Veritas

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Bianco, vedeva solo bianco. Si era voltato da una parte all'altra della stanza, che gli aveva restituito solo l'asettico bianco delle pareti, del letto, della luce che filtrava titubante dalla finestra e aveva inveito, più volte. Dopo il torpore in cui sembrava essere caduto per pochi istanti, il cambiamento era stato repentino. Quelle paroline magiche avevano sortito su di lui l'effetto di un'iniezione di adrenalina.

– Ne ho piene le palle di queste stronzate!

A quel grido, che era stata una dichiarazione di guerra in piena regola, avevano risposto la faccia pallida di Berry, che aveva annuito in stato di trance e la mascella di suo padre, che si era serrata come a voler scongiurare l'esternazione di ogni fraintendibile frase.

– La verità. Voglio. La. Verità.

– Samael, datti una calmata o attirerai l'attenzione di infermieri e poliziotti.

Di nuovo gli si era fatto sotto, ma quando le loro spalle si erano toccate, questa volta, aveva continuato a spingere, fino a raggiungere il limitare della porta.

– S–Sam... Ce–cerchiamo di capire... – Berry aveva mosso qualche passo e, nel vano tentativo di sedare gli animi, aveva ripreso a balbettare.

– Se non vuoi dirmela, questa volta andrò a scovarla da solo.

Quello che aveva detto, abbassando la voce e puntando gli occhi oltre la soglia, aveva fatto gelare il sangue a entrambi. Qualcosa in lui stava emergendo e Samael, riacquistato vigore dopo la dichiarazione sulla morte di Henry Walker, aveva ripreso le sembianze di una belva senza raziocinio. Non c'era nulla da fare, che potesse evitargli l'esplosione, in quei frangenti. La sapeva Berry e lo sapeva suo padre ma, nonostante la loro ineluttabile convinzione, provarono a fermarlo.

– Ti dirò tutto, – proferì, tentando di riguadagnare il contatto visivo con quegli occhi resi ciechi dalla rabbia, – però non qui.

In tutta risposta, Sam protese un braccio in avanti e facendo leva con l'altra mano contro l'angolo dello stipite, lo usò per spostare suo padre e liberarsi la strada. Senza più ribattere, compì alcune grandi falcate proprio al centro del corridoio. Bianco, di nuovo. I muri, i camici, perfino le plafoniere delle luci. Era tutto così fottutamente bianco. Asettico. L'opposto di quanto provasse in quel momento. Difficile dire se fu più quello a dargli alla testa o l'impressione di essere stato ingannato per l'ennesima volta; di certo, se non avesse avuto tanta urgenza, di rispondere agli interrogativi che lo dilaniavano ormai da tempo, a quell'ospedale avrebbe dato fuoco senza indugio.

Berry si precipitò fuori dalla stanza, seguito dal padre di Sam che, per la seconda volta in tutta la sua vita, sentì, in maniera inequivocabile, di stare perdendo il controllo della situazione. Procedettero per pochi metri, nonostante lo spazio apparve dilatarsi a dismisura; tanto che, a ogni passo compiuto in avanti, quelli di Samael, sembrarono lunghi il doppio dei loro. All'improvviso si fermò. Non solo smise di avanzare e di imporre a chiunque incrociasse il suo cammino di lanciarsi di lato per scongiurare lo scontro, bensì sembrò disinnescarsi.

Berry gridò al miracolo. Il padre stette a fissarlo attonito. Come un tizzone ardente immerso di colpo nell'acqua fredda che, dopo aver sbuffato attorno qualche sprazzo di vapore, si spegne, così Sam davanti a Libertad. Le iridi scure e per nulla sorprese di trovarsi davanti le sue più chiare, ma accecate dalla collera, ebbero il pregio di distoglierlo per un secondo dal suo proposito. Quel nero, vivo, degli occhi e dei capelli, la tonalità ambrata della pelle, in mezzo a tutto quel bianco; fu tale il contrasto, che la ragazza gli si manifestò come un cartello segnaletico in un campo innevato. Libertad fu il suo "stop".

– Cosa ci fai ancora qui?

Alla domanda di Sam seguì un sorriso felino. Probabilmente Libertad non afferrò appieno il senso delle parole, piuttosto studiò l'espressione del suo volto, concentrandosi sulla bocca, rimasta socchiusa in attesa di una qualche risposta. Si alzò sulle punte dei piedi e intravide, alle spalle del ragazzo, Berry e il padre che li avevano ormai raggiunti; poi, lentamente, si sporse verso quelle labbra e vi posò un bacio, timido all'apparenza, ma carico di una sensualità che Sam ricordava bene.

Ab Imo PectoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora