La lotta ingaggiata da Berry per estorcere informazioni a Tony, si era tramutata in una guerra di trincea.
Preso dal panico di venir scoperto dalla polizia, aveva pensato di rintanarsi nell'unico posto remoto e circondato dal nulla che conosceva, ossia il rifugio di Sam. Così, dopo aver fermato il pick-up ed essere balzato giù, pronto a lottare per trascinare fuori anche il suo ostaggio, si era scontrato di nuovo con un'orribile sensazione. Non aveva messo in conto che quella notte infinita, dalla quale sembrava non poterne più uscire, fosse iniziata proprio da lì. Perfino lui, che non era dotato di molta capacità introspettiva, ebbe un tentennamento quando si ritrovò davanti l'entrata di quel nascondiglio maledetto e pensò, per un attimo, quanto sarebbe stato liberatorio mollare tutto e fuggire. Abbandonare per sempre quella vita che non l'aveva mai riguardato davvero, se non attraverso gli occhi di qualcun altro, le aspirazioni di qualcun altro e le scelte di qualcun altro.
Girare le spalle a Sam, a Tony, a una cittadina il cui senso morale era ormai in putrefazione e iniziare a correre, senza una meta, col solo obiettivo di mettere quanti più chilometri possibili tra lui e la sua condizione attuale. Durò un istante, uno solo, in cui si vide finalmente libero di ricominciare una nuova vita, banale e onesta.
Trovarsi una donna, mettere su famiglia, avere un lavoro monotono, una birra al pub, ma solo il sabato sera e mai durante la settimana, mettere al mondo dei figli, portarli a pescare, buttare l'immondizia, pagare le bollette, sorridere ai vicini, inveire contro le accise sulla benzina, mettere su pancia, leggere il giornale in poltrona, sbraitare contro il governo, sentire spegnersi il desiderio giorno dopo giorno, pensare che nella vita ci sono cose più importanti, vestirsi di rimpianti, vedere i figli crescere, mettere su famiglia e avere un lavoro monotono... invecchiare, morire. Già, morire. In fondo, sarebbe stato quello l'epilogo, no? Miliardi di persone, miliardi di vite, miliardi di storie; tutte con lo stesso identico finale.
– Fanculo.
Lo disse a denti stretti, come vergognandosi di aver prima sperato in una realtà alternativa e di averla poi lasciata affogare nel grigiore dell'arrendevolezza. Spalancò la portiera e afferrò Tony con entrambe le mani, tirandolo giù a forza, mentre quest'ultimo cercava in tutti i modi di divincolarsi. Quando con un tonfo cadde riverso sul terreno, Berry si ricordò di avere una pistola e senza giri di parole, gliela puntò in pieno volto.
– Adesso cammini, senza fare storie.
Una scarica di adrenalina gli risalì per la colonna vertebrale. "È questo che prova Samael ogni volta che impartisce un ordine!" si disse, stringendo con più foga il calcio dell'arma.
– Cohfohe...Nn...Fhedi...Ck...Nngn...Osh...O!
Il proprietario del Joyce, paonazzo come un pomodoro maturo, cercava in tutti i modi di parlare, nonostante il nastro isolante gli sigillasse la bocca. Berry, pensando che stesse mettendo in scena le solite rimostranze, gli mollò un calcio.
– Aaah! Fhesha...ih...khaffo!
Con gli occhi sgranati, sporgenti per la pressione sanguigna, il colorito violaceo e i capelli dritti, eccitati dalle cariche elettrostatiche, Tony cercava disperatamente di indicargli i polsi.
Improvvisamente Berry comprese. Con le mani legate e i piedi che raschiavano a vuoto, a causa del terreno sdrucciolevole, gli sarebbe stato impossibile mettersi in piedi senza un aiuto esterno ma, intenzionato ormai a darsi un tono, glissò vigliaccamente sull'inesperienza e il pressappochismo che stava dimostrando.
– Rimarrei volentieri a vederti strisciare, ma il tempo stringe.
Così dicendo, gli infilò una mano sotto il braccio e lo sostenne finché l'altro non recuperò una posizione eretta. Riarmò la pistola e continuando a tenergliela puntata addosso, lo scortò fino all'interno del rifugio, camminando a braccetto. Tony lo fissava come fosse merda attaccata alla scarpa; non di quella secca che puoi raschiare via in un colpo, ma quella soffice e ancora calda che, per quanto tu possa sforzarti di togliere, rimarrà sempre, in parte, attaccata alle suole.
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Ab Imo Pectore
Mystery / ThrillerMabel conosce Samael una sera di fine estate davanti al Joyce, unico locale che anima la vita di un paesino sperduto e grezzo. Lei è bella e combattiva, ma dentro nasconde la fragilità di un abbandono. Lui è spietato e vendicativo, ma sull'anima ha...