento di massacrare più gente possibile. Che vestivano uniformi stirate e stivali tirati a lucido per nascondere lo sporco della loro anima. Che andavano in Chiesa, in farmacia, nella bottega sotto casa con indosso un sorriso amichevole e si premuravano di tapparsi occhi, naso e orecchie davanti ogni ingiustizia che non li riguardasse in prima persona. E Libertad li odiava.

Ab Imo PectoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora